Non c’è abbastanza – se non avanza
Léonie Aviat, nasce a Sézanne, nella Champagne (Fr), il 16 settembre 1844. Compie i suoi studi al monastero della Visitazione di Troyes, dove la Superiora, Madre Maria di Sales Chappuis, e il cappellano, Padre Luigi Brisson, esercitano su di lei un ascendente decisivo. Formata alla scuola di San Francesco di Sales, la giovane Léonie si prepara alla sua futura missione: la fondazione di una Congregazione di spiritualità salesiana, dedicata alla evangelizzazione della gioventù operaia. Tutto comincia nel 1866. Siamo all’epoca in cui le grandi industrie si sviluppano ed attirano alle città una mano d’opera a buon mercato: è il caso della città di Troyes, dove le fabbriche tessili assumono ragazze giovanissime, venute dalla campagna. Il Padre Brisson, apostolo dal cuore ardente ed uno dei precursori del grande movimento sociale della fine del XIX secolo, aveva aperto, nel 1858, per le giovani operaie di maglieria, una casa di accoglienza destinata ad assicurare loro una buona educazione umana e cristiana. Non essendo possibile trovare, per questa casa-famiglia, chiamata “Opera San Francesco di Sales”, una direttrice ed un inquadramento stabile, il Padre Brisson decide, per ispirazione di Dio, di fondare una congregazione religiosa. Egli trova in Léonie Aviat una collaboratrice preziosa, nella quale riconosce d’altronde la vocazione religiosa. Infatti, alla fine dei suoi studi, la giovane aveva lasciato il monastero coll’intenzione di farvi ritorno per diventare suora conversa. Ma il Padre Brisson e la Madre Chappuis l’avevano consigliata di attendere. La giovane obbedisce a ciò che riconosce come volontà di Dio, ma poco dopo il Signore le concede un segno tanto particolare che non poteva trattarsi di una illusione. Era entrata in un laboratorio di ottica per fare una commissione, quando un raggio di luce attraversò il suo spirito e la dispose a prendere una decisione. Vede, nel laboratorio, un bel numero di giovani donne al lavoro, sotto l’occhio attento e materno della sorvegliante. Questo suscita nel suo cuore il desiderio di aggregarsi a loro per consigliarle e guidarle. Quando il Padre Brisson l’invita a visitare la casa d’accoglienza che ha fondato nella città di Troyes, questo desiderio diventa ancora più intenso. Il 18 aprile 1866, Léonie entra all’Opera San Francesco di Sales, con Lucia Canuet, una giovane che era stata sua compagna alla Visitazione. Il 30 ottobre 1868, la giovane fondatrice prende il velo col nome di Suor Francesca di Sales. Questo nome è per lei un vero programma. Ne cogliamo l’espressione in una preghiera che ritroviamo nei suoi appunti intimi dell’agosto 1871: “San Francesco di Sales, mi avete scelta per fare da guida a questo piccolo gruppo. Datemi il vostro spirito, il vostro cuore… Fatemi partecipe del legame che vi unisce a Dio e allo spirito interiore che con Dio sa far tutto e che nulla fa senza Dio”. Il “piccolo gruppo” di cui è la guida si mette sotto la protezione del santo Vescovo di Ginevra e ne adotta per intero la spiritualità e la pedagogia. Questo spiega perché il gruppo viene chiamato “Suore Oblate di san Francesco di Sales”. Questo nome vuol dire che le Suore si offrono per tutta la vita a Dio e al prossimo. Il giorno 11 ottobre 1871, Suor Francesca di Sales fa la sua professione. L’anno seguente è eletta Superiora della nuova Congregazione. Con questo la Congregazione è fondata canonicamente e ciò le permette di dedicarsi al suo sviluppo. Sotto il governo di Suor Francesca di Sales la comunità cresce, le opere operaie si sviluppano. Allo stesso tempo si aprono scuole elementari nelle parrocchie. A Parigi si apre il primo pensionato per ragazze, il pensionato che la Madre Francesca dirige per otto anni. Così le Oblate estendono il loro apostolato alle diverse classi sociali ed intraprendono l’educazione delle giovani in tutte le sue forme, ivi comprese, fin dagli anni della fondazione, le missioni ad gentes. Nel 1893, dopo un periodo di vita nascosta, che mette in risalto la sua grande umiltà, Suor Francesca è di nuovo eletta Superiora Generale, carica che ricoprirà fino alla morte. Si impegnerà quindi a sviluppare le Opere della Congregazione in Europa, Africa del Sud ed Ecuador, dando prova di una instancabile sollecitudine per ognuna delle sue comunità e ciascuna delle sue suore. Nel 1903 Madre Francesca, a causa dell’anticlericalismo che aveva permeato le istituzioni francesi, si trasferì a Perugia e vi spostò la casa madre dell’istituto. Nel 1911 le Costituzioni dell’istituto vengono approvate definitivamente dal Pp San Pio X (Giuseppe Sarto). Il 26 dicembre 1913, Madre Francesca di Sales, febbricitante, deve coricarsi. Il suo stato si aggrava, e, il 9 gennaio, riceve l’Estrema Unzione, quindi la Santa Comunione. Il 10, poco prima delle sei, si spegne a Perugia, circondata dalle sue Figliole, in un sereno abbandono al Signore, fedele fino al suo ultimo respiro alla risoluzione presa il giorno della sua professione: “Dimenticare me stessa completamente”. Riconosciute l’eroicità delle virtù, Pp Pio XII (Eugenio Pacelli) le ha conferito il titolo di Venerabile il 9 aprile del 1957; il Servo di Dio, Pp Giovanni Paolo II, l’ha proclamata beata il 27 settembre 1992 ed ha poi presieduto alla sua cerimonia di canonizzazione, avvenuta il 25 novembre del 2001 nella basilica di San Pietro a Roma. Santa Francesca di Sales, alle sue figlie, ha lasciato questo programma di vita, squisitamente salesiano: “Facciamo del nostro meglio affinché gli altri siano felici”.Il Martirologio Romano indica per la sua memoria la data del 10 gennaio (“dies natalis”). Oggigiorno, le “Suore Oblate di san Francesco di Sales” compiono la loro missione di carità negli istituti scolastici, i centri di accoglimento, ed anche attraverso vari servizi corrispondenti alle aspettative delle diocesi e delle parrocchie (catechesi, catecumenato, liturgia, missioni di evangelizzazione, ecc.), offrono il loro aiuto alle persone anziane, agli ammalati ed ai carcerati, animano ritiri spirituali, ecc. Hanno 25 case in Europa, 15 in Africa, 3 negli Stati Uniti e 11 nell’America del Sud.
Oggi si celebrano anche:
S. GREGORIO di Nissa, Vescovo, fratello di S. Basilio
S. Milziade (o Melchiade), Papa (dal 10/07/310 al 10 o 11/01/314)
S. Giovanni, Vescovo di Gerusalemme († 417)
S. Marciano di Costantinopoli, Sacerdote († 471)
S. Domiziano di Melitene (564-602), Vescovo
S. AGATONE, Papa (dal 678 al 681)
S. Pietro O(U)rseolo (Venezia, 928 – Cuxa, Spagna, 987), Monaco
B. Benincasa, Abate di Cava († 1194)
B. GREGORIO X, Papa (dal 1271 al 1276)
B. Ana de los Angeles Monteagudo (1602-1686), Priora
B. María Dolores Rodríguez Sopeña (1848-1918), vergine, fondatrice
S. Aldo, Eremita († sec. inc.)
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Padre nostro, fà che amiamo questo nostro tempo e vi leggiamo sempre i segni del Tuo Amore.
Christus vincit,Christus regnat,Christus imperat.
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1892, James Dewar inventa il thermos. Per mantenere i gas allo stato liquido, il chimico scozzese Dewar inventa il vaso a doppia parete con l’interno riflettente, detto thermos.
compleanni
1945 Rod Stewart
1949 George Foreman
1958 Eddie Cheever
proverbio
Quando ubbidisci ai tuoi superiori, ammaestri i tuoi inferiori
accadde oggi
1917 muore Buffalo Bill, William Cody, in Colorado (USA)
1920 il Trattato di Versailles entra in vigore con l’istituzione della Lega delle Nazioni
1984 il Vaticano stabilisce relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti per la prima volta dopo oltre un secolo
frase celebre
“La gratitudine non esiste in natura; per conseguenza è inutile pretenderla dagli uomini”
Cesare Lombroso
consiglio
Capi di lana scuri
Fate bollire due manciate di foglie di edera per 5 minuti ed immergetevi il capo in modo che si impregni in modo uniforme. Sciacquate poi con acqua e ammoniaca per non infeltrirlo
cosa vuol dire
De gustibus (non disputandum est)
Sui gusti non si discute
Uno dei tanti intercalari anonimi del latino medievale. Modo di dire che si equivale a frasi tipo “ognuno ha i suoi gusti” e “i gusti sono gusti”
consiglio per terrazzo orto e giardino
Iniziare i trattamenti antiparassitari
La lotta preventiva è il mezzo più efficace per combattere i nemici delle piante, molti dei quali sono già presenti in stato di quiescenza: quando le piante dormono, risentono in minor misura di eventuali effetti negativi derivanti dall’irrorazione con fitofarmaci.