Vivi bene l’oggi per poter sorridere domani
Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, nacque il 12 ottobre 1891 a Breslavia (allora città tedesca, oggi città polacca di Wrocław), ultima di 11 figli in una famiglia ebraica ortodossa. Nel 1904 divenne atea. Studiò tedesco, filosofia, psicologia e storia alle università di Breslavia, Gottinga e Friburgo. All’Università di Gottinga divenne studentessa di Edmund Husserl e lo seguì come assistente all’Università di Friburgo.
Nel 1916 ottenne il dottorato in filosofia con una dissertazione sotto la guida di Husserl “Zum Problem der Einfühlung” (“Sul Problema dell’Empatia”), dopodiché diventò membro della facoltà a Friburgo. Nonostante avesse già avuto contatti con il cattolicesimo, fu solo dopo aver letto l’autobiografia della mistica S. Teresa d’Avila, durante una vacanza nel 1921, che abbandonò formalmente l’ebraismo e si convertì. Battezzata il 1° gennaio 1922 a Bad Bergzabern rinunciò al suo posto di assistente di Husserl per andare ad insegnare presso una scuola domenicana per ragazze a Speyer (1922-1932). Durante questo periodo tradusse il De veritate di S. Tommaso d’Aquino in tedesco e familiarizzò con il pensiero filosofico cattolico in generale. Nel 1932 divenne lettore all’Istituto di Pedagogia a Münster, ma le leggi razziali del governo nazista la obbligarono a dimettersi nel 1933. Il 12 aprile 1933, alcune settimane dopo l’insediamento di Hitler al cancellierato, Edith Stein scrisse a Roma per chiedere a Pp Pio XI (Ambrogio Damiano Achille Ratti, 1922-1939) e al suo segretario di Stato – il cardinale Pacelli, già nunzio apostolico in Germania e futuro papa Pio XII – di non tacere più e di denunciare le prime persecuzioni contro gli ebrei. Entrò nel convento Carmelitano a Colonia nel 1934 e prese il nome di Teresa Benedetta della Croce. Lì scrisse il suo libro metafisico “Endliches und ewiges Sein” (“Essere finito ed essere eterno”) con l’obiettivo di conciliare le filosofie di Tommaso d’Aquino e Husserl. Per fuggire alla minaccia nazista, il suo ordine la trasferì al convento Carmelitano di Echt nei Paesi Bassi. Lì scrisse la “Kreuzeswissenschaft. Studie über Johannes vom Kreuz” (“La Scienza della Croce: Studio su Giovanni della Croce”. Purtroppo non era al sicuro neanche in Olanda: la conferenza dei vescovi olandesi il 20 luglio 1942 fece leggere in tutte le chiese del paese un proclama contro il razzismo nazista. In risposta il 26 luglio Adolf Hitler ordinò l’arresto dei convertiti ebraici (che fino a quel momento erano stati risparmiati). Nella notte del 6 agosto 1942, un treno della morte trasportava il suo lugubre carico di prigionieri (donne, uomini d’ogni età e bambini) verso le paludi della Slesia, ad Auschwitz. Tra essi c’era la Carmelitana claustrale Teresa Benedetta con la sorella Rosa, pure lei convertita, che, dopo due giorni di sete, fame e disagi terribili in vagoni piombati, furono uccise nelle camere a gas il 9 agosto 1942. Suona fiera e stridente la dichiarazione ferma di Edith Stein: “Credo in Dio. Credo che la natura di Dio è amore; credo che nell’amore l’uomo esiste, è sostenuto da Dio, è salvato da Dio”. In occasione della beatificazione di Edith Stein a Colonia, il 1° maggio del 1987, il Beato Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005), disse :
« Ci inchiniamo profondamente di fronte alla testimonianza della vita e della morte di Edith Stein, illustre figlia di Israele e allo stesso tempo figlia del Carmelo. Suor Teresa Benedetta della Croce, una personalità che porta nella sua intensa vita una sintesi drammatica del nostro secolo, una sintesi ricca di ferite profonde che ancora sanguinano; nello stesso tempo la sintesi di una verità piena al di sopra dell’uomo, in un cuore che rimase così a lungo inquieto e inappagato, fino a quando finalmente trovò pace in Dio». Fu canonizzata dallo stesso Beato Giovanni Paolo II l’11 ottobre 1998 e nel 1999 venne dichiarata, con S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena, Compatrona dell’Europa.
Significato del nome Edith : “che porta ricchezza, felicità” (anglosassone).
Oggi si celebrano anche:
S. Romano di Roma, Martire († decapitato 258)
SS. Martiri di Costantinopoli (VIII sec.)
B. Falco di Palena (Calabria), Eremita (sec. X-XI)
B. Giovanni Guarna da Salerno (1190-1242), Sacerdote O.P.
B. Giovanni da Fermo (1259-1322), Sacerdote O.F.M.
B. Riccardo Bere, Sacerdote certosino e martire in Inghilterra († 1537)
B. Claudio Richard (1741-1794), Presbitero e martire in Francia
S. Cándida María de Jesús (Giovanna Giuseppa) Cipitria y Barriola (1854-1912),fondatrice
B. Florentino Asensio Barroso (1877-1936), Vescovo e martire in Spagna
BB. Ruben di Gesù Lopez Aguilar e 6 compagni, Religiosi e martiri († 1936)
BB. Faustino Oteiza (1890-1936), scolopio e Florentino Felipe, Martiri in Spagna
B. Guglielmo Plaza Hernandez (1908-1936), Presbitero e martire in Spagna
B. Germano (Giuseppe Maria) Garrigues Hernandez (1895-1936), Presbitero e martire
B. Francesco Jagerstatter (1907-1943), Laico, martire
B. Marianna (Barbara) Cope di Molokai (1838-1918), Religiosa
************************************************
Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!
^^^
1834, Jacob Perkins brevetta il principio del frigorifero. L’aclettico inventore americano che ha già ideato un sistema antifalsario per stampare le banconote brevetta il primo sistema di compressione-espansione di un gas per generare freddo. L’idea viene sviluppata nel 1875 da Linde che realizza il primo frigorifero vero e proprio.
compleanni
1920 Enzo Biagi
1939 Romano Prodi
1960 Barbara De Rossi
1973 Filippo Inzaghi
Quel che vuol natura, volere o volare, bisogna farlo
1902 Edoardo VII viene incoronato Re d’Inghilterra
“Un vecchio non ha più vizi, sono i vizi che hanno lui”
Max Jacob, Le cornet à dés
consiglio
Carote
Si conservano per qualche giorno in sacchetti con fori
cosa vuol dire
Spezzare una lancia
Prendere le difese di qualcuno
Il modo di dire ha la sua origine nel medioevo. I cavalieri difendevano l’onore dei sovrani, delle donne e degli offesi. Le lance che utilizzavano erano di legno e facilmente si spezzavano al primo assalto.
consiglio per terrazzo orto e giardino
Potare e curare le rose
Le rose sono in un periodo di stasi, comprese le rifiorenti e le “Poliantha”, che riprenderanno a fiorire in settembre per continuare fino ai geli. Si equilibrano i cespugli delle non rifiorenti, accorciando e diradando la vegetazione disordinata; tutte le varietà si sostengono, annaffiando e concimando sia pure moderatamente, e si trattano con anticrittogamici e aficidi; è frequente l’emissione, dalle radici o sotto il punto d’intesto, di “selvatici”, che vanno tempestivamente asportati.