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1 gennaio: Maria Ss.ma Madre di Dio

Gran gelo in Gennaio – miseria nel pollaio

Madre di Dio (in greco Θεοτόκος; in latino Deipara o Dei genetrix) è un titolo che è stato dato a Maria nel 431 dal Concilio di Efeso attraverso la proclamazione di un dogma ed è una conseguenza della dottrina cristologica affermata dal concilio. Secondo il concilio Gesù Cristo, pur essendo sia Dio che uomo – come già diceva in precedenza il concilio di Nicea (325), è un’unica persona. Le due nature, divina e umana, sono inseparabili e perciò Maria può essere legittimamente chiamata Madre di Dio. La solennità di Maria S.ma Madre di Dio è la prima festa mariana comparsa nella Chiesa occidentale.Il Servo di Dio Paolo VI, volle, a partire dal 1967, che il 1° gennaio diventasse anche la Giornata Mondiale della Pace ; in questa occasione il Sommo Pontefice invia ai Capi delle Nazioni un messaggio che invita alla riflessione sul tema della Pace.

Dall’omelia del Papa Benedetto XVI (Basilica Vaticana, 1° gennaio 2008):

Cari fratelli e sorelle!

Iniziamo quest’oggi un nuovo anno e ci prende per mano la speranza cristiana; lo iniziamo invocando su di esso la benedizione divina ed implorando, per intercessione di Maria, Madre di Dio, il dono della pace: per le nostre famiglie, per le nostre città, per il mondo intero […]

Nella prima Lettura, tratta dal Libro dei Numeri, abbiamo ascoltato l’invocazione: “Il Signore ti conceda pace” (6,26); il Signore doni pace a ciascuno di voi, alle vostre famiglie, al mondo intero. Tutti aspiriamo a vivere nella pace, ma la pace vera, quella annunciata dagli angeli nella notte di Natale, non è semplice conquista dell’uomo o frutto di accordi politici; è innanzitutto dono divino da implorare costantemente e, allo stesso tempo, impegno da portare avanti con pazienza restando sempre docili ai comandi del Signore…

Il nostro pensiero si volge ora naturalmente alla Madonna, che oggi invochiamo come Madre di Dio. Fu il Papa Paolo VI a trasferire al primo gennaio la festa della Divina Maternità di Maria, che un tempo cadeva l’11 di ottobre. Prima infatti della riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II, nel primo giorno dell’anno si celebrava la memoria della circoncisione di Gesù nell’ottavo giorno dopo la sua nascita – come segno della sottomissione alla legge, il suo inserimento ufficiale nel popolo eletto – e la domenica seguente si celebrava la festa del nome di Gesù. Di queste ricorrenze scorgiamo qualche traccia nella pagina evangelica che è stata poco fa proclamata, in cui san Luca riferisce che otto giorni dopo la nascita il Bambino venne circonciso e gli fu posto il nome di Gesù, “come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre” (Lc 2,21). Quella odierna pertanto, oltre che essere una quanto mai significativa festa mariana, conserva pure un contenuto fortemente cristologico, perché, potremmo dire, prima della Madre, riguarda proprio il Figlio, Gesù vero Dio e vero Uomo. Al mistero della divina maternità di Maria, la Theotokos, fa riferimento l’apostolo Paolo nella Lettera ai Galati. “Quando venne la pienezza del tempo, – egli scrive – Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge” (4,4). In poche parole troviamo sintetizzati il mistero dell’incarnazione del Verbo eterno e la divina maternità di Maria: il grande privilegio della Vergine sta proprio nell’essere Madre del Figlio che è Dio. […]. Il titolo di Madre di Dio è il fondamento di tutti gli altri titoli con cui la Madonna è stata venerata e continua ad essere invocata di generazione in generazione, in Oriente e in Occidente. Al mistero della sua divina maternità fanno riferimento tanti inni e tante preghiere della tradizione cristiana, come ad esempio un’antifona mariana del tempo natalizio, l’Alma Redemptoris mater con la quale così preghiamo: “Tu quae genuisti, natura mirante, tuum sanctum Genitorem, Virgo prius ac posterius – Tu, nello stupore di tutto il creato, hai generato il tuo Creatore, Madre sempre vergine”. Cari fratelli e sorelle, contempliamo quest’oggi Maria, madre sempre vergine del Figlio unigenito del Padre; impariamo da Lei ad accogliere il Bambino che per noi è nato a Betlemme. Se nel Bimbo nato da Lei riconosciamo il Figlio eterno di Dio e lo accogliamo come il nostro unico Salvatore, possiamo essere detti e lo siamo realmente figli di Dio: figli nel Figlio. Scrive l’Apostolo: “Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4). L’evangelista Luca ripete più volte che la Madonna meditava silenziosa su questi eventi straordinari nei quali Iddio l’aveva coinvolta. Lo abbiamo ascoltato anche nel breve brano evangelico che quest’oggi la liturgia ci ripropone. “Maria serbava queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). […]. Cari fratelli e sorelle, solo conservando nel cuore, mettendo cioè insieme e trovando un’unità di tutto ciò che viviamo, possiamo addentrarci, seguendo Maria, nel mistero di un Dio che per amore si è fatto uomo e ci chiama a seguirlo sulla strada dell’amore; amore da tradurre ogni giorno in un generoso servizio ai fratelli. Possa il nuovo anno, che oggi fiduciosi iniziamo, essere un tempo nel quale avanzare in quella conoscenza del cuore, che è la sapienza dei santi. Preghiamo perché, come abbiamo ascoltato nella prima Lettura, il Signore “faccia brillare il suo volto” su di noi, ci “sia propizio” (cfr Nm 6,24-27), e ci benedica. Possiamo esserne certi: se non ci stanchiamo di ricercare il suo volto, se non cediamo alla tentazione dello scoraggiamento e del dubbio, se pur fra le tante difficoltà che incontriamo restiamo sempre ancorati a Lui, sperimenteremo la potenza del suo amore e della sua misericordia. Il fragile Bambino che la Vergine quest’oggi mostra al mondo, ci renda operatori di pace, testimoni di Lui, Principe della pace. Amen!

© Copyright 2008 – Libreria Editrice Vaticana

pax et bonum

Oggi si celebrano anche:

_ San Fulgenzio di Ruspe

_ San Vincenzo Maria Strambi

_ San Giiuseppe Maria Tomasi

_ Beato Valentino Paquay

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Padre nostro, fa’ che amiamo questo nostro tempo e vi leggiamo sempre i segni del Tuo Amore.

Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat.

 

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1688, Dom Pierre Pérignon inventa lo champagne. L’abate benedettino francese ottiene per la prima volta, nell’abbazia di Hautvillers, lo champagne utilizzando uve nere, tecnica che resterà la caratteristica principale di questo tipo di vino.

compleanni

1925 Valentina Cortese

1960 Paul Thomas Anderson

1963 Alberigo Evani

proverbio

Chi tardi va al mercato torna a mani vuote

accadde oggi

1863 la Proclamazione dell’Emancipazione per la liberazione degli schiavi viene firmata dal presidente americano Abramo Lincoln

1948 la Costituzione della Repubblica italiana entra in vigore

1995 Svezia, Finlandia ed Austria entrano nell’Unione Europea

2001 entra in vigore l’utilizzo dell’Euro, moneta unica europea, a tutti gli effetti. In Italia la Lira continuerà a circolare fino al 28 febbraio

frase celebre

“Ho scelto l’uomo simpatico a preferenza del ricco; preferisco un uomo senza denaro al denaro senza un uomo”

Plutarco, Vite parallele

consiglio

Acne

Massaggiatevi la pelle del viso con una fetta d’arancia ogni mattina. Aiuta ad eliminare il grasso e a tonificare la vostra pelle

cosa vuol dire

L’abito non fa il monaco

Non bastano i segni esteriori per garantire la sostanza interiore

Traduzione del proverbio medievale “cucullus non facit monachum” (il cappuccio non fa il monaco). Utilizzato in senso figurato per diffidare dall’aspetto esteriore
consiglio per terrazzo orto e giardino

Piantare alberi e arbusti spoglianti

é possibile mettere a dimora queste specie in qualunnque momento durante il riposo, ma in buche riempite con terriccio soffice e organico che ha, nei confronti della terra comune, minore tendenza a gelare e, in caso di pioggia, a impastarsi; può anche facilmente essere rivoltato e sminuzzato per incorporarvi il concime.

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