Borgo Baccarato, il “paese fantasma” a pochi chilometri da Aidone, in provincia di Enna.
Quello che a prima vista sembra una delle ghost town rurali progettate in epoca fascista, per combattere il latifondo, ha però una storia diversa. A pochissma distanza dalla zolfara di Baccarato, fu proprio per accogliere i minatori che venne pensato questo borgo, disegnato a tavolino nel 1941 ma realizzato soltanto nel 1954 su progetto di Francesco Saverio Siragusa, intitolato in seguito alla memoria di Don Luigi Sturzo.
Quando la miniera chiuse a fine anni Settanta, il borgo venne progressivamente abbandonato.
Erano stati realizzati nove edifici, una chiesa (senza campanile e fu la prima a crollare), la scuola, un asilo, l’ambulatorio medico, l’ufficio postale, la delegazione municipale, botteghe artigiane – un barbiere, un maniscalco – una trattoria (che funzionò anche per parecchi anni dopo l’abbandono), caserma, una rivendita di tabacchi.
Negli anni si è cercato più volte di aiutare Borgo Baccarato, con progetti mirati e di sostegno soprattutto su sollecitazione dell’allora parroco, Don Galvagno, ma non servì a molto e, dopo occupazioni abusive, contenziosi, e riqualificazioni cadute nel vuoto, oggi è una frazione fantasma del tutto abbandonata.
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