Fabrizio Colonna, segretario della Fai Cisl Sicilia, la federazione cislina dell’agroalimentare, ha spedito ai lavoratori una lettera aperta sui temi della spesa dei fondi Ue e dello sviluppo del settore agroambientale, alimentare e zootecnico, dell’Isola. Segnala, tra l’altro, la “visione unilaterale e calata dall’alto della gestione della cosa pubblica” che il governo Crocetta “mette in atto perpetrando vecchie abitudini da lui stesso contestate ai suoi predecessori”. Un’idea del potere e del rapporto tra istituzioni forze sociali che “non agevola i processi democratici di condivisione e codecisione utili e auspicati dalla stessa Ue per sbloccare l’attuale fase di stallo”. Né aiuta, sottolinea, a svelenire il “pericoloso clima di conflitto sociale”. Ma l’alternativa all’accelerazione della spesa non potrà che essere, scrive il segretario della Fai riecheggiando analisi e proposte lanciate in questi giorni dalla Cisl Sicilia, “l’accompagnamento rafforzato o una surroga” del governo regionale da parte di quello nazionale, “per spendere bene e subito i fondi 2007-2013 e avviare un’efficace programmazione 2014-2020”. In ogni caso, “è tragico” che degli oltre quattro miliardi dei fondi Fesr 2007-2013 la Sicilia abbia speso appena 900 milioni “per eccessiva farraginosità burocratica, incapacità o insipienza della classe dirigente politica, amministrativa e imprenditoriale e anche per la presenza e pressione (non sempre lecita) dei tanti interessi particolari”.
Colonna chiede, dentro a un’auspicata “visione strategica lungimirante”, la costituzione di una “cabina di regia unica” per il settore agroambientale, alimentare e zootecnico nella quale dovrebbero comporsi e determinarsi strategie d’investimento incentrate su principi di tracciabilità, sicurezza, alta qualità del prodotto locale. Ancora, mirate a promuovere la sicurezza idrogeologica e lo sviluppo del turismo ambientale. “Apprezziamo”, aggiunge, le “aperture (finora teoriche)” fatte sul punto dagli assessori regionali competenti, all’Agricoltura Dario Cartabellotta e al Territorio e ambiente, Mariella Lo Bello. Ma “restiamo attenti e vigili – rimarca – rivendicando il nostro ruolo propulsore affinché tali propositi si traducano in coraggiosi atti, istituzionalmente rilevanti”.