“La riforma sanitaria regionale deve dare risposte alle esigenze di salute delle donne e deve farlo a partire dai consultori”. Lo chiede la Cgil siciliana. “Vogliamo approfittare dell’otto marzo- dice Barbara Apuzzo, della segreteria regionale Cgil –per tornare a rilanciare sull’esigenza che queste importanti strutture aumentino per numero e vengano anche potenziati gli organici . Infatti- aggiunge- la rete dei consultori in Sicilia e’ ben lontana dallo standard di 1/20.000 abitanti, previsto dalla legge e soprattutto nelle aree metropolotane e’ decisamente sottodimensionata mentre gli organici sono sempre piu’ ridotti “. Apuzzo sottolinea che “questa sarebbe una risposta alla crescente domanda sociale di salute e prevenzione delle donne”. Per il sindacato “occorre favorire una maggiore integrazione tra servizi territoriali e strutture ospadaliere . E anche prevedere la consulenza di mediatrici linguistiche e culturali per facilitare l’accesso alle donne migranti”.
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