Centrale l’impegno politico di Salvo La Porta, ex sindaco di Leonforte che ha definito “arricchente” la propria attuale esperienza di consigliere alla Provincia di Enna. “Non è facile dare una definizione sulla politica provinciale – ha dichiarato il consigliere – ma ho voluto fortemente svolgere questo incarico”. Le dichiarazioni del prof. La Porta, lasciano trapelare quel concetto di politica “sana” che si traduce in una vera e propria filosofia di vita.
Partendo da questa visione, più ampia, si comprende meglio la prospettiva di analisi relativa ad ineludibili e brucianti problematiche che stanno toccando il territorio dell’ennese: rifiuti e lavoro, aspetti diversi tra loro, accomunati dal carattere di emergenza che in questo frangente hanno assunto. “La questione dei rifiuti non è solo della nostra Provincia – specifica La Porta – tutta la Sicilia e buona parte della penisola ne sono investite. Da noi assume dimensioni preoccupanti: si è speso moltissimo per un servizio che ha lasciato a desiderare. La stessa cosa si può dire per la gestione dell’acqua. La vera emergenza è però quella del lavoro.”
In una fase storica in cui proprio l’occupazione è il vero tallone d’Achille, “il termometro del disagio sociale cresce in maniera preoccupante e non trova risposte per una crisi economica e politica senza precedenti. Siamo di fronte a disastri sociali he impongono a tutti noi un cambiamento di rotta, non è più sufficiente fronteggiare le emergenze, soprattutto occupazionali, che stanno mettendo a dura prova la pace sociale anche nella nostra provincia”. Insomma, meno polemiche sterili e più proposte in grado di intercettare le esigenze di lavoratori e lavoratrici che si sentono minacciati da una situazione esasperante.
La soluzione auspicata? “Partiti, almeno quello che resta, istituzioni, sindacati, insieme cerchino di studiare ed operare per il meglio. Si cominci a costruire, come il buon contadino che pianta gli alberi dei quali non godrà mai i frutti, al di là e al di fuori di qualsiasi buonismo ma sulla base della concretezza”.
Non a caso, “l’impegno di questi anni mi ha dato la possibilità di crescere come persona, sia per la vastità della problematica di cui ci si è occupati, sia per l’opportunità che ho avuto di incontrare persone di ogni schieramento, che ho avuto modo di apprezzare e con cui ho condiviso la fatica dell’attività consiliare”. Viene spontaneo chiedere che tipo di sinergia si sia venuta a creare con la Giunta provinciale, uno “staff tecnico” che riflette in maniera speculare le dinamiche di Palazzo Chigi: “con il Presidente della Provincia e con gli Assessori abbiamo avuto momenti di disaccordo ed altri di identità di vedute. Abbiamo sempre operato per il meglio, ciascuno secondo le proprie competenze. Il fatto, poi, che siano “tecnici” è soltanto incidentale, il tecnicismo è stato inventato per sopperire ai vuoti creati e lasciati dalla politica”.
Cita Aristotele, Salvo La Porta, quando dà la definizione di uomo quale animale politico, “chi amministra, dunque, è sempre politico”, guidato da franchezza “al di là di ipocrisie e pericolosi atteggiamenti demagogici”. del possibile e di tutto quanto si è in grado di fare”.
Alessandra Maria