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“In terra Trayne” by Nicola Schillaci

“In terra Trayne – Toponomastica e territorio dal Medioevo all’Età moderna”

di Nicola Schillaci

Il lavoro di ricerca svolto da Nicola Schillaci, rappresenta un importante contributo alla storia del territorio in genere, e del paesaggio in particolare.

L’autore, attraverso il supporto della toponomastica, ossia dello studio linguistico dei nomi propri di luogo presenti nel territorio, ed attraverso la ricerca e la catalogazione di buona parte di tali nomi, denominati toponimi, ha svolto un’accurata analisi di come si presentava l’ambiente urbano ed extraurbano, come pure il paesaggio naturale ed agrario, ricadenti nell’ambito del territorio di Troina in epoche passate, in particolare tra Medioevo ed Età moderna.

Nei limiti delle conoscenze linguistiche e geografiche ha, pertanto, fatto emergere una correlazione tra toponomastica ed ambiente presenti nella terra Trayne, l’antico territorio di Troina. Infatti, gli ambiti territoriali oggetto di ricerca sono stati quelli facenti capo all’attuale territorio comunale, ma non è mancata quella parte di superficie estesa a Settentrione, al di là del fiume Troina, fino a metà ‘800 parte integrante del territorio in questione.

Le fonti, dalle quali sono stati rilevati i nomi di luogo, fanno capo ad alcuni documenti d’archivio (diplomi di concessione), i più antichi dei quali redatti nel periodo normanno in Sicilia, per proseguire con un’ampia documentazione trecentesca (testamenti ed atti notarili) e terminare con contratti d’enfiteusi, redatti nel ‘500. Oltre a tali fonti, al fine di effettuare un lavoro quanto più unitario ed organico, l’autore si è avvalso degli elenchi aventi per oggetto i beni fondiari ecclesiastici del XVIII secolo. La consultazione di fonti più recenti, quali il Catasto Borbonico redatto a metà ‘800, le carte geografiche dell’Istituto Geografico Militare (I.G.M.) ed i fogli di mappa allestiti dal Nuovo Catasto, si è rivelata di fondamentale importanza al fine di evidenziare, con una stratigrafia cronologica, il perpetuarsi di alcuni toponimi riscontrati fino ad oggi.

Il ricorso alla tradizione orale è stato effettuato, invece, per capire e sciogliere quei termini dialettali che, dopo l’Unità d’Italia iniziarono ad essere italianizzati nel momento in cui si diede l’avvio alla redazione delle carte geografiche militari attraverso l’impiego di personale poco avvezzo al dialetto siciliano. Tali nomi, spesso, hanno dato luogo a false etimologie e non sono rari i casi di ricostruzione di toponimi in cui gli stessi nomi sono stati modellati sotto l’influsso di vocaboli omofoni. Pertanto, per ogni toponimo è stata creata una stratigrafia cronologica messa in evidenza nella seconda parte della pubblicazione.

Il lavoro, pertanto, ha avuto diversi scopi: redigere un elenco di contrade e nomi di luogo (toponimi) presenti nell’ambito dell’antico territorio di Troina, intra ed extra-moenia; elencare quei toponimi legati alla tradizione orale che, altrimenti, sarebbero scomparsi poco alla volta nel volgere degli anni, poiché non riportati da fonti scritte; studiare, attraverso la toponomastica, l’ambiente geografico, socio-economico ed, in particolare, il paesaggio naturale ed agrario presente in epoche passate.

In particolare, gli argomenti trattati in questa ricerca sono stati correlati al centro abitato ed ai quartieri; ai confini territoriali; ai casali ed ai feudi; all’insediamento sparso ed agli edifici legati alla trasformazione dei prodotti agricoli; alle torri ed ai siti fortificati; agli edifici di carattere religioso; ai diritti demaniali e feudali; agli idronomi; alla viabilità; agli originari ed antichi possessori del fondo; allo stato sociale; all’orografia; alle condizioni geo-morfologiche e pedologiche; alla giacitura, esposizione ed altimetria; alle condizioni fito-geografiche, agricole ed ai nomi di piante.

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