Enna. Quest’anno la pioggia, specie nel resto d’Italia, ha tenuto lontana l’Estate di San Martino. Fino a mercoledì, anche da noi le previsioni meteo non danno speranza del trionfale ingresso del sole col suo tepore, come di solito avviene ogni anno nel periodo della ricorrenza del santo di Tours.
I più ottimisti sperano che anche quest’anno arrivi, sebbene in ritardo, per godere di alcune giornate tiepide, luminose, con sole splendente. Poi la nebbia da noi avrà il sopravvento, preannunciando il lungo inverno ennese.
L’undici novembre, giorno della festa del Santo, è ormai consuetudine riunirsi con parenti e amici presso ristoranti, pub, osterie e agriturismo per festeggiare e assaggiare il vino novello, che viene accompagnato da castagne, mostarda e biscotti della tradizione. Tutti i locali organizzano conviviali con menù della buona cucina siciliana.
San Martino di Tours ( A.D. 317 – 397) festeggiato e venerato dalla chiesa cattolica, dalla chiesa ortodossa e da quella copta, era nativo di Sabaria, una regione dell’Ungheria. Suo padre, un ufficiale dell’esercito romano, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, dio della guerra. Con la famiglia si stabilì a Pavia e, quindicenne, in quanto figlio di ufficiale, entrò nell’esercito romano quale legionario con destinazione la Gallia. Qui, ancora adolescente, si convertì al cristianesimo e si fece monaco nella regione di Tours, dove divenne vescovo nel 371 d.C. Nell’iconografia è rappresentato a cavallo mentre dà al mendicante metà del suo mantello ed è quindi indicato come modello di carità ed è venerato in tutta Europa a partire dal V secolo. La tradizione di accostare San Martino al vino novello si ha anche nella celebre poesia del Carducci, dove… al ribollir de’ tini… va l’aspro odor de’ vini…
Ad Enna il culto del Santo è antichissimo. Il terzo cortile del Castello di Lombardia sin dall’età Normanna è intitolato a San Martino. Qui sono state localizzate tracce strutturali di una Chiesa a lui dedicata. L’ingresso meridionale del Duomo (nella foto), il cui portale rinascimentale è opera dello scultore e architetto Jacopino Salemi, eseguito nel 1574, porta sul timpano una pregevole scultura in bassorilievo che rappresenta la carità cristiana di San Martino. L’opera d’arte è posta su due doppie colonne corinzie architravate.
Salvatore Presti