Carissimo Presidente essendo una comune cittadina della media borghesia paesana mi sento offesa, si offesa, dalla di Lei proposta sulle coppie di fatto e pure gay!
Presidente così agendo lei condurrà questa nostra terra verso una deriva progressista e civile.
Così facendo da qui a breve ci indisporremo per il familismo amorale, la mafiosità latente e la mediocrità dilagante!
Non solo agevolazioni per mutui vari, ma anche assai altri benefici.
Orsù Presidente Crocetta!
Si ricordi che fino a qualche anno fa da noi il femminicidio si chiamava delitto d’onore, l’orgoglio palesemente offeso si lavava col sangue, la ragione si immalinconiva e la volontà si illanguidiva. Le valli e i colli di quest’isola, al confine fra cultura occidentale e passione orientale, sono costellati di “trazzere” intese strade e non pochi fossi racchiudono segreti indicibili.
Presidente cosa vuole da noi isolani, orgogliosamente malati di sicilitudine? Vuole farci europei? Suvvia Presidente sia serio!
Il siciliano è tale solo se attraversa lo stretto, sennò agogna all’altrove come unica possibilità d’essere. Presidente, il siciliano è un diversamente italiano: è pudico e riservato, ma anche enfatico ai limiti del parossismo. E’ un’irripetibile commistione di ambiguità psicologica e di adattamento morale. A noi piace essere così. Noi ancora portiamo in giro per le “vanedde” le reliquie dei santi, promettiamo viaggi scalzi e penitenti, facciamo il pane per ingraziarci la simpatia del santo di turno, perché possa metterci una buona parola, col Padreterno.
L’Assemblea ha approvato, dopo un lungo dibattito, l’apposita norma voluta dal suo governo e contenuta nella finanziaria in discussione che oltre alle coppie di fatto estende l’accesso ai contributi anche alle famiglie monoparentali. «È una norma di grande giustizia sociale» Lei ha detto definendo “oscurantista” l’eventuale impugnativa da parte del commissario dello Stato.
Oscurantista? Realista! Aderente al sentire comune, conservatore al giusto punto di qualunquistico populismo, confinante con la xenofobia becera del nordico lavoratore, restio al meridionalistico assistenzialismo. “Andrebbe in direzione opposta alle norme dell’Unione europea” insiste Ella, ma quale Europa? Quella dei contributi a buon rendere o quella pretenziosa dei denari ben spesi? I deputati del centrodestra sono intervenuti contestandola e incentrando il dibattito parlamentare sulla questione etica, legata al concetto di famiglia naturale. A Nello Musumeci, lei Presidente, ha suggerito il rispetto per tutti e a chiuso l’intervento con la lettura di una dichiarazione di monsignor Domenico Mogavero che di recente ha aperto alle unioni di fatto e poi ha pure aggiunto: ”Siamo i primi in Italia. Cominciamo a far parlare bene della Sicilia”
Quanti dei deputati scandalizzati da cotanta apertura, portatori indegni di dileggiata etica, si sono astenuti dallo sperpero dei dieci milioni di euro?
E’ fra di loro la nobile anima che si è fatta rimborsare un euro e ventisette centesimi di mancia? Elargita con disinvolta generosità al bar?
Favorevoli si sono detti i Cinquestelle, il cui capogruppo Cancelleri ha citato in aula il poeta turco Nazim Hikmet leggendo i primi versi dell’opera «Prima di tutto l’uomo (ultima lettera al figlio)». «Non vivere su questa terra come un estraneo e come un vagabondo sognatore. Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre: credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi all’uomo. Ama le nuvole, le macchine, i libri, ma prima di tutto ama l’uomo»… temo Presidente che quest’ultimo verso susciterà non pochi sorrisini sulla bocca dei maschi siculi… perentoriamente masculi!
Gabriella Grasso