Con la pubblicazione di ”Istantanee”, con sottotitolo “I ritratti per caso, Maria Pia Lo Verso” entra nella galleria dei fotografi artisti con esperienze professionali di richiamo internazionale, originari dalla Sicilia, ma così ricca ed espressiva di una umanità mediterranea, multiculturale, per cui la possiamo annoverare tra i maestri delle scuole fotografiche.
E faremmo torto ai nostri ricordi, riconoscimenti, plausi internazionali, riferimenti per letterati, scrittori, registi, da Bufalino a Sciascia, a Consolo, a Collura, a Tornatore se non ne citassimo alcuni di questi fotografi, quali Enzo Sellerio, Nicola Scafidi, Letizia Battaglia, Giuseppe Leone, (per Silvano Nigro detto “il narratore della Sicilia), Luciano Del Castillo, Giovanni Pepi, Andrea Ardizzone, Enzo Brai, uno degli ultimi maestri del neorealismo fotografico.
Maria Pia Lo Verso trova a Palermo e sollecita vocazioni artistiche, incoraggiata dalla Galleria d’Arte Studio 71, dalla rivista CNTN di Giacomo Ribaudo, dalla Associazione Arte e cultura di Alberto Russo, dall’Ottagono Letterario (presidente Giovanni Matta), dall’Emiro Arte di Sebastiano Caracozzo, dall’UCAI di Palermo (presidente Fulvia Reyes), dall’associazionismo artistico di Monreale (assai operativo nel ricordo di Benedetto Messina, nelle proposte di Emilio Matera e di Francesco Nocera), dalla Crea-Video di Giuseppe Calandra.
Scopriamo così una schiera di aspiranti fotografi d’arte ed emulatori e tra questi, Santo Eduardo Di Miceli (il fotografo dei mosaici del duomo di Monreale),
Maria Sorrentino, Gino Campisi, Antonino Vizzini, Giusy Coniglio, Franco Scarpinato, Angelo Mulone, Saro Bella,Vittorio Noto, Salvatore Spata, Cristina Altamore, appassionati frequentatori ed amici di Facebook, quasi “per caso,” come modestamente definisce le sue foto l’autrice della presente pubblicazione.
La Nostra, come i maestri di un tempo, non è gelosa, se citiamo alcuni allievi, talvolta inconsapevoli ed estimatori, che, nella nostra Isola, si sono formati e poi affermati, partendo quasi da autodidatti, anche “per caso”.
E nell’Isola sono nati corsi di formazione fotografica, convegni di studio, Concorsi fotografici internazionali, mostre sui paesaggi delle meravigliose coste (Lo Verso in Obiettivo sul mare), dei monumenti, anche del territorio dei Comuni dell’entroterra, incentivati dalla nuova scuola di fotografia siciliana, animata da illustri fotografi e docenti come Carmelo Buongiorno, (Accademia Belle Arti di Catania), Carmelo Nicosia (preside Accademia Belle Arti), Sandro Scalia, Cristiano Interguglielmi (docente nei corsi del Cesifop).
Abbiamo conosciuto l’artista Lo Verso quando, negli anni scorsi, si era proposta di cercare e fotografare il “Giardino degli Angeli”, titolo del suo volume dedicato agli Angeli degli Oratori e delle Chiese di Palermo, di quelle custodite dalle operative confraternite, di Clementini, Salerno, Coniglio, ed in quelle in corso di restauro, o da aprire (Le Cento chiese nell’ombra di Giulia Sommariva).
L’autrice, alla ricerca di proporre gli itinerari degli Angeli, ideati e collocati da valenti artisti sulle tombe, come sulle piazze, ha visitato i Cimiteri dei nobili e dei poveri, talvolta trascurati ed anche alcune piazze di Palermo, protette solo dagli Angeli e fotografate, prima di essere cancellati dall’incedere dell’indifferenza, perchè attenzionate solo da pochi eroici intellettuali, preposti nell’amministrazione locale del settore dei beni culturali del Centro storico, i professori Mario Milone, Maurizio Carta, Leoluca Orlando, profeti spesso inascoltati di una città, che pure aspira orgogliosamente ad essere capitale della cultura mediterranea.
Ora la Nostra, dopo le foto del mare, delle coste, dei monumenti, è andata alla ricerca dei “volti “degli eredi virtuali di coloro i cui genitori hanno ispirato gli artisti degli Angeli, dell’arte arabo normanna, del barocco, del Liberty e di quelli che, trascurando i Santi, i Beati, gli operatori sociali, i Giusti delle professioni e della trascendenza, sembrano distratti e rivolti a costruire una umanità diversa, non sempre solidale, collegiale, civile, aperta alle espressioni artistiche e culturali di un popolo, che rischia di perdere la vocazione alla socialità, ai valori, alle tradizioni, agli ideali religiosi e civili dell’etica e della responsabilità verso il creato e le opere dell’ingegno, dell’arte, della cultura e delle relazioni da coltivare per il bene comune.
Da qui la fatica della Lo Verso, senza aprioristiche visioni ideologiche, antagoniste, settarie, a fare le sue scelte tra personaggi viventi del mondo delle arti e della cultura per “I ritratti per caso”, da riportare, e non come scusante, per la selezione condotta nel presente volume e nella mostra allestita per la “Libreria del Mare” di Palermo.
Come tanti cittadini, la Nostra vuole rispondere, a questo punto, al grido “Fuori tutti”, “Siete tutti morti”, quasi in presenza di una rivoluzione incoscia contro ogni memoria dell’umanità, della storia, una rivoluzione che sale ancora minacciosa e goliardica, prima di evolvere speranzosa in proponimenti possibili.
L’autrice non seleziona i buoni ed i cattivi, non sceglie i politici che si son fatti amare e non disprezzare, i volti solo degli intellettuali, non sempre chiamati a dare il loro apporto di professionalità, creatività progettuale, per rispondere alle aspirazioni sociali delle terre e dei comuni del Sud (Corrao, Gerbino, Sgarbi e tanti altri).
Stavolta e non “per caso”, nel tempo in cui presenta, per ispirazione artistica, i suoi ritratti, c’è un Papa nuovo, nella Chiesa Cattolica, Francesco, che si rivolge ai credenti ed ai miscredenti, ai rappresentanti di tutte le religioni, fiducioso nella creatività umana, nella soprannaturalità della persona umana, nella sua naturale difesa del diritto alla vita e alla famiglia.
E, come Papa Francesco, per i suoi gesti, per le parole, per le indicazioni e gli umili messaggi ai familiari, al popolo di Roma, ai fratelli dei diversi continenti, ai governanti (anche i suoi vescovi li ha chiamati per cellulare direttamente per salutare, attraverso Michele Pennisi, nuovo arcivescovo di Monreale, il popolo delle diocesi di Piazza Armerina e di Monreale), la nostra autrice, non disdegna nell’album delle “Istantanee “i ritratti e le foto familiari, i promotori del volume, Francesco e Vinni Scorsone, e poi le persone conosciute e stimate delle Istituzioni.
Non cerca solo coloro che non cercano altari e privilegi. In alcune delle scelte, e forse anche nelle “non scelte, “per caso,”c’è la fiducia, negli uomini e nelle donne incontrati, ed un sotterraneo invito a riprendere il cammino per, avvicinare con amore, il prossimo, anche attraverso il ritratto della comunicabilità, per diffondere la verità, amare la giustizia, operare per la dignità di tutte le persone, dei disoccupati e dei poveri, dei giovani e degli anziani, delle donne impossibilitate spesso nel far conoscere talenti e professioni, vocazioni alla maternità ed alla famiglia, non disgiunte da impegni nella città, nella società.
Da qui la ricerca dei volti da imprigionare nei ritratti (gli “Uno, nessuno, Centomila“ di Pirandello e di Bufalino, persone umane, vere, con introspezioni e voglie creative di donazione e nel futuro, che auguriamo per gli altri ritratti della Lo Verso, uomini e donne, che ispirano anche i recenti film di Tornatore, i sentimenti di Battiato, e di Zichichi (gli assessori regionali “brevi” della Sicilia), i volti ripresi nel dolore, nella meditazione, nel lavoro faticoso dei tanti artisti conosciuti nella Galleria 71, o presso la cripta di S.Giorgio dei Genovesi che ospita l’UCAI, nei saloni delle tante mostre fotografiche, quasi a segnare la diffusione dell’arte fotografica e non solo “per caso“ ma per lavoro artistico.
Il passaggio dagli Angeli del cielo, della fede e della tradizione, dagli Angeli, custodi dei morti nelle tombe, ai ritratti degli uomini e delle donne della terra, ricchi di potenzialità, di vitalità inespresse, di eroismi silenziosi, nel compimento del dovere quotidiano, animati di rigore etico da diffondere come un invito della Lo Verso ai comuni compagni di vita, artisti, professionisti, letterati, giovani e donne disoccupate non più lusingati dai trucchi, ma dalla verità dell’essere, colti nei ritratti delle diverse identità, libere nel lavoro creativo, nei diversi momenti della vita.
Ritratti riusciti, quelli della Lo Verso, senza orpelli ed interessi se non nell’augurabile comune desiderio di proporre, anche con gli strumenti della fotografia, dell’arte della post modernità, il futuro di una società più umana da costruire assieme.
Ferdinando Russo