Tutti in sala parto ad attendere non la nascita, ma la resurrezione del territorio ennese.
La culla è pronta, intorno le fate buone e le cattive con i loro doni.
I doni delle fate buone: il ritorno della “Venere di Morgantina”, la costituzione del distretto turistico Venere di Morgantina, la riapertura della restaurata Villa del Casale di Piazza Armerina, la nuova programmazione dell’Autodromo di Pergusa, la realizzazione dei P.O.I.N. riferiti alla Sicilia greca, la possibilità di restituire a dignità le infrastrutture dell’intera provincia.
I doni delle cattive fate: l’incalzare degli eventi a fronte di un’incertezza nelle strategie da adottare, le resistenze dell’ossidata burocrazia sia nella progettazione che nell’erogazione dei fondi ,il cronico palleggiamento delle competenze, il mancato coinvolgimento dell’imprenditoria turistica che, in tali circostanze, dovrebbe avere voce, ed infine, il peggiore dei doni, una comunicazione degli eventi non strutturata e quindi totalmente INESISTENTE.
Il resuscitando dal sesso indefinito non ha ancora il suo corredino, insomma.
La Venere rientrerà a fine marzo, è ufficiale. Ma prescindendo dall’aspetto mondano dell’inagurazione e dei protocolli da rispettare, abbiamo deciso quale tipologia di offerta turistica siamo in grado di proporre?
Le cose dette in questi anni sul turismo relazionale integrato e sul turismo sostenibile rappresentano il canovaccio su cui lavorare.
Non vogliamo ripetere l’esperienza nefasta degli ultimi quaranta anni a Piazza Armerina: atterraggio e pernottamento nelle città siciliane provviste di areoporti, tappe alternative ad Agrigento, Siracusa,Taormina e Ragusa, visita di due ore circa ai mosaici della Villa del Casale con utilizzo delle toilettes( ove esistenti) e dei cestini per gettare le cartacce dei panini comprati altrove e via verso le altre mete delle coste.
Reitereremo l’errore? I presupposti ci sono.
Non mancano le idee per far sì che i tour-operators stabiliscano una permanenza di almeno due notti in provincia di Enna: suoni e luci in notturna alla Villa Romana del Casale (la Fidapa di Piazza Armerina lo propone da due anni), rassegne di musica popolare, festival per artisti di strada, spettacoli di teatro danza (saremmo gli unici in Sicilia) un progetto di manifestazioni ben calendarizzato e spalmato su tutti i mesi dell’anno.
Nel caso in cui adottassimo i principi del turismo sostenibile, come calmierare il flusso dei visitatori?
Nell’arcipelago fernando di Noronha, in Brasile, si accolgono solo duecento visitatori al giorno ed è indispensabile prenotare molto tempo prima. Il numero chiuso centuplica il mistero e la preziosità di un viaggio, ma la provincia di Enna non ha i confini di un’isola. È tuttavia possibile concertare a monte con i tour-operators un programma di flusso con una turnazione delle visite, un metodo di articolazione delle presenze adottato in svariati paesi esteri.
Da mesi si dibatte sull’ipotesi di un ampliamento della strada provinciale che conduce ad Aidone, un percorso colmo di fascino che si snoda tra boschi di pini e di eucaliptus, un progetto assurdo che testimonia ancora una volta l’ansia demolitiva contemporanea, bloccato fortunatamente, dalla mancanza di fondi!
Felice intuizione, invece, quella di creare una corsia preferenziale per un trasporto alternativo: bici, cavalli, carrozze, ed altri mezzi di trasporto idonei a creare la sensazione di “un viaggio nel viaggio”.
È improcrastinabile la creazione di una cabina di regia in questa provincia!
Ritornando alla metafora delle buone fate, la legge ci fornisce uno strumento efficace: esiste un organismo super-partes che coordina tutte le strutture amministrative dello Stato presenti sul territorio, la conferenza permanente nelle Prefetture istituita dall’art. 11 del D.L. n. 300 del 1999.
La conferenza permanente rappresenta un modello di coordinamento orizzontale, una sorta di casa comune nella quale viene dato spazio al confronto ed alla cooperazione, una camera di “problem solving”, di compensazione di conflitti a livello sociale, l’unico organismo istituzionale destinato a coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti che operano sul territorio.
Ritengo, nello specifico, che attraverso questo istituto, presieduto dal Prefetto, si possa coordinare con compiutezza e celerità l’imminente ritorno della Venere e tutti gli altri eventi, e, soprattutto, sapere in trasparenza chi fa cosa e con quale budget.
Fastidioso? Meglio!
Il nuovo anno si annuncia con una unicità di opportunità di sviluppo per la nostra terra, ma il mondo non sa che esistiamo, per favore diciamoglielo!
Nietta Bruno