mercoledì , Ottobre 9 2024

Dove nasce la primavera – by Emilio Barbera e Fabio Gino

Ricordo il mio ritorno in treno a Leonforte in un pomeriggio di luglio di qualche anno fa. La littorina procedeva lentamente tra le stazioni ferroviarie di Catenanuova e Dittaino, quasi fosse anche lei, e probabilmente lo era, soffocata dall’afa.
Guardavo fuori dal finestrino per cercare refrigerio con lo sguardo, ricavandone invece un senso di arsura incredibile: nella sua lentissima corsa il treno attraversava distese interminabili di campi di grano già mietuto, dove un solo colore, il giallo secco delle stoppie, riscaldava l’aria ancor di più. Mentalmente girovagai nelle mie reminescenze di storia, tra Siculi, Greci e Romani, alla ricerca di quel popolo che aveva cancellato le foreste per seminare grano.
In ultimo approdai al mito della figlia di Cerere, la bella Proserpina, vittima del primo rapimento d’amore avvenuto in Sicilia, proprio sulle sponde del Lago di Pergusa. La mitologia ha il dono di convertire in leggende i grandi eventi naturali.
Così, quel terribile cataclisma che ha dato origine al Lago di Pergusa si è trasformato nella voragine da cui Plutone è uscito dal suo regno degli inferi per rapire Proserpina, che teneramente raccoglieva narcisi. Cerere, in preda al dolore per la sparizione della figlia, impedì alle messi di biondeggiare nei campi, precipitando la Terra nella sua stagione più triste.
Fu necessario l’intervento di Giove per convincere Plutone a restituire Proserpina alla madre, anche se solo per alcuni mesi all’anno. Il passaggio di Proserpina dal regno delle ombre alla Madre Terra fu così segnato da una vera e propria esplosione di vita: la natura risorgeva dopo il letargo invernale, nasceva la primavera. E nasceva dall’amore che univa una madre alla propria figlia. Ecco perché la primavera nasce qui,nella terra di Cerere.

EMILIO BARBERA – Nasce nel 1966 a Leonforte, in provincia di Enna. Laureato in Scienze Politiche, dal 1995 lavora all’Oasi Editrice di Troina (En), dove ha curato la realizzazione delle fiabe del lago che diventava rosso (1999) e L’azzurro fiume dei Papiri (2000) di Ruggero Leonardi e Giorgio Celli. Sempre per l’Oasi Editrice di Troina è coordinatore redazionale delle collane Fiaba e Natura e Fiaba e Realtà. E’ autore della fiaba in pubblicazione (2001) Reginella e il mistero del bosco scomparso, edita dall’Oasi Editrice con il patrocinio dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Sulla rivista ‘Sicilia Events’ ha pubblicato numerosi articoli e servizi giornalistici riguardanti il territorio, tra cui uno speciale sul Parco delle Madonie e uno sul Parco dei Nebrodi. Sempre nel settore turistico ha realizzato tre guide edite dall’Oasi Editrice: Enna e la sua provincia (1999), Piazza Armerina e la Villa Romana del Casale (2000) e Costei di Lucio (2000).

GINO FABIO – Nasce nel 1967 a Longi, in provincia di Messina, dove matura la sua vocazione per la foto naturalistica. I suoi primi passi in questo campo li compie occupandosi prevalentemente di aquile reali, ottenendo ottimi risultati. Con il materiale raccolto realizza varie diaproiezioni e mostre fotografiche in tutta la Sicilia. Nel 1996 viene nominato delegato L.LP.U. e nello stesso anno, su commissione del Parco dei Nebrodi, realizza l’audiovisivo Nel Regno dell’Aquila. Numerose sono le sue collaborazioni con riviste naturalisti-che e a vocazione turistica. Le sue foto sono state pubblicate su Kalòs, Ambiente Duemila, Qui Touring, Sicila events e Piemonte Parchi.

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