Enna, fino a qualche decennio fa, era una città vivibile, attraente, tranquilla, ordinata, pulita e ospitale. Con la sua antichissima storia, i monumenti, il teatro lirico, l’autodromo, i paesaggi, il suo mite clima estivo e le tante interessanti attività culturali e sportive, richiamava tantissimi visitatori e sembrava avviata verso un futuro di prosperità.
Oggi di quei tempi rimane soltanto un bel ricordo per gli Ennesi di una certa età..
Sul finire degli anni ’80 del secolo scorso è iniziato un lento e costante declino economico, sociale e culturale al quale gli Ennesi assistono, ancora oggi, impotenti e rassegnati.
In tempi più recenti essi hanno pure assistito allo svuotamento della loro città di tanti uffici pubblici e allo smantellamento dei suoi principali fattori di richiamo e di sviluppo turistico (il teatro del castello di Lombardia, le gare motoristiche nell’Autodromo di Pergusa i premi letterari e musicali e altri eventi culturali).
Nell’attuale imperante immobilismo Enna sembra avere perso la sua antica vocazione al turismo e perciò trascura anche l’unico settore che potrebbe essere trainante per la propria economia. Nei tempi attuali non siamo più capaci di gestire, con continuità e razionalità, neppure le cose ordinarie: la pulizia della città, il ritiro della spazzatura, la cura del poco verde, la regolamentazione del traffico urbano e tant’altro, tutte cose prioritariamente necessarie per rendere accogliente e vivibile la città.
Gli Ennesi, in generale, vivono ormai in una sorta di rassegnazione rinunciando a ogni idea di futuro e di ripresa produttiva. I giovani emigrano e tanti anziani chiudono bottega.
Non si può continuare su questa strada.
Si deve reagire a questo stato di cose: in città ci sono le necessarie energie intellettuali, culturali e morali per fermare, con la buona Politica, questa preoccupante deriva.
Servono uomini liberi, dotati di coraggio, generosità ed etica di appartenenza alla comunità.
Per cambiare e progredire si deve investire sui giovani offrendo loro le giuste opportunità, specialmente a quelli che hanno talento, creatività e professionalità. E’ necessario, detto in altri termini, aiutare questi giovani a essere protagonisti nel loro territorio.
Ma non solo i giovani. Ogni Ennese di buona volontà deve mettersi in gioco e fare la sua parte senza scaricare sempre e tutto su chi amministra.
I bravi e civili cittadini possono fare molto per la loro città: possono contribuire a mantenerla pulita, possono contribuire a snellire il traffico cittadino facendo buon uso dell’automobile e possono fare tante altre cose per renderla più vivibile per se stessi e per gli altri.
Dovrebbe essere facilmente comprensibile che il buon funzionamento e la vivibilità della città dipendono dalla sua pulizia, da un traffico più ordinato, dalla cura del verde, dal rispetto della legalità, dall’educazione, dall’assistenza alle fasce più deboli della popolazione, dalla buona organizzazione dello sport e del tempo libero per tutti.
Sono comportamenti e azioni virtuose che costituiscono la precondizione necessaria a un suo vero rilancio.
Non sono cose impossibili da realizzare.
Serve soltanto uno scatto d’orgoglio e tanta buona volontà da parte di tutti: cittadini e istituzioni.
Angelo Fondacaro
angelinofondacaro@yahoo.it
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