Enna. Pergusa in passato è stato il centro propulsore del turismo nel nostro territorio, E’ un luogo mitico e suggestivo che, fin dall’ antichità, ha stimolato la fantasia di tanti scrittori.
Della Conca Pergusina, laddove si apre il lago di Pergusa, rimasero affascinati, in tempi remoti, i nostri più antichi antenati che provenivano da terre lontane e decisero di insediarsi proprio qui, sulle colline che fanno da corona al Lago.
In tempi più recenti, Pergusa era diventato il punto d’incontro e di socializzazione degli Ennesi. La festa du Signuruzzzu du Lacu, così come racconta Salvatore Presti nel libro Enna-il filo della memoria radunava in questo luogo tutti gli Ennesi che potevano permettersi il viaggio a piedi, in carrozza, su un carro agricolo o a dorso di un quadrupede. Gli altri rimanevano nello spiazzo da’ ‘ncantina. Una giornata di gran festa per tutti, con grandi abbuffate, musica, danze e gare di abilità.
Più tardi, dai giochi e sport semplici si passò ad attività sportive più impegnative. Pergusa divenne un centro attivissimo d’interessi sportivi di altissimo livello. Durante l’anno, vari eventi, anche molto prestigiosi, richiamavano tantissima gente per gareggiare o per assistere. Alberghi e ristoranti spesso registravano il “tutto esaurito”.
Pergusa, a quei tempi, riceveva particolari attenzioni dagli amministratori comunali e riusciva a mantenersi piuttosto curata e attraente. In periodo estivo vi soggiornavano molti turisti.
Nell’anno 1995, con legge regionale, fu istituita la “Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa” per la salvaguardia del Lago e dell’ambiente circostante.
Oggi, anno 2013, ma già da un bel po’ di anni, tutto quello che abbiamo sommariamente ricordato non esiste più. Soltanto silenzio e degrado diffuso. Il turismo è quasi scomparso e le attuali uniche attività rimaste, tranne qualche sporadica gara automobilistica, riguardano il controllo e lo studio degli uccelli acquatici e delle zanzare. Queste ultime, molto fastidiose in periodo estivo, si dice che abbiano il compito di tenere lontani gli Ennesi e i turisti per salvaguardare meglio l’ambiente naturale. Chi scrive, ovviamente, rifiuta categoricamente questa diceria. Ma andiamo ai problemi e alle proposte.
Il problema più pressante di Pergusa è lo stato di salute del lago che va lentamente morendo. Da tantissimo tempo è asfittico e il battente idrico, -la profondità delle acque-, lentamente ma costantemente, si va sempre più riducendo per via dei depositi. Questo fenomeno fa aumentare le perdite per evaporazione durante il periodo estivo. Nessuno se ne occupa più. Per il momento questa situazione non ha influenza diretta sul turismo. Ciò non toglie però che il problema c’è, è piuttosto serio e deve essere affrontato senza perdere ancora tempo, ricorrendo al contributo scientifico di ricercatori ed esperti.
Nell’immediato, invece, abbiamo il problema di far ripartire il turismo da Pergusa per stimolare l’economia in questo territorio. Se c’è la buona volontà di tutti, politici e amministratori in testa, potremmo farcela a riorganizzarci e ripartire. Le risorse di base necessarie si trovano ancora tutte laddove sono state abbandonate tanto tempo fa: Il lago è ancora lì, anche se malconcio, gli alberghi e i ristoranti sono ancora al loro posto, anche se soffrono la crisi, e sono sempre lì le attrezzature sportive e quelle che un tempo furono aree verdi, ora abbandonate e mal ridotte.
Per ripartire serve un qualche cosa che sia capace di ridestare l’interesse della gente a venire e soggiornare da queste parti. Le idee sono tante e consentono di intraprendere svariate iniziative. Tra queste, la più utile e interessante sembra essere la bonifica e riqualificazione delle aree demaniali comunali, molte delle quali in stato di inqualificabile abbandono e degrado.
Se un turista straniero si trovasse a passare lungo la strada sterrata che costeggia l’ex campeggio penserebbe, quanto meno, che gli Ennesi siamo dei “selvaggi”. Siamo tutti ennesi, ma quelli che hanno la responsabilità di governo del territorio sono più ennesi di tutti. La fortuna però ci assiste perché nessun turista si azzarderebbe a transitare da quelle parti dove, peraltro, soggiornano tanti cani randagi.
Queste aree sono veramente tante, oltre i dieci ettari, e appartengono, come abbiamo già detto, al demanio comunale. Potrebbero diventare un unico grande parco pubblico “attrezzato”, come i tanti e frequentatissimi che si trovano in Italia e all’estero. Il parco, ben strutturato, dovrebbe inglobare le attrezzature sportive presenti e altre da inserire sistemando e riqualificando le aree intermedie. Per intenderci, questo parco pubblico dovrebbe avere inizio dallo spiazzo–parcheggio antistante l’ingresso all’autodromo, passare dal Geopark, inglobare il campo sportivo, i campi da tennis adiacenti l’Hotel Villa Giulia, le piscine comunali, l’ex campeggio, per terminare in prossimità del Giardino di Kore dell’Hotel Garden.
E’ necessario un progetto unitario. Il Comune, ovviamente, essendo sempre senza soldi non potrebbe affrontarne la spesa. Potrebbe farsene carico l’Università Kore, facendo fare un’ ottima esperienza agli allievi della Facoltà di Architettura. Una volta redatto, il progetto verrebbe posto all’esame della cittadinanza riunita in assemblea, così com’è in uso in tante altre realtà democratiche del Nord. Successivamente, verrebbe sottoposto all’approvazione dell’Ente gestore della Riserva naturale speciale Lago di Pergusa, trattandosi di aree comprese nella Zona B della stessa Riserva. La tipologia dell’opera è tale da potere aspirare a un finanziamento con fondi europei.
E’ probabile che gli amministratori del Comune di Enna, ammesso che qualcuno di essi legga questi suggerimenti, si preoccupino della dimensione dell’intervento e del mantenimento di tante aree verdi. E’ penoso dirlo ma nell’organico del Comune non c’è un solo giardiniere. Lo stesso Comune potrebbe rimediare stipulando apposita convenzione con l’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana che è sul posto e cura già la Selva pergusina e il Parco Proserpina. Questa ’Azienda Regionale opera da sempre per il miglioramento della qualità dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile delle comunità locali del territorio siciliano ed è possibile che accetti di sottoscrivere la convenzione con il Comune di Enna. Si creerebbero tanti nuovi posti di lavoro e sarebbe un gran servizio reso alla comunità ennese.
Angelo Fondacaro
angelinofondacaro@yahoo.it