Maurizio (noto anche come Moritz, Morris, o Mauritius), secondo le agiografie, sarebbe stato un generale dell’impero romano, a capo della leggendaria legione Tebea egiziano-romana. Secondo i documenti agiografici la legione, interamente composta da cristiani, che normalmente prestava servizio ai confini orientali dell’impero, venne riposizionata in Gallia dall’imperatore Diocleziano. Il compito della legione era di assistere militarmente Massimiano nella difesa contro i Quadi e Marcomanni, barbari che dal fiume Reno tracimavano nella Gallia, e di sottomettere le popolazioni ribelli locali. I soldati eseguirono brillantemente la loro missione, tuttavia, quando Massimiano ordinò di perseguitare ed uccidere alcune popolazioni locali del Vallese convertite al cristianesimo, molti tra i soldati tebani si rifiutarono. Massimiano ordinò una severa punizione per l’unità e, non bastando la sola flagellazione dei soldati ribelli, si decise di applicare la decimazione (una punizione militare che consiste nell’uccisione di un decimo dei soldati, mediante decapitazione). In seguito vennero ordinate altre azioni dello stesso tipo contro le popolazioni locali, cosa che portò la legione a rifiutare di nuovo il compito repressivo assegnato, anche in seguito all’incoraggiamento del generale Maurizio. Massimiano ordinò quindi una seconda decimazione che i soldati tebani accettarono rassegnati e restarono fermi nel rifiutare di compiere qualsiasi tipo di violenza contro i loro confratelli cristiani. Sant’Eucherio, vescovo di Lione, fonte storicamente attendibile, racconta, nella Passio martyrum Acaunensium che Maurizio ed i suoi compagni avevano comunque scritto all’imperatore una lettera onde spiegargli le valide motivazioni della loro ribellione: « Siamo tuoi soldati, ma anche servi di Dio, cosa che noi riconosciamo francamente. A te dobbiamo il servizio militare, a lui l’integrità e la salute, da te abbiamo percepito il salario, da lui il principio della vita […]. Metteremo le nostre mani contro qualunque nemico, ma non le macchieremo col sangue degli innocenti […]. Noi facciamo professione di fede in Dio Padre Creatore di tutte le cose e crediamo che suo Figlio Gesù Cristo sia Dio… Ecco deponiamo le armi […] preferiamo morire innocenti che uccidere e vivere colpevoli […] non neghiamo di essere cristiani […] perciò non possiamo perseguitare i cristiani ».
Il luogo dell’eccidio, allora noto come Agaunum in Raetia, è attualmente Saint Maurice-en-Valais, in Svizzera, dove si trova un’abbazia dedicata a S. Maurizio: l’Abbazia territoriale di S. Maurizio d’Agauno. Tra gli scampati all’eccidio vi era S. Alessandro, che successivamente divenne vescovo di Bergamo. S. Maurizio viene raffigurato tradizionalmente nella sua armatura; in Italia si aggiunge una croce rossa sul suo scudo o armatura. Nella cultura popolare è stato messo in rapporto con la leggenda della Lancia del Destino, che avrebbe portato in battaglia; il suo nome è inciso sulla Lancia Sacra di Vienna, una delle reliquie che si sostiene siano la lancia che trafisse il costato di Gesù sulla croce. S. Maurizio dà il suo nome alla località vacanziera di montagna St. Moritz così come a numerosi luoghi chiamati Saint-Maurice nei paesi di lingua francese. Oltre 650 istituti religiosi dedicati a S. Maurizio sono presenti in Francia e in altri Paesi europei. San Maurizio è oggi considerato innanzitutto quale patrono di Casa Savoia e dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, ma anche di altri ordini cavallereschi quale quello del Toson d’Oro di Spagna e Austria. Inoltre sotto il patronato del santo sono posti i soldati, in particolare degli Alpini, delle Guardie Svizzere e dell’Esercito Francese Alpino. Le chiese in onore di S. Maurizio iniziarono a pullulare in Valle d’Aosta, Piemonte, Francia, Germania e Svizzera; otto città inglesi, cinquantadue toponimi francesi includono il suo nome, in Piemonte San Maurizio Canavese nonchè San Maurizio di Opaglio nel novarese, dove il santo e la sua legione sarebbero transitati, ed infine in Liguria Porto Maurizio.
Significato del nome Maurizio: «figlio di Mauro» (latino).
Oggi si celebrano anche:
S. IGNAZIO da Santhià, Sacerdote O.F.M. Cap.
S. Emerita, Martire a Roma († sec. inc.)
S. Basilla, Martire a Roma († 304)
S. Silvano di Levroux, Eremita († cc sec. V)
S. Emmeranno, Vescovo e martire a Ratisbona († cc 690)
B. Giuseppe Marchandon, Presbitero e martire († 1794)
SS. Paolo Chong Ha-sang e Agostino Yu Chin-gil, Martiri a Seul († 1839)
B. Carlo Navarro, Presbitero e martire in Spagna († 1936)
B. Germano Gozalvo Andreu (1913-1936), Presbitero e martire in Spagna
BB. Vincenzo Pelufo Corts e Giuseppina Moscardo Montalvà, Martiri († 1936)
B. Vincenzo Sicluna Hernandez (1859-1936), Sacerdote e martire
B. Maria della Purificazione Vidal Pastor (1892-1936), Vergine e martire
S. Settimio di Jesi, Vescovo e martire († sec. IV)
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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!
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1996, Annunciata la scoperta del più grande dinosauro carnivoro. Il paleontologo americano Paul Sereno annuncia di aver scoperto nella regione di Kem Kem in Marocco, lo scheletro di una nuova specie di dinosauro, battezzata Carcharodontosaurus saharicus. Lungo 15m, risulta il più grande dinosauro carnivoro finora noto, e strappa così il primato al più noto e più piccolo Tyrannosaurus rex
compleanni
1958 Andrea Bocelli
1958 Max Venegoni
1976 Ronaldo Luiz Nazario de Lima
proverbio
Chi fa alle capate col muro, i corni sono suoi
accadde oggi
1949 l’Unione Sovietica effettua il primo test sulla bomba atomica, con esplosione
frase celebre
“L’economia politica è il codice dell’usura”
Auguste Blanqui, Critica sociale
consiglio
Le verdure surgelate
Rammentate che un kg. dichiarato di verdura surgelata, corrisponde, a seconda della specifica verdura, a 1,2- 1,5 kg. di vegetale fresco.
cosa vuol dire
Fare il portoghese
Entrare in un luogo di spettacolo senza pagare il biglietto
Il modo di dire ha origine nel Settecento, quando l’ambasciata portoghese per festeggiare una ricorrenza aveva organizzato a Roma uno spettacolo per i connazionali. L’entrata era gratuita
consiglio per terrazzo orto e giardino
La potatura
Le recisioni di un ramo provocano il risveglio delle gemme sottostanti il taglio, che emettono germogli sostitutivi, e ottiene effetti differenti a seconda dell’epoca in cui viene effettuata: di stimolo nel momento che precede il risveglio, deprimente nel pieno dell’attività vegetativa, equilibratrice prima dell’entrata in riposo.