Il giudizio non si compera in farmacia
La Presentazione della Beata Vergine Maria al tempio è una di quelle memorie mariane “minori” che troppo spesso passano inosservate nello scorrere dell’anno liturgico. Eppure è una festa importante, bella e antichissima, celebrata il 21 novembre di ogni anno sia dalla Chiesa Cattolica, come memoria, che dalla Chiesa Ortodossa, come festività maggiore. Questo emerge con chiarezza non solo dalla nota di commento degli estensori del nuovo calendario ma anche dalla nota della Liturgia delle Ore, che dice: « In questo giorno della dedicazione (543) della Chiesa di Santa Maria Nuova, costruita presso il tempio di Gerusalemme, celebriamo insieme ai cristiani d’Oriente quella “dedicazione” che Maria fece a Dio, di se stessa fin dall’infanzia, mossa dallo Spirito Santo, della cui grazia era stata ricolma nella sua immacolata concezione». La data della festività, il 21 novembre, deriva, dunque, dallo stesso giorno di consacrazione della Basilica di Santa Maria Nuova, nella città di Gerusalemme, che era stata costruita da Giustiniano I di Bisanzio per il vescovo Elia. La prima celebrazione della Presentazione viene fatta risalire al Calendario di Basilio II di Bisanzio, imperatore nell’ XI secolo. Nel Medioevo conobbe un discreto successivo, fino alla definitiva adozione, da parte di Pp Sisto V (Felice Peretti, 1585-1590), nel 1585. Il fatto della presentazione di Maria al tempio, com’è noto, non è narrato in nessun passo dei testi sacri, mentre viene proposto con abbondanza di particolari dagli apocrifi, cioè da quegli scritti molto antichi, e per tanti aspetti analoghi ai libri della Bibbia, che tuttavia la Chiesa ha sempre rifiutato di considerare come ispirati da Dio e quindi come Sacra Scrittura. Ora, secondo tali apocrifi, la presentazione di Maria al tempio non avvenne senza pompa in quanto, sia nel momento della sua offerta che durante la permanenza nel tempio, si verificarono alcuni fatti prodigiosi: Maria, secondo la promessa fatta dai suoi genitori, fu condotta nel tempio a tre anni, accompagnata da un gran numero di fanciulle ebree che tenevano delle torce accese, col concorso delle autorità di Gerusalemme e tra il canto degli angeli. Per salire al tempio vi erano quindici gradini che Maria salì da sola, benché tanto piccola. Gli apocrifi dicono ancora che Maria nel tempio si alimentava con un cibo straordinario recatole direttamente dagli Angeli e che ella non risiedeva con le altre bambine ma addirittura nel “Sancta Sanctorum” (che veniva, invece, “visitato” una volta all’anno dal solo Sommo Sacerdote). La realtà della presentazione di Maria dovette essere molto più modesta e insieme più gloriosa. Fu infatti anche attraverso questo servizio al Signore nel tempio, che Maria preparò il suo corpo, ma soprattutto la sua anima, ad accogliere il Figlio di Dio, attuando in se stessa le parole di Gesù che, in risposta ad una donna che aveva alzato la voce dicendo “Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”, rispose : “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”. (Lc 11,27-28). Nell’arte l’episodio della Presentazione è stato trattato da moltissimi autori in più epoche storiche. Fra i tanti si ricorda Giotto, che ne ha descritto visivamente la scena all’interno della Cappella degli Scrovegni di Padova, affrescata da lui fra il 1303 e il 1306. Anche Cima da Conegliano riprende lo stesso tema nella sua Presentazione della Vergine Maria al Tempio del 1496-97, oggi a Dresda; un’altra rappresentazione, molto nota, si trova nella Basilica di S. Maria Maggiore a Roma e, sempre a Roma, nella Chiesa Nuova, è presente una cappella dedicata alla Presentazione della Vergine.
Oggi si celebrano:
B. MARIA DI GESÙ BUON PASTORE, Monaca, fondatrice
S. Mauro di Parenzo (Istria), Vescovo e martire († cc sec. IV)
S. Agapio di Cesarea, Martire in Palestina († 306)
S. GELASIO I, Papa (492-496)
S. Mauro di Cesena (nipote di Pp Giovanni X), Vescovo († cc 946)
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Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat.
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1756, john Smeaton reinventa il calcestruzzo. L’ingegnere inglese (1724-1792) riscopre questo materiale da costruzione già in uso fin dall’epoca romana prima di cadere nell’oblio del Medioevo
compleanni
1694 Voltaire
1965 Bjork
1973 Ines Sastre
1975 Andrea Pezzi
proverbio
La ragazza è come la perla; men che si vede e più è bella
accadde oggi
1854 l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe sposa Elisabetta di Baviera
1987 matrimonio tra gli attori Bruce Willis e Demi Moore
1995 4° test nucleare nel Sud del Pacifico effettuato dalla Francia
frase celebre
“La natura non fa nulla d’inutile”
Aristotele, La politica
consiglio
Il kit per i denti
Anche fuori casa dovete avere un kit per lavarvi i denti, comprendente uno spazzolino pieghevole e un tubetto mignon di dentifricio.
cosa vuol dire
Legarsela al dito
Ricordarsi bene di un torto ricevuto aspettando poi di vendicarsi
Modo di dire che deriva dall’abitudine che avevano molti di legarsi un filo attorno al dito per ricordarsi di qualcosa. Immagine presente anche nella Bibbia
consiglio per terrazzo orto e giardino
La semina in semenzaio
Nel semenzaio si posa il letto di semina, un substrato particolarmente adatto alla germogliazione del seme e alla vita delle piantine nei primissimi stadi di sviluppo. Si ottiene miscelando in parti uguali del terricciato, completamente decomposto e ben sminuzzato, con sabbia e carbone di legna in parti uguali, e passando poi il tutto attraverso un setaccio a maglie di ampiezza sufficiente a eliminare i materiali grossolani; la struttura del substrato deve risultare soffice e grumosa, e non troppo fine, altrimenti diviene compatta con le annaffiature e ostacola la fuoriuscita dei germogli.