E mentre gli eletti leonfortesi, in camice bianco, occupano a oltranza il Consiglio comunale in seduta straordinaria per salvare l’insalvabile (ospedale) e Nicosia si libera dall’ammorbante ATO costituendo un importante precedente nel quadro della provincia, arriva una velina che così recita: “si vuole sciogliere nell’acido la provincia di Enna”. La firma è quella di Cataldo Salerno, solerte vegliardo della non bene definita “cabina di difesa della provincia di Enna”.
Cataldo Salerno, Presidente dell’Università Kore così chiosa: “Non so se c’entri il fatto che la provincia di Enna sia stata l’unica in Italia nella quale alle scorse primarie ha vinto Cuperlo, ma certo solleva molte perplessità il trattamento particolare riservato ad Enna nella mappa dei collegi allegata all’accordo Berlusconi-Renzi. Secondo questo piano, mentre la zona nord della provincia viene assemblata con Giarre, Barcellona e Taormina, la zona sud e la città di Enna vengono messe insieme con Caltagirone e con Gela. Il risultato è un mostro di geopolitica: non soltanto viene previsto per Enna l’unico collegio a scavalco tra Sicilia occidentale e Sicilia orientale, ma addirittura si sono scomodate altre tre province (Catania, Caltanissetta e Messina) per “sciogliere nell’acido” la provincia di Enna. Una “fantasia” fin troppo sospetta, perché finalizzata a non fare eleggere alcun ennese al parlamento. Mi auguro che Camera e Senato pongano rimedio a questo scempio, venuto da menti sicuramente contorte, che sembrano guidate da un singolare livore contro la provincia di Enna”.
Questa miopia politica viene ora punita dal neo asse Renzi/Berlusconi?
Il nuovo che avanza è stato così offeso dall’impudica ancella crisafulliana, incapace di dire o fare senza l’assenso dell’uomo che vincerebbe anche con l’Italicum? A dire del custode della provincia Enna verrebbe spalmata fra occidente e oriente senza possibilità alcuna di avere un rappresentante al Parlamento. Ora noi crediamo che il Parlamento metabolizzerà la cosa con una certa facilità, ma su una cosa ingenui provinciali ancora ci interroghiamo: cui prodest? Basterà lavare l’onta dell’infelice scelta con un mea culpa corale o dobbiamo macchiarci di un parricidio politico per sperare ancora nella possibilità d’essere?
Gabriella Grasso
n.d.r. sui collegi elettorali
La commissione Affari costituzionali della Camera ha adottato il testo base di riforma della legge elettorale. Forza Italia è riuscita a far passare anche gli allegati con la definizione dei collegi, nonostante la contrarietà di tutti gli altri gruppi. Hanno votato a favore il Partito democratico, Forza Italia, Scelta Civica, Nuovo Centrodestra e Popolari per l’Italia; hanno votato contro Lega e Movimento 5 Stelle. Sel era assente per il congresso del partito. Il capogruppo del Pd in Commissione, Emanuele Fiano, ha spiegato che “per responsabilità” è passata la linea di Forza Italia di allegare lo schema con la definizione dei collegi nonostante la richiesta di tutti gli altri gruppi di inserire una delega al governo con successivo parere della Commissione.
Le tabelle” allegate dal relatore Sisto, che definiscono i collegi, “come ogni altro elemento del testo della legge elettorale possono essere emendate”. Così Maria Elena Boschi, responsabile Riforme del Pd, a margine dei lavori della commissione Affari costituzionale della Camera.
In una prima definizione 157 collegi per la Camera e 86 per il Senato, disegnati attraverso l’accorpamento dei collegi uninominali previsti dalla legge Mattarella.
p.s.: ma la Provincia di Enna non ha un Suo rappresentante (PD) alla Camera dei Deputati?