Enna. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Molti devoti potrebbero ciononostante trovarsi con più coperchi per una sola pentola e notoriamente questa è una complicazione non indifferente, almeno in tempi di elezioni.
Il Gruppo Sicilia (PDL Sicilia o gruppo Micciché o, in sede, Grimaldi con il Consigliere provinciale Sergio Malfitano)) sembrava avere stretto un patto di alleanza con il PD area Bersani (cioè, in sede, Crisafulli). Ricordo di aver letto una proposta per la città avanzata da Grimaldi ed una prontissima risposta positiva di Alloro. Il progetto, che prevedeva una specie di purea di liste civiche, avrebbe dovuto fare convergere i due amiconi attorno ad un unico programma per il bene della città, magari con la benedizione di UDC ed MPA.
Questo accordo di massima sarebbe sostanzialmente diverso da quello vigente alla Regione. Lì l’appoggio alla coalizione Lombardo-Micciché (MPA-PDL Sicilia o come diavolo si chiama) è data dal PD area Lumia, che non è esattamente amico del senatore Crisafulli e del suo gruppo (o mozione, come dicono loro). Che infatti dice di essere contrario a questa alleanza che pure ha dato al PD più direttori che il governo Capodicasa (e alcuni sono, ma certo accidentalmente, amici del senatore).
L’accordo, dicono, c’era ed era concreto e avrebbe garantito visibilità (si dice così per dire posti di governo o sottogoverno) all’ex FI ennese, a bocca asciutta dai tempi di Ardica. Improvvisamente, qualche sera fa, quel ragazzaccio del Gianfranco (Micciché naturalmente) ha fatto irruzione a Enna e ha liquidato la faccenda con tanto di articoli a tutta pagina: “No, con Crisafulli mai!”, quasi facesse il verso al senatore Crocetta!
Al di là delle dichiarazioni di principio più o meno colorate mi sono fatto persuaso che a Palermo in tanti sono stati espliciti: o con noi o contro di noi. Perciò niente accordo a Enna, unico comune capoluogo dove si vota. Semmai l’accordo lo fai con l’MPA. Sarà stato per questo che la temperatura è calata di colpo!
La situazione nel PD sembrava chiara. Scontro tra ex Margherita ed ex DS sul sindaco uscente, che doveva o non doveva andare pure lui alle primarie. Possibili candidati invece una decina di esponenti di varia natura (maschi, di razza umana bianca, a scanso di equivoci). Ad un certo punto era pure comparso un gruppo Bersani-Franceschini, figlio forse di un’ex democristiana con un ex comunista o viceversa. La segreteria provinciale ha fatto subito chiarezza. Certo parlare di chiarezza là dentro è come parlare di diritto amministrativo agli esquimesi, ma comunque andiamo avanti. Dopo la guerra scritta e parlata sulle primarie, allo sciogliersi della neve (che deve ancora venire), al momento di mettere mano all’orgoglio, rimangono solo tre ipotesi di candidatura alle primarie: l’eroe Sanfilippo, il Babalù (l’Uomo Nero, come l’ho chiamato con poco rispetto e molto affetto qualche tempo fa) ed un sicuro esponente dell’area Lumia, di cui non faccio il nome perché non lo sanno neanche loro, ma voi sapete che la mia scelta l’avevo già fatta ed era una sorta di nomination (da Oscar non da Grande fratello). Agnello invece è notoriamente fuori quota ed è lì che aspetta il suo destino.
È chiaro che a questo punto i giochi sono fatti, perché conviene a tutti esporre il campione, il gigante, sperando che non faccia la fine di Golia (no, non la caramella ma quello del giovinetto Davide, della fionda e tutto il resto).
In fin dei conti se coalizza tutti i suoi nemici e perde va benissimo ma se vince va bene comunque perché si leva dalle scatole per il seggio al Senato e di conseguenza lascia tranquillo tranquillo il posto assicurato alla Regione. Bingo!
E dall’altra parte? Chi aveva sperato di entrare al traino non sa che pesci pigliare. Forse una donna? Ma ce ne sono poche in quest’altra zona a meno di importarle dall’estero. A parte che questo si chiama tratta delle bianche o anche immigrazione clandestina a scopo di candidatura ma certo è una brutta fine per il gruppo Sicilia-Micciché-Grimaldi, che sembrava essere in ascesa. Con un passato glorioso di ex sindaci ed ex vicesindaci e mancati ex, una scelta del genere sembra piuttosto una specie di eutanasia, anche se poi al Parlamento votano contro.
Ma il centro-destra sono… due. C’è infatti quello lealista, quello che governa la Provincia, o almeno ne aveva l’intenzione un anno fa e adesso si accontenta di fare la contabilità dei consiglieri. A Enna anche la loro forza da sola è poca cosa, come ai tempi di Forza Italia e Alleanza Nazionale ma con le carte mischiate. Ne è la riprova l’intuizione del Presidente del Consiglio Provinciale che prende le distanze da tutti e si dichiara indipendente o almeno quasi-indipendente. “Il PDL è masochista” ha detto più o meno, cosa che in questi tempi di malcostume dilagante e di pubbliche perversioni non è uno scandalo per nessuno, ma cosa avrà voluto dire? Lui è al di sopra delle parti, lui non è con nessuno, nemmeno con “i Finiani siciliani” (una nuova razza o una in via d’estinzione?). Una cosa però è chiara: ha capito che divisi si perde e cerca a modo suo di ricucire il consenso attorno ad un uomo solo: lui. Mi pare che corra il rischio che qualcuno gli dica: se non ti riconosci in nessuno di noi, bene, vattene a Calascibetta, Villarosa o magari ad Alimena, a quel paese insomma.
In entrambi gli schieramenti ci sono delle iniziative interessanti e diversificanti. Come un vecchio modello della Mini o certi tornei di tennis, c’è OPEN, di stampo teo-dem o qualcosa di simile (ma è solo una mia impressione, da quel superficiale e distratto che sono). Si tratta di un’iniziativa comunque a sinistra e dunque contro Crisafulli (sport dell’anno), visto che al loro debutto hanno già una pregiudiziale chiara: “non scale mobili e grattacieli”. Forse un pò troppo vicina alle elezioni per essere convincente, ma sono diventato pessimista e sospettoso di questi tempi.
Accanto, non sopra o sotto, certamente più a destra, “il Pensatoio”, che mi ricorda una vecchia gag di Renzo Arbore, il “cosa sta pensando quiz”, dove il telespettatore doveva indovinare cosa pensava “il pensatore” solo guardandolo in faccia. Ma noi siamo bravi e lo indoviniamo, come sopra.
Rimangono i fratelli separati: UDC e MPA. La prima in effetti è separata per principio, anche al proprio interno, e anche lì una bella candidatura femminile, magari in famiglia, sarebbe sufficiente a fare saltare definitivamente tutto. Quanto al Movimento per l’Autonomia, prudentemente lontano dal palcoscenico cittadino il deputato di casa, sistemato con un bel contratto pluriennale il candidato-tipo di tante elezioni passate (un campione dalle tante casacche, come Baggio), non vediamo come possa uscire allo scoperto con un proprio uomo. Può darsi che mi sbagli ma capita di rado.
Azzardavo poco fa ad un diktat palermitano per metter assieme MPA e Gruppo Sicilia. A meno che anche l’MPA non sia stato contagiato in qualche modo dai vizi di quel PDL siciliano di cui parlava Greco, voi ce li vedete assieme Grimaldi e Colianni? Io no.
Q – Giorgio L. Borghese
n.d.r.: nella tarda serata il PD ennese ha deciso di fare slittare le primarie a fine marzo (la confusione è oramai al massimo – sembrerebbe, però, tramontata l’ipotesi della candidatura del sen.Mirello Crisafulli). L’unico che ad oggi aveva presentato la candidatura a primo cittadino, l’ex Consigliere comunale, Totò Sanfilippo ha già dichiarato di rinunciare.
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Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.