Sulle soglie infelici l’erba mette le radici
Mario è tra i nomi più diffusi in Italia (tra i primi cinque della graduatoria) eppure di questo santo, e della sua famiglia, si sa ben poco. Quasi certamente la proliferazione del nome è dovuta al fatto che nel tempo, e forse ancora oggi, si è creduto che Mario fosse il maschile di Maria, allorché esso deriva dall’antico gentilizio (cognome) romano “Marius” a sua volta derivato dall’etrusco “maru” (maschio). Le notizie su Mario e famiglia, pochissime e incerte, derivano dalla “Passio di san Valentino”, del IV secolo. Alcuni antichi “Martirologi” collocano questa venuta a Roma e le successive fasi, negli anni 268-270, al tempo del regno di Claudio II, quando, notoriamente, si sa che non vi furono persecuzioni contro i cristiani. La recente edizione del “Martyrologium Romanum” indica l’inizio del secolo IV come data del loro martirio. Da queste date possiamo desumere che la famiglia persiana cristiana, composta da Mario, sua moglie Marta e i due figliAudiface ed Abaco, sia stata ospite, o stabilizzata a Roma, per un certo numero di anni; del resto il secolo III fu un periodo di grande espansione del cristianesimo e di tolleranza nei loro confronti, almeno fino alla vecchiaia di Diocleziano, quando nel 293, spinto dal console Galerio, emanò tre editti di persecuzione. A Roma, Mario e famiglia, aiutati dal prete Giovanni, si diedero a seppellire, lungo la via Salaria, i corpi di oltre 260 martiri che giacevano, decapitati e senza sepoltura, in aperta campagna. Scoperti, vennero interrogati dal prefetto Flaviano e dal governatore Marciano. Rifiutarono di abiurare e di sacrificare agli idoli e furono dunque condannati a morte: gli uomini furono giustiziati lungo la via Cornelia; Marta, “in nympha”, cioè presso uno stagno poco distante. Si riporta che una matrona romana, Felicita, diede loro sepoltura in un suo possedimento, lungo la stessa via, al tredicesimo miglio. Qui sorse una chiesa di cui esistono tuttora i ruderi e che fu meta di pellegrinaggi nel medioevo. Oggi è detta tenuta Boccea (“Buxus” all’epoca). Le loro reliquie ebbero vicende molto complesse: alcune furono traslate a Roma nelle chiese di S. Adriano e di Santa Prassede. Un’altra parte di esse fu inviata ad Eginardo nell’828; questi, biografo di Carlo Magno, le donò al monastero di Seligenstadt. È inoltre possibile che Mario, Marta, Audiface ed Abaco facessero parte di un gruppo più che di una famiglia, perché era uso comune, nelle passio leggendarie dei primi secoli, considerare gruppi di martiri come gruppi familiari, specie se provenienti dallo stesso luogo. Secondo gli ultimi studi è anche improbabile che i quattro siano stati persiani e si ritiene che fossero un gruppo di cristiani abitanti a Lorium, in una villa imperiale distante dodici miglia da Roma.
Significato del nome Mario: “forte, virile” (latino).
Oggi si celebrano anche:
S. Germanico, Martire di Filadelfia († cc 167)
S. Ponziano di Spoleto, Martire († sec. II)
S. Bassiano di Lodi (cc 320-409), Vescovo
SS. Liberata e Faustina di Como, sorelle e vergini († 580 cc)
S. Giovanni di Ravenna, Vescovo († 525)
B. Marcello Spínola y Maestre (1835-1906), Vescovo di Siviglia
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Jesus Christus, heri et hodie, ipse et in saecula!
Christus vincit,Christus regnat,Christus imperat.
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1661, Marcello Malpighi scopre il funzionamento dei polmoni. Malpighi inaugura lo studio dell’anatonomia col microscopio, descrive per la prima volta la struttura ad alveoli dei polmoni e compie la prima trattazione completa dello sviluppo dell’embrione.
compleanni
1809 Edgar Allan Poe
1946 Dolly Parton
1966 Stefan Edberg
proverbio
Quando il vecchio non vuol bere, nell’altro mondo vallo a vedere
accadde oggi
1915 la lampada al neon viene brevettata da George Claude
frase celebre
“Il mentitore dovrebbe tener presente che, per essere creduto, non bisogna dire che le menzogne necessarie”
Svevo, La coscienza di Zeno
consiglio
Spolverare
Aggiungete 2 cucchiaini di trementina ad un litro d’acqua saponata molto calda. Lasciatevi a mollo per una notte alcuni stracci puliti. Strizzateli e lasciate asciugare. Saranno favolosi panni per spolverare
cosa vuol dire
Scoprire gli altarini
Scoprire segreti
La frase è legata alla liturgia cristiana, secondo la quale durante la settimana della Passione l’altare, il tabernacolo e le immagini vengono coperti con panni viola in segno di lutto. Panni che si tolgono quando si annuncia la Risurrezione
consiglio per terrazzo orto e giardino
Caratteristiche e funzioni
La siepe è un insieme di alberi o arbusti ramificati fin dalla base e piantati a distanze ravvicinate su filari semplici, doppi o multipli, così da costituire una parete ininterrotta, uniforme e compatta. Tra le specie indicate per formare siepi, quasi tutte posseggono qualità che le rendono atte ad assolvere svariate funzioni.