17 a questo momento sono i morti e centinaia gli sfollati. In Sardegna i cambiamenti climatici e l’arroganza umana hanno portato l’ennesima sciagura. L’Italia dovrebbe approntare un ente per gli imprevisti cronicamente prevedibili. Gabrielli ha dichiarato che così tanta acqua non era pensabile e Letta ha subito stanziato 20 milioni per una calamità naturale che in passato aveva già allertato, ma i vincoli di bilancio avevano impedito di spendere quei soldi… in cassa. Funziona così: quando succede qualcosa di calamitoso, come questo, l’allentamento del patto di Stabilità per i Comuni toccati diventa una conseguenza assolutamente naturale, appena l’allarme passa si ripropone e si impone senza possibilità di contemplare le sfumature e le differenze locali. I diverbi partitici poi interessati ai personalismi, acmè dei bilanci comunali, completano l’opera. E la conta dei morti potrebbe registrare un aumento, ha sottolineato il capo della Protezione civile “visto che i dati vanno presi con grande cautela: molte zone sono ancora isolate e la verifica definitiva la faremo solo quando quelle zone saranno liberate dalle acque”. Il ciclone Cleopatra ha causato esondazioni e imponenti allagamenti, soprattutto in Gallura, nel Nuorese, nell’Oristanese e in Ogliastra. La zona più colpita è quella attorno a Olbia, dove si contano nove morti. Nell’Oristanese un’anziana è stata trovata morta nella sua casa allagata. Un poliziotto di Nuoro è morto nella strada che collega Oliena a Dorgali. Ancora siamo in autunno e il mal tempo è solo all’inizio, vien da chiedersi cosa ci aspetta ancora. Le tagliate di lontana memoria servivano a impedire lo scempio delle moderne intelligenze, ipertecnologiche e alienata dall’ambiente circostante. E’ possibile che la pioggia porti ancora la morte? E’ possibile che basti questo per intasare e allagare interi paesi? E mentre si discute di primarie e scissioni virtuali la gente muore di acqua e di disperazione. E mentre il Papa all’Angelus suggerisce la Misericordina, i saggi e gli onorevoli rappresentanti del volere popolare usano la ridicolina. La natura lasciata a se stessa non si prende cura dell’uomo: aiutarla a ritornare sui suoi ambienti, riverberarsi su una qualità del paesaggio sempre maggiore, imparare dalla biodiversità sono principi equilibrati e dunque capisco…. non fattibili.
Vorrei rassicurare quanti temono il peggio, che il peggio ha ancora da venire.