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Comune di Serradifalco

Logo SerradifalcoIl Seicento fu il secolo in cui ebbe origine il maggior numero dei paesi della provincia di Caltanissetta.
La licenza di fondazione di Serradifalco porta la data del 6 Dicembre 1640, concessa alla baronessa Maria Sarzana vedova Ventimiglia, amministratrice dei beni feudali del piccolo Francesco Graffeo, barone di Serra di falco, Salacio e Grotta dell’acqua, da Re Filippo IV di Spagna.
Dei tre a disposizione, la baronessa preferì il feudo di Serra di falco ma le vicende ipotecarie della famiglia Graffeo interruppero il sogno di Maria Sarzana Ventimiglia.
I Feudi sopra citati vennero in seguito acquistati all’asta dal dottore in legge Leonardo Lo Faso il 15 maggio 1652, il quale scelse altro sito per il nuovo borgo e non continuare l’opera del predecessore.
Come venne a citare il compianto prof. Galletti, il 4 Maggio 1653 bisogna intenderlo come data della fondazione della prima chiesa cimiteriale, dedicata a Santa Maria Vergine delle Grazie, dove oggi sorge piazza Immacolata, e altresì come la data dello jus edificandi.
Questa piccola chiesa venne detta popolarmente della Madonna delle Vanelle perché da questo piano presero avvio i primi lotti delle case popolari.
Nei mesi a seguire sul cozzo, così detto per essere un luogo accidentato nella sua configurazione orografica, oggi piazza San Francesco, il barone Leonardo Lo Faso, che ottenne il titolo di duca solo nel 1666, eresse la prima chiesa Matrice (oggi popolarmente detta di San Francesco) e il Palazzo Baronale.
I lavori della prima Matrice terminarono tre anni dopo e la terza domenica dell’agosto 1656 venne aperta al culto e dedicata a San Leonardo abate di Noblac.
Dopo alcuni decenni dall’acquisto del titolo di duca, venne decisa la costruzione del nuovo palazzo ducale nell’area più bassa ma non lontana, sul luogo in cui si conserva tutt’oggi, alterato architettonicamente e smembrato in diversi appartamenti.
La strada, dove sorse la residenza ducale, ebbe il nome di Strada del Palazzo, sostituito nei primi anni del Novecento in via Duca.
Il XVIII è il secolo del grande sviluppo urbanistico e architettonico di Serradifalco.
Si data ai primi anni del ‘700 la costruzione della chiesetta cimiteriale consacrata, ab origine, alle Anime Sante del Purgatorio, ma di essa manca la bolla di fondazione, poiché la chiesetta aveva la funzione della sacralità visibile sul luogo della sepoltura e pertanto faceva parte del piano dell’opera civica.
Negli anni ’40 del 1700 si comincia a costruire una nuova Matrice, intitolata sempre al protettore San Leonardo, stupenda nelle dimensioni e nella decorazione interna, e dieci anni più tardi verrà decisa la demolizione della prima chiesetta cimiteriale consacrata a Santa Maria delle Grazie per far posto ad una chiesa intitolata all’Immacolata Concezione.
Nei primi anni del 1800 la devozione verso la Vergine Maria aumenta sempre più, tant’è che nel 1818 si data la posa della prima pietra del Collegio di Maria, con chiesa annessa, dedicata a Maria dei Sette Dolori.
Testi di Sergio Milazzo
Il Centro Storico
Serradifalco2Dagli inizi del ‘900 a oggi Serradifalco, pur ampliando le aree urbane, ha subito una continua riduzione demografica fino a raggiungere gli attuali 6.300 abitanti. Luogo di tradizionale incontro del paese è la piazza principale: il Quadrato. Qui la comunità si incontrava per motivi di lavoro e per il tempo libero.
Attualmente si svolgono in essa varie manifestazioni come le rappresentazioni teatrali e le Sacre Rappresentazioni della Settimana Santa. Il Quadrato è luogo di incontro delle  quattro strade principali: corso Garibaldi, via Duca, via Roma e via De Gaspari. Molto recentemente il piano per il recupero del Centro Storico redatto dall’Amministrazione Comunale ha ottenuto un significativo riconoscimento in campo nazionale vincendo il “Premio Gubbio 2003”. Con esso si riconosce un impegno del Comune di Serradifalco volto a valorizzare le risorse più significative di cui dispone il culto storico, ossia il rapporto tra l’abitato e il lago, e ridare un’immagine complessiva del tessuto urbano storico creando una persistenza di ambienti urbani carichi di suggestioni evocative di passati modi di abitare e di vivere la città innalzando gli standard abitativi.
Il Lago Soprano
Serradifalco1Il lago Soprano, detto anche “Cuba” per le affinità di scenari con i paesaggi caraibici, è una cavità superficiale caratteristica dei terreni carsici prodotta dall’azione delle acque sul calcare. Esso è sito a poca distanza dall’abitato di Serradifalco in una naturale depressione riempita da acque provenienti dalle sorgenti e dalle piogge. Questo lago faceva parte di un’insieme di zone umide costituite da un lago Soprano posto a nordest di Serradifalco, un lago Medio e un lago Sottano. L’odierno lago Soprano corrisponde all’antico lago Medio.
Nel succedersi degli anni la sua massima estensione ha raggiunto i 15 ettari e una profondità massima di 2,5 metri. L’origine del lago risale almeno ai primi anni del 1900 e la sua idrogeologia non presenta né estuari né emissari. Il lago risulta prevalentemente alimentato dalle acque piovane e da una piccola sorgente.
Gli animali più numerosi sono la Folaga, dal corpo robusto, dal bel colore nero ardesia e dall’inconfondibile macchia bianca sulla fronte, e il Moriglione, dalla testa e dal collo rosso-castano. Altri uccelli sono il Tarabusino, un piccolo trampoliere dalle gambe sottili, la Pittima reale, un uccello migratore dal corpo snello e dalle gambe lunghe, l’Alzavola, la Gallinella d’acqua e il più raro Svasso piccolo, un uccello acquatico solitario dai piedi palmati. Nell’acqua vive la testuggine palustre, un particolare tipo di rettile.
Nel 1991 il lago è stato inserito nel piano regionale di Parchi e Riserve orientate per le zone umide, di sosta e di nidificazione di molte specie volatili.
Celebrazioni religiose, culturali, musicali e artistiche
Numerosi sono i momenti religiosi che calendarizzano i vari appuntamenti. La festa principale è la festa del Santo Patrono, San Leonardo Abate, celebrata la seconda domenica di agosto. Un’apposita commissione organizza gli appuntamenti devozionali, ricreativi, culturali, musicali e artistici. La festa di San Leonardo Abate è una festa soprattutto degli emigrati e dei turisti che provengono da ogni parte dell’Isola. I festeggiamenti sono conclusi con i fuochi d’artificio di mezzanotte.
L’appuntamento estivo è particolarmente sentito da molti emigrati che in questo periodo approfittando del piacevole clima ritornano al paese d’origine e dai loro perenti.
La ricorrenza liturgica di San Leonardo Abate è il 6 novembre.
La terza domenica di settembre è dedicata alla Compatrona di Serradifalco, la Madonna Addolorata. Questo appuntamento è una festa popolare molto sentita: il simulacro della Madonna viene accompagnato lungo le vie cittadine fino alla Cappella di Marici, una piccola cappella che riassume il completo significato di quel luogo di culto tradizionalmente vivo nella mente dei minatori che si recavano a lavoro, ancora con il buio.
e passannu di sta chisuzza di marici, li surfarara si facivanu la cruci
cu lu scuru vaiu e cu lu scuru vignu
Parco Urbano e ville comunali
Nel 1994 l’Amministrazione Comunale ha avviato il progetto per la realizzazione del Parco Urbano che sorge sulla sommità di Serra Calvario a quota 570 metri.
Il parco risponde alle necessità delle persone di tutte le età grazie alle attrezzature esistenti che vanno incontro alle esigenze dei piccoli, degli adulti e degli anziani. E’ possibile eseguire esercizi ginnici a corpo libero e trascorrere una giornata all’aria aperta con la possibilità di effettuare pic nic nell’apposita area costituita.
Il parco è munito sia all’interno che all’esterno di tavoli con banchi e barbecue.
Una parte del parco, chiamata Belvedere per la sua suggestiva vista che da essa si scorge, è possibile ammirare il lago Soprano, il monte Cammarata, il monte San Paolino e diversi centri abitati.
All’interno del parco non manca una folta macchia mediterranea, nonché alberi secolari di mandorli, ulivo, pistacchio e altro. L’area si estende su un totale di 9,50 ettari.
Altro spazio verde cittadino all’interno del centro storico è il Parco delle Rimembranze. Esso si trova di fronte la Chiesa della Madonna del Carmelo e annualmente al suo interno viene allestito il presepe semovente costituito da volontari e giovani. Durante il periodo natalizio al suo interno viene ricordata la nascita del bambinello, con momenti allietati da canti tipici della tradizione popolare siciliana e novene. Negli ultimi anni è stato ripreso il rito della deposizione floreale in occasione della commemorazione dei caduti della prima guerra mondiale il 4 novembre.
Altro complesso verde cittadino è rappresentato dalla Villetta al Minatore dedicata a tutti coloro i quali sono venuti a mancare per il duro lavoro nelle miniere. Da alcuni anni l’Amministrazione Comunale celebra in occasione del 4 dicembre la Festa al Minatore.
Teatro “Totò De Curtis”
Percorrendo la via Cavalieri di Vittorio Veneto si arriva all’estremità della strada dove sorge il viale Totò De Curtis. Attraverso l’ampia scalinata si accede all’omonimo edificio Teatro De Curtis, inaugurato il 3 febbraio 2005.
L’edificio presenta un assetto architettonico moderno, composto da un’ampia sala d’ingresso arredata con statue di Totò dello scultore di origine serradifalchese Leonardo Cumbo, attraverso la quale si accede alla sala teatro che presenta una pianta rettangolare e ha una capienza di 250 poltrone di velluto rosso porpora.
Chiesa Madonna del Rosario, detta di San Francesco 
Serradifalco3La chiesa, prima Matrice di Serradifalco, la cui fondazione è stabilita al 1653 e aperta al culto solo tre anni dopo, si presenta ad una sola navata e costruita sopra un piano rialzato, costituito da sette
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scalini, per consentire la disposizione di una cripta seminterrata, della quale rimane una precisa documentazione (tra le tante sepolture, infatti, si ricorda quella della duchessa Antonia Gaetani, moglie di Leonardo Lo Faso La Grua, morta nel 1739).
L’edificio presenta una sola entrata e sulla chiave del portale venne sistemato lo stemma feudale dei Lo Faso, posto in epoca successiva, nel 1665.
La facciata, priva di volute, è divisa in superiore e inferiore da un largo cornicione aggettato di linee multiple; è scandita da quattro lesène con capitelli ionici che poggiano su pseudo plinti quadrangolari.
Serradifalco5L’ordine superiore, invece, presenta, oltre alle lesène, una finestra ad arco e alle estremità due nicchie, con cimosa, che ospitano le statue della Madonna delle Grazie e di San Francesco di Paola.Serradifalco6 Il tutto è completato da un frontone ad arco, sormontato da cimosa e da una croce, ospitante entro tre archi minori tre campane del 1892.
Ai lati del frontone furono poste le statue di San Giovanni Evangelista con il libro dell’Apocalisse su cui giace l’Agnello e Sant’Antonio di Padova con il Bambino in braccio.
L’interno ospita al centro, davanti l’altare maggiore, entro una nicchia, la statua della Madonna del SS. Rosario col Bambin Gesù in braccio, che stringono, ognuno nella propria mano, la corona del rosario.
Secondo il canonico Pulci, la statua è opera dell’artista Vincenzo Genovese e datata al 1862, secondo il prof. Galletti è un’opera riconducibile allo scultore agrigentino Calogero Cardella (1834-1921).
Le pareti laterali ospitavano quattro cappelle laterali, di cui due sono state eliminate e le superstiti ospitano a tutt’oggi le statue di Santa Germana di Cousin e San Francesco di Paola, opere di autori ignoti.
Vi si ammirano inoltre due grandi quadri dove è raffigurata la Concezione della Vergine Maria, quadri posseduti in origine dalla Confraternita del SS. Sacramento e datati al 1898.
Chiesa Madre San Leonardo Abate
Serradifalco7Fondata nel 1740, venne aperta al culto solo nel 1791, come ci ricorda la lapide dedicatoria posta nel 1845 sopra l’acquasantiera destra.
Serradifalco8La sua consacrazione risale al 9 novembre 1845 ad opera del primo vescovo della diocesi di Caltanissetta, Monsignor Strommillo.
La chiesa fu intitolata a San Leonardo Abate che divenne il patrono della cittadina.
Una sua statua lignea è presente sull’altare maggiore (opera dello scultore palermitano Giancarlo Viviano e datata al 1662), che nei primi anni di vita del paese era posta sull’altare maggiore della chiesa detta di San Francesco.
La facciata è su due ordini, suddivisi da un largo cornicione aggettato di linee multiple. La parte inferiore presenta sopra i due ingressi minori, ognuna entro una propria nicchia, le statue di San Leonardo e della Vergine Addolorata, mentre sopra il portale centrale si ammira la “Pietà” in bassorilievo dell’artista Leopoldo Messina.
L’interno presenta una sola ampia navata con transetto trasversale. L’ornamento della Matrice è datato al 1811.
Serradifalco9Le lesène distribuite sopra i pilastri del presbiterio e ai lati delle cappelle si rifanno al gusto neoclassico con le scanalature al fusto e l’ordine composito del capitello.
La trabeazione, perimetrale a tutta la navata e al transetto, si svolge in un doppio ordine distinto da una fascia.
Serradifalco10Pannelli nel coro e nelle cantorie, fasce e listelli nell’abside, nella cupola e per tutta la navata ospitano stucchi a linee simmetriche di rametti e ghirigòri originati da vasi stilizzati centrali, che offrono un intreccio di tardo gusto rococò provinciale.
Serradifalco11Sempre al 1811 si datano sul tetto a botte ibassorilievi raffiguranti:
– il sacrificio di Isacco
– Mosè e il popolo che raccolgono la manna
– Giacobbe dormiente, insolitamente rappresentato con la penna in mano
Serradifalco12Le quattro vele che sostengono la cupola presentano in bassorilievo i quattro evangelisti.
La cantoria di destra presenta, sempre in bassorilievo:
– il Buon Pastore con la pecora sulle spalle
– Gesù col pane in mano
La cantoria di sinistra, invece:
– la partorienza della regina Visgarda per intercessione dell’eremita Leonardo
– San Leonardo che libera dalle catene i prigionieri.
Nel 1928, sotto l’impulso dell’arciprete Difrancesco, si volle colorire il tempio già profuso di stucchi dal 1811. Per l’opera fu chiamato il maestro Leopoldo Messina, pittore palermitano, che diede dei ritocchi opportuni in oro zecchino sugli stucchi e dipinse a muro due grandi quadri ai lati del coro, raffiguranti:
– Gesù sull’asina che entra a Gerusalemme e il popolo osannante con rami di palme e ulivo
– Gesù e i fanciulli
Inoltre, l’artista palermitano dipinse su tela il Battesimo di Gesù, destinato a troneggiare sopra il fonte battesimale, fonte in marmo bianco donato dal signor Ignazio Mulè, concittadino emigrato in America.
Serradifalco13L’ultimo restauro interno della Matrice risale al 2006, durante il quale è stato spostato l’altare centrale e posto sotto la cupola centrale ed è stata rifatta la pavimentazione.
Sotto l’altare centrale è visibile un sacro e prezioso reliquiario con immagini relative alla vita di San Leonardo. Esso contiene, secondo la tradizione, reliquie del Santo protettore Leonardo e di diversi santi, come per esempio S. Vito, S. Pasquale Baylon, S. Chiara d’Assisi, etc.
Serradifalco14All’interno dell’edificio sono sepolti il IV duca Francesco Leonardo Lo Faso e padre Felice Migliore, mercenario, morto in odore di santità, le cui spoglie vennero traslate da Roma per vivo interessamento dell’insegnante Leonardo Panvini.
All’interno trovano posto le statue del Sacro Cuore di Gesù, la seicentesca statua della Madonna delle Grazie in stile barocco, San Pio da Petralcina, Santa Teresa di Gesù, San Francesco d’Assisi, Santa Lucia e il SS. Crocifisso con la Madonna Addolorata.
Chiesa Immacolata Concezione
Don Ignazio Maria Lo Faso, secondogenito del III duca Leonardo Lo Faso La Grua, non avendo diritto alla successione ducale, fonda il Ramo Cadetto, ossia la generazione dei Lo Faso avente diritto al ducato in caso di estinzione di quello agnatizio. In funzione di questo titolo fece edificare intorno al 1750 la chiesa del Ramo Cadetto con tutto lo sfarzo di una dinastia, che stesse a nobile confronto col tempio ducale della Matrice che si stava innalzando. Per l’esecuzione di questa nuova chiesa, intitolata all’Immacolata Concezione, si provvide all’abbattimento dell’antica chiesa delle Vanelle, intitolata alla Madonna delle Vanelle, questa ormai danneggiata, come ci riportano le fonti storiche, dall’infiltrazione delle acque di scolo di una fontana che le sorgeva accanto.
La facciata è contemporanea agli stucchi interni per i motivi che si ripetono sul portale e sulla finestra soprastante. Il campanile quadrangolare è tronco. La non completezza forse è da attribuire alla sospensione dei lavori, poiché nel 1755 moriva il figlio del Duca, erede al Ducato, Francesco Antonio. Il campanile, forse incompleto per determinazione, testimoniò il troncamento immaturo. Sul portale esterno è posta una corona di marchese; essa conferma che gli stucchi interni come la facciata furono eseguiti dopo il 1760, anno in cui l’abate don Ignazio, fondatore della chiesa, ottenne il titolo di marchese di San Gabriele.
La decorazione interna è di gusto tardo barocco. Al suo interno vennero posti quadri, entro quattro cappelle laterali, del pittore palermitano Vito D’Anna, eseguiti tra il 1752 e il 1756. Per il duca il D’Anna realizzò i quadri, tutte olio su tela, dell’Immacolata Concezione, di San Giuda Taddeo, di Sant’Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio in atteggiamento ascetico davanti al simbolo dell’Eucarestia, di San Luigi Conzaga e San Stanislao Kostha ai piedi della Madonna col Bambino.
Ai lati dell’altare maggiore verranno poste due pregevoli statue a tuttotondo, sorrette da mensole a modo di nuvolette, raffiguranti la Fede, con l’elmetto, e la Carità. Queste pregevoli opere sono opera della scuola serpottiana e datate al 1770.
Sull’altare maggiore domina la statua dell’Immacolata Concezione, restaurata nel dicembre 2011.
L’ultimo restauro della chiesa è stato eseguito nell’anno 2006.
Chiesa del Collegio di Maria
Serradifalco15La chiesa ad una sola navata, consacrata a Maria dei Sette Dolori, con annesso collegio, nasce su un corpo di case donate dall’arciprete don Francesco Lio.
La bolla di fondazione porta la data del 1° Agosto 1817 ma i lavori iniziarono l’anno seguente.
Maria Addolorata divenne ben presto la compatrona di Serradifalco nonché protettrice dei minatori, secondo la passione vissuta ogni giorno dalle madri e dalle spose nel lasciare partire mariti e figli per la via delle miniere e attendere ansiosamente il ritorno a sera.
Serradifalco16La facciata della Chiesa del Collegio è datata al 1932. La si volle modificare su progetto di Leopoldo Messina.
L’artista collocò sul portale dell’edificio il bassorilievo della Madonna Addolorata, a mezzobusto, con due angeli in preghiera ai lati e creò un campanile a vela frontale con tre archi.
Tutta la chiesa è un’opera d’arte. Le pitture presenti sul tetto a botte e sulle pareti sono anch’esse frutto dell’artista palermitano Leopoldo Messina.
Il tetto presenta entro dei riquadri, incorniciati da elementi ornamentali e vegetali :
Serradifalco17– due figure femminili angeliche alate che sorreggono un clipeo, entro il quale è posta la dicitura latina “Magna est velut mare contritio tua” ossia “la tua contrizione è grande quanto il mare”. Ai lati, invece, si ha la presentazione di Gesù al tempio con Maria che ascolta la profezia di Simeone e la deposizione del corpo di Cristo nel sepolcro.
– nella parte centrale del tetto si rappresenta la Vergine Addolorata assunta in cielo trafitta in petto da un pugnale, la fuga della Sacra Famiglia in Egitto e Gesù deposto dalla croce .
Serradifalco18– la Via Crucis del Cristo con la Madre piangente in ginocchio , Gesù posto in croce con la Maddalena ai piedi di essa e S. Giovanni che consola la Mater Christi
– avvicinandosi verso l’abside il tutto è coronato dall’ ostensione di Gesù Cristo Eucarestia e ai lati di suddetto riquadro due angeli in volo.
Il presbiterio reca entro riquadri rettangolari figure angeliche che suonano strumenti musicali e cantano in processione con lunghe candele accese, una che reca un incensière e l’altra una croce posta su lunga asta di ferro.
Lungo le pareti dell’unica navata sono raffigurati episodi relativi alla fanciullezza di Maria e di Gesù.
Sull’altare maggiore domina la statua della Madonna Addolorata, trafitta da pugnale. Le cappelle laterali invece ospitano San Pasquale Baylon, Santa Rita, Santa Agnese e la Sacra Famiglia.
Chiesa Della Madonna Del Carmelo
Serradifalco19Sorgerà nei primissimi anni del ‘700 come chiesetta cimiteriale.
Ab origine verrà consacrata alle Anime Sante del Purgatorio e intorno al 1869 il titolo verrà cambiato in Maria SS. del Carmelo.
Fu costruita senza tante pretese, come ci testimonia la facciata esterna, e arredata di un solo altare perché cimiteriale.
La chiesa ospita al centro, sopra l’unico altare esistente, la statua della Madonna del Carmelo e lungo le nicchie laterali quelle di San Calogero e Sant’Antonio; di fronte a quest’ultime due statue si ammira il meraviglioso quadro delle Anime Sante del Purgatorio.
 
Fonte: www.comune.serradifalco.cl.it

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