Un nemico è troppo – cento amici non bastano
Agostina, al secolo Livia, nasce e viene battezzata il 27 marzo 1864, nel piccolo paese di Pozzaglia Sabina, 800 metri di altitudine, tra Rieti, Orvinio e Tivoli : secondogenita di una numerosa famiglia (11 figli oltre ai genitori e ai due nonni). Francesco Pietrantoni e Caterina Costantini, i genitori, piccoli agricoltori, lavorano la loro terra e qualche appezzamento in affitto. L’infanzia e la giovinezza di Livia respirano i valori della famiglia onesta, laboriosa, religiosa; grande influenza sulla sua formazione alla vita esercita il nonno Domenico, patriarca saggio che, insieme a tutti gli altri membri della famiglia, “badava a fare bene e a pregare”. A quattro anni, il 7 settembre 1868, Livia riceve il sacramento della Cresima da Mons. Carlo Gigli, vescovo di Tivoli, e intorno al 1876 fa la sua prima comunione, con una consapevolezza certamente straordinaria a giudicare dalla sua vita successiva di preghiera, di generosità, di donazione. Già nei primissimi anni di vita mostrò una inclinazione naturale alla preghiera ed alla contemplazione in solitudine, ci sono molte testimonianze che la ritraggono nella Cappellina della Rifolta e nelle altre chiese di Pozzaglia. Presto impara da mamma Caterina le attenzioni e i gesti della maternità che esprime con dolcezza tra i numerosi fratellini, nella grande famiglia, dove tutti sembrano avere diritto al suo tempo e al suo aiuto. Lavora nei campi e si prende cura degli animali; conosce, perciò, poco i giochi e… la scuola, eppure riesce a trarre un grande profitto dalla sua irregolare frequenza, tanto da meritare, dalle sue compagne, il titolo di “professora”. A dodici anni parte con le altre giovanette stagionali, che nei mesi invernali si recano a Tivoli, per la raccolta delle olive. Livia, precocemente saggia, assume la responsabilità morale e religiosa delle giovani compagne, le sostiene nella durezza del lavoro, lontano dalla famiglia e dal paese, tiene testa con fierezza e coraggio a caporali prepotenti e senza scrupoli. Lavorò sia in casa che fuori fino a quando non intraprese la vita religiosa; nei ritagli di tempo accudiva i malati e gli infermi di Pozzaglia. Il 23 Marzo 1886 fu accolta nella Casa Generalizia delle Suore della Carità di S. Giovanna Antida Thouret; il 13 agosto 1887 vestì l’abito religioso con il nome di Suor Agostina. Il giorno dopo entrò in servizio, come infermiera, all’ospedale S. Spirito di Roma, glorioso per la sua storia di 700 anni e definito “il ginnasio della carità cristiana”, dove Suor Agostina aggiunge il suo contributo personale sulle orme dei santi che l’hanno preceduta tra i quali Carlo Borromeo, Giuseppe Calasanzio, Giovanni Bosco, Camillo De Lellis… e in quel luogo di dolore esprime la carità fino all’eroismo, prima nella corsia dei bambini, poi in quella dei tubercolotici fino al 1894. Suor Agostina abbraccia questo mondo, lo serve, si industria per confortare e accompagnare, fino all’ultimo respiro, ogni malato e, se per i moribondi non può chiamare il sacerdote, diventa sacerdote quando occorre: “A distribuire le medicine agli ammalati tutti sono capaci; ma la missione della Suora della Carità è un’altra”. Contagiata lei stessa dal male e guarita, propone alla Superiora di riprendere il suo posto per evitare che un’altra sorella possa contrarre lo stesso male. Uno dei malati mette tutti i giorni a dura prova Suor Agostina come caposala, le infermiere e i medici. Questi, dopo molti richiami, riescono ad ottenere il suo allontanamento dall’Ospedale per evitare prevaricazioni e provocazioni continue. Si narra anche di aiuto economico e di incontri con la povera madre cieca di questo figlio collerico e vendicativo. Giuseppe Romanelli, questo è il suo nome, non prende bene il provvedimento pensando che c’entri Suor Agostina, già sempre da lui maltrattata, presa di mira e minacciata di morte; mette, quindi, in atto il suo piano vendicativo la mattina del 13 novembre 1894 pugnalandola a morte, a tradimento, quando lei sta procurando, con delicatezza, un sollievo ad un malato. Mentre muore, dalla sua bocca, escono solo parole di perdono e invocazioni alla Vergine Maria. “Mi sento infiammata di carità per tutti e pronta a sostenere qualsiasi sacrificio, anche a spargere il sangue per la carità, se sarà volontà di Dio”. Suor Agostina si era offerta a Dio per amare nostro Signore e servirlo nella persona dei poveri, nello spirito di S. Vincenzo de’ Paoli, trasmesso dalla Fondatrice e dalla tradizione della Comunità. Tutta Roma si scuote davanti ad un tale avvenimento. Le autorità religiose, civili e militari, la gente comune esce allo scoperto, rende omaggio alla “martire della carità” e parla e diffonde l’impressionante fama di santità. Il 12 Novembre 1972 fu proclamata Beata dal Servo di Dio Paolo VI (Giovanni Battista Montini, 1963-1978); il 18 Aprile 1999 fu santificata dal Servo di Dio Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005). Il 29 aprile 2003, con il Decreto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, Santa Agostina Pietrantoni è dichiarata Patrona degli infermieri, perché è una figura ispiratrice e una testimone esemplare per gli infermieri, è sostegno e aiuto per il mondo sanitario e per chi è al servizio dei malati.
Significato del nome Agostino/a: “piccolo venerabile” (latino).
Oggi si celebrano anche:
S. STANISLAO (Stanisław) Kostka, Novizio S.J.
SS. Antonino, Niceforo e compagni, Martiri in Palestina († 308)
B. Giovanni Gonga Martinez (1911-1936), laico e martire in Spagna
SS. Arcadio, Pascasio e compagni, Martiri in Africa († 473)
SS. Fiorenzo (520-599), Vescovo di Città di Castello e Amanzio, sacerdote
S. Maxellendis, Vergine e martire in Francia († 670 cc)
S. NICCOLÒ I, Papa (858-867)
S. Omobono di Cremona, Laico († 1197)
B. Veremondo (Varmondo) Arborio di Ivrea (cc 930-1011), Vescovo
B. Maria del Patrocinio di S. Giovanni Giner Gomis (1874-1936) , Vergine e martire in Spagna
BB. Kamen Vitcev, Pavel Djidjov, Josaphat Chichkov , presbiteri e martiri (1952)
B. Maria Teresa di Gesù (Maria Scrilli 1825-1889), Fondatrice
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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!
Credo che in Cristo risorgerò e per sempre con Lui vivrò.
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1364, Primo orologio “moderno”. L’italiano Giovanni Dondi (1318-1389) pubblica la descrizione di ciò che è universalmente considerato come primo orologio moderno
compleanni
1850 Robert Louis Stevenson
1949 Whoopi Goldberg
1967 Randi Ingerman
proverbio
Uomo povero, uomo sano; uomo sano, uomo ricco
accadde oggi
1868 muore il compositore Gioacchino Rossini a Ruelle, Francia
1974 muore in Francia l’attore e regista Vittorio De Sica
1993 arresto del leader del Pkk Abdullah Ocalan a Roma
frase celebre
“Ho spesso pensato che la moralità potrebbe consistere soltanto nel coraggio di fare una scelta”
Léon Blum, Du mariage
consiglio
Le macchie sui muri
Se uno schizzo d’olio va a finire sulla parete o sulla tappezzeria, spruzzatevi sopra uno spray per abiti e lasciatelo agire per alcune ore, poi spazzolate con un pennello pulito o con una spazzola morbida.
cosa vuol dire
Nascere con la camicia
Essere fortunato
Si dice in modo proverbiale di chi è fortunato, per l’opinione del volgo che chi nasce coperto avrà buona fortuna
consiglio per terrazzo orto e giardino
La semina
Il semine contiene l’embrione della pianta ed è quindi un organo vivo che respira, sia pure allo stato latente; è necessario perciò contenere l’attività fisiologica entro i limiti compatibili con la sopravvivenza, evitando la pregermogliazione, che ha come conseguenza l’esaurimento delle riserve.