Il direttore di “Avvenire”, commentando gli sproloqui di Celentano a Sanremo sulla stampa cattolica, ha concluso ironicamente dicendo: “bello spettacolo”.
Anche chi ha assistito all’assemblea cittadina a sala Cerere avrebbe potuto concludere alla stessa maniera.
Il Sindaco (per chi l’avesse dimenticato si chiama Garofalo Paolo) si è fregiato di aver riportato la città alla normalità. Peccato non abbia mai esplicitamente dichiarato che si trattava della nostra città, di Enna. Addirittura ha dichiarato che qui le scuole aprono puntualmente all’inizio dell’anno!
Proprio un bel successo.
Poi si è lasciato andare dicendo che abbiamo ripreso ad utilizzare sia il teatro Garibaldi (vero) sia il Castello di Lombardia (improbabile).
Ma soprattutto ha rivelato un segreto: da noi è diventato normale pagare la tassa dei rifiuti! Roba da non credere. Evidentemente merito suo.
Poi ha iniziato con le grandi trasformazioni epocali. Per evitare l’immobilismo (in gergo chiamasi “carbone bagnato”) toglieremo nome e statua a Mazzini e le macchine da piazza Coppola. La prima cosa è un omaggio a Santa Madre Chiesa, cui fu fatto lo sgarbo di intitolare la piazza del duomo a quel genovese mangiapreti e repubblicano.
La seconda è forse per mettere una statua di Marco Aurelio a cavallo davanti al Municipio e imitare così il Campidoglio, visto che quanto ad efficienza antigelo il nostro Sindaco non è secondo a nessuno e tanto meno al sindaco capitolino. Il paragone con Alemanno è immediato, almeno a sentire la consigliera Palermo e tutti i cittadini che non possono uscire di casa per il ghiaccio lasciato in tutte le strade secondarie della città.
Fin qui il Sindaco.
Ma non era abbastanza. I signori assessori hanno voluto anche loro partecipare al più grande spettacolo dopo il weekend. Ha iniziato il vicesindaco. Non lo sapevate? Abbiamo anche noi un vicesindaco, a cui non manca l’acume. Ha infatti invitato la cittadinanza a non giudicare la Giunta se non a fine mandato. Bella forza!
Così si saranno fatti i loro bei cinque anni e chi s’è visto s’è visto. Perché pensate che a questi oscuri signori, pardon tecnici, qualcun altro rinnoverà mai il mandato? Una bella verifichetta a metà legislatura sarebbe perfetta, così che “mandato” (a casa naturalmente) sarebbe praticamente ognuno di loro.
Ma il vicesindaco si è affidato alle sante mani della Patrona per mostrare quanto sono stati bravi nel promuovere la cultura in questa città (sicuramente sono stati loro a contare, sulle dita e sul pallottoliere i seicento anni della Madonna) e ha parlato pure di scuole. Non è stato facile perché ci voleva una bella faccia tosta a parlarne visto lo stato disastroso in cui versano quasi tutte quelle sotto la giurisdizione comunale.
Gli è venuto in soccorso un altro uomo di scuola, l’assessore Di Gangi, che almeno non ha avuto l’insolenza di scaricare le colpe sulla passata amministrazione, come hanno fatto capire molti altri, e ci sarebbe mancato anche questo, che uno ci venisse a parlare male di se stesso! Il resto del suo discorso è stato da grande economista, come si usa per ora. Una cosa non si è capito dalla sua attenta dissertazione economica: che c’entra il patto di stabilità con i soldi che il comune ha in cassa e non riesce a spendere. Forse pensavano di spenderli in incentivi al personale o in pur necessari servizi? Nessuno vi ha mai parlato di investimenti, miei cari amministratori? Nessuno vi ha parlato mai di infrastrutture?
Avrebbe dovuto parlarne l’assessore ai lavori pubblici e urbanistica che però è stato generalista, ma ha parlato di nuovo di palazzetto dello sport e già questa è una bella notizia. È vero che ne ha parlato assieme alle piscine e addirittura allo stadio (avevamo uno stadio una volta) perciò… Nulla ha detto invece della viabilità, soprattutto ad Enna Bassa, ma era meglio non svegliare il cane che dorme in ciascuno di noi e in molti Consiglieri dopo la vicenda “parallela” alla pergusina, che tanta sfiducia ha provocato nei cittadini.
La signora assessore alla cultura e varie ed eventuali ha parlato di tante cose che l’Amministrazione ha fatto per la cultura ed è possibile darle credito solo fossero cose che si toccano e si mangiano. Ci sono sembrate invece belle parole da parte di una che non ricordavamo facesse parte della squadra. Per lo sport in particolare pare voglia fare questa estate una settimana di sport medioevale ubicato nel chiosco di Lombardia. Ma forse ci siamo confusi.
L’Assessore alla solidarietà sociale ha fatto il suo proclama inappuntabile: “Enna vuole abbattere le barriere per favorire i diversamente abili e per dargli la possibilità di vivere la città nel migliore dei modi possibili”. Peccato che questo avrebbe già dovuto farlo da tempo, lui e i suoi predecessori e quelli prima ancora etc. etc. Un intervento breve e apparentemente insignificante, come è nel suo stile il primo e nella comune tradizione il secondo.
A chiudere questa carrellata di normalità l’assessore stacanovista, quello che non si ferma mai ed è sempre in prima linea, Gigi Savarese. Questa volta pare voglia andare a catturare personalmente i cani randagi, “senza fargli male” beninteso. Conoscendolo c’è da essere preoccupati per la sua incolumità, perché li non si tira mai indietro.
Meno male che alla fine dello spettacolo ognuno di noi è potuto tornare a casa a vedere il festival di Sanremo, come insegnava tanti anni fa il Fantozzi di Paolo Villaggio.
Q – Giorgio L. Borghese
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Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.