domenica , Dicembre 8 2024

Enna. “Mazzini si o Mazzini no?”

“Mazzini si o Mazzini no?” è uno dei più ricorrenti tam-tam che stanno investendo la città di Enna nelle ultime settimane. Un vocio ricorrente che ancora una volta dimostra come nel capoluogo si riesca a litigare o comunque a dividersi anche quando c’è in aria una semplice proposta o un’idea.
Il riferimento è ovviamente alla possibilità – concreta – di spostare la statua di Giuseppe Mazzini posizionata accanto il Duomo non per far spazio alla statua della Madonna, com’è stato erroneamente detto o s’è cercato di far intendere, ma per una scultura celebrativa del 600° anniversario della proclamazione di Maria Santissima della Visitazione quale Patrona di Enna.

Per carità, nessuna accusa al Movimento “Enna città laica”, anzi, il loro pensiero è frutto della democrazia perché viene dato loro la possibilità d’esprimersi liberamente, quindi che ben vengano certe esternazioni. Ma bisogna fare delle precisazioni perché, purtroppo, non tutto quello che è stato detto o scritto corrisponde a verità. Come ha ben spiegato il sindaco Paolo Garofalo nessuna statua è già pronta o è stata commissionata perché è in itinere uno studio per capire che tipo di opera realizzare. Un’altra voce di “curtiglio” venuta fuori durante queste lunghe discussioni, ha riguardato la nuova casa di Mazzini; è vero che inizialmente era stato pensato a piazza Europa, ma mai è stato detto che sarebbe stata messa al centro della piazza. Una voce tirata fuori – “forse” – con l’intento di rendere più forte la propria battaglia o le proprie ragioni così come ad Enna si è capaci di fare.

E siccome il mercato è intoccabile, apriti cielo!!! Scherzi a parte, preoccupa invece il NO detto ancor prima di sentire le ragioni di questo spostamento. Il sindaco ha ribadito che l’idea di portare Mazzini laddove si trova la Prefettura, nasce nell’ambito delle celebrazioni del 150° dell’Unità e non in primis per il 600°. Uno scivolone ed una polemica inutile, dunque, perché se prima d’attaccare si fosse ascoltato bene, si potevano evitare magre figure.

Sistemare la statua del filosofo, politico, ma soprattutto Patriota, Giuseppe Mazzini, dinanzi il Palazzo di Governo, in una piazza rimessa a nuovo, centrale ed importantissima, significa intaccare lo spirito del Risorgimento o declassificare un Uomo le cui teorie furono di vitale importanza nella definizione dell’odierna democrazia? Questa è una domanda che dovrebbe far riflettere in molti, soprattutto tenendo in considerazione che codesta statua era prima posizionata proprio dinanzi l’odierna Prefettura. Ecco perché nasce il dubbio che si tratti di una polemica pretestuosa oltre che “per partito preso”, come se si fosse in un film di Peppone e Don Camillo. Preferirei non credere al detto “a pensar male si pecca, ma spesso s’azzecca…!”.

Nel corso di un recente incontro del movimento “Enna città laica” è stato proposto di utilizzare l’area che circonda la Chiesa di Montesalvo perché “logisticamente più adatta al grande evento religioso”, ma sulla scorta di quali informazioni si può affermare ciò? Perché è “più adatta” rispetto al Duomo? Tralasciamo il commento sull’altra motivazione (“…oltreché inserita appieno nel percorso storico-religioso che contraddistingue i festeggiamenti mariani”) perché varrebbe lo stesso discorso di prima. Pensate un po’ cosa succederebbe se venissero toccati il “centro della Sicilia” o la stele della pace, apriti cielo, altre proteste e pagine di social network piene di proteste.
Non hanno, quindi, tutti i torti coloro i quali pensano che ad Enna va tutto bene, purchè non si accontenti il pensatore o l’ideatore. Una pericolosa presa di posizione che negli anni passati ha costretto a tenere fermi opere quali Palazzetto dello Sport o Parco Urbano.

Un dubbio assale e si chiede dov’erano tutti i sostenitori quando la piazza Mazzini era in preda all’incuria, quando venivano realizzate “opere d’arte” quali i murales, quando i sedili venivano divelti, quando l’aiuola era sommersa da rifiuti ed erbaccia! Nessun commento, forse perché era la normalità e non dava cassa di risonanza. Dispiace, allora, che solo oggi ci si ricordi di piazza Mazzini.

Chissà, forse la città in questi giorni verrà sorpresa e il Movimento si attiverà per dare dignità alla piazza andando certamente al di là di quelle che sono le loro competenze. Ma per il bene di un’ideale, non sarebbe da escludere questo gesto. In fondo è già successo che dei movimenti liberamente creati si interessassero della pulizia e della dignità di alcune piazze del capoluogo.

La vicenda di Mazzini, come si può ben comprendere, ha animato le fredde giornate ennesi e si è certi che continuerà a farlo, la speranza è che ogni critica sia costruttiva, ma soprattutto che non nasconda dietro fini terzi o che sia pretestuosa per chissà quale ragione.

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