venerdì , Febbraio 7 2025

Q – DIVIETO DI SVOLTA A DESTRA: Il punto sulla Provincia Regionale di Enna

Alla Provincia Regionale di Enna sono iniziate le prove tecniche di “sfiducia”, non tanto dall’opposizione quanto dalla maggioranza stessa. Ma al di là delle polemiche più o meno roventi sono i segnali indiretti quelli che contano. Cardaci ha scelto il consiglio comunale, Notararigo ha scelto di volere fare l’assessore a Enna, Tudisco, che nessuno scandalo vero o presunto aveva mai scalfito, lascia. Qualcosa mi dice che la situazione è critica.

Ufficialmente la maggioranza può contare su 13 consiglieri (4 PdL, 3 MPA, 3 UDC e 3 gruppo Federato). Nella realtà Granata è assolutamente svincolato da impegni e il gruppo federato naviga a vista. Se la bilancia degli assessori pende da una parte o dall’altra cambiano gli scenari e basta un errore e tutto può precipitare.

Per adesso cominciano le rivendicazioni. Dopo aver fatto fuori da tempo uno dei personaggi più attivi e determinati della prima compagine assessoriale (l’laria incondizionata), ora il gruppo federato, confederato o come si chiama, vuole un altro assessorato (oltre a quello della Destra) e lo vuole dall’UDC che non esiste più o anche dall’MPA che esiste ma non si vede e anch’esso ha perso un paio di pezzi per strada dall’inizio della legislatura. Intanto il PdL (quello ufficiale) deve sostituire i due dimissionari e non sarà facile trovare i pezzi di ricambio.

Infatti, dopo la fobia per Grimaldi-Salamone-Malfitano, nascono nuove fobie: il timore degli ex sindaci e/o dei finiani più o meno ex, degli ex avversari personali, degli ex e basta.

Lo stesso “pater familias” della giunta Monaco, l’impalpabile, inavvicinabile e inafferrabile, l’uomo invisibile che si dice governi la provincia senza sporcarsi le mani (da Nicosia piuttosto che da Palermo), sembra critico nei confronti della giunta e si dice pronto a lasciare. Le esternazioni velenose dell’ex assessore al Turismo contro il Presidente che lo ha tenuto lì per così tanto tempo, nonostante tutto, non sono affatto controbilanciate da quelle nobili dell’ex assessore ai beni culturali e risorse rurali.

La verità, come sempre, sta nel mezzo.

L’assessore Tudisco spiega bene, come mai avrebbe fatto la pur agguerrita squadra di opposizione, che il presidente è un arrogante e un incapace e addirittura un maleducato. E spiega che lui avrebbe voluto andarsene già dopo qualche settimana ma è rimasto due anni perché lo ha voluto l’on.le Leanza, con cui si era alleato proprio per l’occasione, e dai colleghi consiglieri “Spedale, Ferrara, Regalbuto e Abate” che fortemente lo hanno voluto in quel posto (chiaramente in senso letterale e non in quello colorito cui è aduso il presidente secondo Tudisco). Ma questi sono fatti suoi, anzi loro, quel che è certo che all’interno della stessa maggioranza, dello stesso partito e della stessa componente interna non si può parlare così senza che nessuno chiarisca o chieda spiegazioni. Per la verità il Presidente Monaco ha risposto, ma è parte in causa. Io volevo dire qualcuno che sia “super partes” dentro il PdL, ma campa cavallo….

Rimane il fatto che di fronte a tanta spietata sincerità sono rimasto commosso; e mi chiedo come mai l’on.le Leanza e i suoi fidi consiglieri non si sono ancora accorti di nulla? Come mai non hanno capito che il Presidente Monaco ce l’ha con loro (chi non rispetta il cane non rispetta il padrone, con tutto il rispetto…) e anzi continuano ad offrirgli i loro “pezzi” migliori: il dott. Bonomo è “il più migliore” che ci sia visto che da assessore a Nicosia è passato all’Azienda Ospedaliera Umberto I° con il ruolo di super direttore e adesso vorrebbero designarlo ad assessore alla Provincia. Se dovesse accettare (Bonomo o Monaco fa lo stesso) bisognerebbe sdoppiare l’assessorato (incongruo) già di Cardaci perché di una cosa sono sicuro: per le risorse rurali il dott. Roberto dovrebbe avere piena competenza.

Credo di avervi spiegato che quelle che in molti chiamano “fibrillazioni” sono soltanto il frutto di una politica (imposta da Monaco o a Monaco?) che ha inteso privilegiare un tipo di accordo tra i partiti o parti di essi che non corrispondono a nessun altro assetto, né nazionale né regionale.

Per le comunali di Enna questo “gruppo” ha ufficializzato questa situazione e ha avuto pure la benedizione “obtorto collo” dell’on. Castiglione. In queste condizioni chi prende un turco è suo e non c‘è esperienza politica che tenga. Se non l’aveste capito qui l’esperienza non c’entra perché il dott. Monaco non avrà governato in precedenza ma fa politica da quando era piccolino. (n.d.r.: mica male l’idea dei due tecnici, si fanno i nomi di due ex sindaci, Leonforte ed Aidone -Salvo La Porta e Filippo Curia). D’altra parte i suoi due angeli custodi (Massimo Greco e Dante Ferrari) invece di esperienza ne hanno pure troppa. La verità è che il dott. Monaco si è messo da solo in un angolo (o ce l’hanno messo) e non riesce a uscirne.

E dunque ognuno dei consiglieri pretende un assessore (siamo a questi livelli) e se non glielo danno si incavola. Anche se questa è la politica in questo momento, dalla Regione ai Comuni, io vi dico che qui alla provincia abbiamo passato il segno! Anche nelle più banali nomine di sotto-sotto governo non solo viene indicato il nome ma anche il padrino e non sono le correnti a comandare ma i singoli consiglieri.

La situazione così non è difficile da governare, è ingovernabile.

Più di una volta il dott. Monaco ha provato a dare una svolta, se non “la svolta” e ancora una volta, timidamente ha detto in questi giorni la cosa giusta, parlando di una nuova giunta di “alto profilo”, che è una bella espressione che può voler dire tutto o nulla. Io propendo per la seconda soluzione.

Q – Giorgio L. Borghese


Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.

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