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‘Kore non fa sconti’ di Pino Grimaldi

Giovanni Sartori sul “Corriere” di ieri ha affermato in chiusura di un suo editoriale sulle Università che quella di Enna, la Kore, “laurea in anticipo il 79 per cento degli iscritti” lasciando intendere fin troppo chiaramente che assieme ad altre Università, pur di avere studenti e ovvio credito, si fosse portati a laureare “porci e galline”. Se anziché Giovanni Sartori, insigne costituzionalista e ottima firma giornalistica, fosse stato altri a dire simile baggianata, non sarebbe stato il caso di farne precisazione. Ma la firma è illustre e l’articolo in prima pagina del Corriere della Sera alias il quotidiano più letto dagli italiani. E’ strano invero che sia scivolato su una buccia di banana verosimilmente per difetto di informazioni o nell’impeto – giusto in questo caso – di scagliarsi contro quelle università che sfornano titoli di laurea che in Italia come la vecchia Croce di Cavaliere non si nega a nessuno. Ma nella Kore tanto non accade. I fatti: l’università ennese assieme a moltissime Università Italiane, tra cui Bologna, Catania, Torino, Siena ecc, ebbe a sottoscrivere le convenzioni sul cosiddetto progetto “ laureare l’esperienza” osservando con grandissimo scrupolo la valutazione dei titoli degli iscritti è redigendo un regolamento estremamente rigoroso che è stato adottato in sede legislativa. Detto progetto prevedeva il riconoscimento di una serie di titoli professionali corrispondenti a “crediti”. Sulla scorta di questo dispositivo, vi sono stati studenti che utilizzando il progetto hanno potuto conseguire la laurea prima del regolare triennio di studi poiché, grazie ai crediti, erano stati ammessi ad un anno successivo al primo anno del corso.
Dall’anno 2006/07 tuttavia la Kore non ha più riconosciuto crediti sulla base di convenzioni con ordini professionali ma ha valutato, con estremo rigore, i titoli individuali presentati degli studenti. E poiché la Kore ha operato a partire dal 2005, le prime lauree “normali” sono state conseguite nell’estate dell’anno in corso, 2008 e cioè al completamento del corso triennale di studi. Quelli che invece provenivano da altre Università e dunque con corsi di studi iniziati e che per il progetto sopradetto avevano potuto utilizzare il riconoscimento dei crediti, hanno potuto in verità completare il loro corso di studi apparentemente in anticipo, mentre gli studenti che iniziano nella Kore il triennio, non possono utilizzare alcuna facilitazione e dunque non avranno nessuna scorciatoia. Ad oggi, sono stati immatricolati al primo anno, alla Kore, più di 2.100 studenti e su questi, non ve n’è neanche uno che si avvalga del regime delle convenzioni di cui sopra. Costoro completeranno il loro corso di studi normalmente e dunque i cosiddetti laureati in anticipo saranno inesistenti.
La Kore peraltro, pur essendo l’ultima delle arrivate della quattro Università siciliane, ha ampio credito tra gli studenti, non per “studi facili” ma per lo scrupolo, l’attenzione e l’impegno che il corpo docente delle varie facoltà offre a chi abbia voglia di studiare. Ma anche perché lo spirito della Kore è stato quello di creare un’Università a misura di studente volenteroso e desideroso di acquisire conoscenza da utilizzare nella vita e di mettere costoro, anche sul piano delle facilitazioni (accoglienza, rapporto con i docenti) nelle migliori condizioni al più basso costo possibile.
Con Sartori convengo su un solo punto, sul quale da tempo ci si batte in Italia: l’abolizione del valore legale del titolo di studio che deve essere inteso solo e semplicemente come arricchimento della propria personalità socio culturale. Per il resto ahimè, e me ne dispiace per la stima che ho per lui, l’ottimo Sartori ha preso un granchio.

Pino Grimaldi

 

pubblicato il 15 novembre 2008

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