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Comune di Castroreale

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CastrorealeLe origini di Castroreale, secondo un’antica leggenda, risalirebbero a parecchi secoli prima della nascita di Cristo, quando un re di nome Artenomo, venuto dal Medio Oriente, fondò su una delle colline vicine al sito attuale, una città che, in onore della figlia, chiamò Artemisia.

Successivamente Castoreo, sposo di Artemisia, costruì un nuovo insediamento, Krastos, che nel tempo cambiò il suo nome prima in Crastina, poi in Cristina o Crizzina, e durò fino ai primi decenni del sec. XIV. L’insediamento ricoprì un ruolo importante durante le vicende che Castroreale2seguirono la rivolta dei Vespri Siciliani. Per premiare la fedelta’ dimostratagli durante la lotta contro gli Angioini Federico II d’Aragona, con un diploma del 1324, ordinò la costruzione del Castello.

Da questa data ha inizio la storia vera e propria della cittadina, che assume prima la denominazione di Castro, poi di Castroreale e vede lentamente crescere la propria importanza assumendo un ruolo decisivo all’interno del sistema di fortificazioni cui erano affidati la difesa della Piana di Milazzo e i collegamenti con i centri fortificati della costa ionica. Rimasta sempre città demaniale e posta a capo di un vasto territorio, ottenne dai vari sovrani una serie di privilegi che le consentirono una discreta floridezza economica, alla quale certamente non fu estranea, fino alla fine del sec. XV, di una numerosa e attiva comunità ebraica, della cui sinagoga (o moschita), ampliata nel 1487, rimane oggi l’arco che si vede alle spalle del Monte di Pietà.

Dopo il terremoto del 1693, Castroreale vide il sorgere di numerosi abitati stile tardo barocco. Ma, in seguito al terremoto del 1783, molti preferirono trasferirsi sulla costa ed iniziò la lenta decadenza del centro montano poi aggravata dalla perdita progressiva di territorio in seguito all’acquisizione dell’autonomia da parte dei comuni di Barcellona P.G.(1815), Rodi’ Milici (1947) e Terme Vigliatore(1966).

Castroreale4Il Comune di Castroreale comprende le frazioni di Bafia e Protonotaro.

Bafia è situato a circa 6 chilometri da Castroreale, si erge su un avvallamento arcuato a circa 488 mt. dal livello del mare .L’agglomerato urbano poggia lungo i fianchi di due colline che formano due caratteristici ferri di cavallo che si incrociano.

Le origini storiche risalgono al 1400, quando nei boschi limitrofi immigrarono dei pastori dalla vicina S.Lucia del Mela, costruendo le loro abitazioni nei pressi di un’antica tintoria lasciata da coloni greci. Così si spiega il nome del villaggio di Bafia che etimologicamente deriva dal greco Bafeus =tintoria.

Questo processo migratorio è avvenuto durante il primo periodo della dominazione Spagnola perché gli Aragonesi considerarono la Sicilia come il punto di partenza della loro politica espansionistica nel Mediterraneo e cercarono di incrementare la produttività economica. I baroni, perciò, incoraggiarono il sorgere di centri abitati intorno ai loro castelli.

Castroreale5Protonotaro sorge sulla riva destra del torrente Patrì a circa 7 chilometri da Castroreale.

Pochissime sono le notizie storiche sul paese di Protonotaro, quelle esistenti riportano una memoria storica secolare che sembrano darci ragione di credere che il cosiddetto Casale di Protonotaro, che ha come localizzazione geografica storica l’ampia Val Demone, abbia le sue origini dall’XI secolo in poi risentendo, così, delle influenze culturali di un periodo di dominazione politica che sulla Sicilia è stato abbastanza vario o repentino nel suo susseguirsi a partire dai Normanni (1091).

E’ pur certo che l’origine storica di Protonotaro così chiamato dal cognome dei principi di Partanna, possessori di quel feudo, ha un forte legame con il famoso Castello meglio conosciuto come “Torre”, singolare monumento dalle suggestive linee architettoniche, costruito in epoca non ben precisabile, certamente anteriore al 1500. La Torre sorge su uno sperone di roccia che si protende fino sul letto del torrente Patrì, abbastanza ben conservata ed attualmente di proprietà della famiglia Pensabene. L’edificio, oggi adibito a ristorante, domina imponente il paesaggio con la sua massa squadrata severa e semplice.

Chiesa di S. Agata

Castroreale6Non sappiamo a quale epoca risalga la fondazione della chiesa di S. Agata, ma sicuramente esisteva già nei primi anni del sec. XV, quando l’omonima confraternita commissionò la bella tavola che raffigura la Santa tra dodici storie del martirio, oggi conservata nel Museo Parrocchiale. Nel corso dei secoli ha subito diverse manomissioni, l’ultima risale al 1857 per la devozione a Gesù Crocifisso ” U Signuri Longu ” che nel 1854 aveva miracolosamente liberato il paese da una epidemia di colera. Questo Crocifisso in stucco e cartapesta dipinto di ignoto plasticatore del sec.XVII, collocato sull’altare maggiore dal 1857 è oggetto di un culto straordinario tributato non solo dai castrensi, ma da numerosi fedeli che ogni anno sono presenti alle celebrazioni che ricordano il miracolo.

Sul primo altare a destra si trova collocata una delle opere più belle di Antonello Gagini “L’Annunciazione” scolpita nel 1519. Tra le altre opere le statue di S. Agata di Giovanni Angelo Montorsoli 1554; S. Lucia di Giandomenico Mazzolo 1546 e la Madonna col Bambino dello scultore fiorentino Michelangelo Naccherino allievo del Giambologna 1601.

Chiesa della Candelora

Castroreale7Percorrendo l’antica via Artemisia, oggi Corso Umberto I, si giunge alla chiesa della Candelora.

L’edificio risale probabilmente alla prima metà del sec. XIV come cappella del Castello di Federico II d’Aragona. L’assetto è quello conferitale alla fine del quattrocento o all’inizio del cinquecento; un’unica navata con quattro altari e l’abside sormontato da una cupola emisferica terminante con lanternino cieco. Questo tempio fino alla fine del 1800 era ricco di pregevoli opere lignee, di quadri e pale d’altare dipinti su tavola e su tela, statue in stucco e carta pesta. Inoltre aveva un bellissimo pavimento maiolicato del sei/settecento. I danni provocati dal terremoto del 1908 furono notevoli e la chiesa fu solo parzialmente sistemata. Il restauro è avvenuto nel 2003 e la chiesa è stata riaperta al culto l’8 giugno dello stesso anno.

Il fiore all’occhiello del tempio è sicuramente la grandiosa Tribuna di legno riccamente intagliata e indorata d’oro zecchino, architettata a forma di tempio, della prima metà del XVII secolo, attribuita a Giovanni Siracusano. Nell’edicola centrale tra sei angeli musici vi è la madonna in atto di presentare il Bambino Gesù al Tempio . Nella Tribuna vi sono due coppie di colonne dove si trovano sei tavolette raffiguranti la storia e la devozione a Maria e il culto delle candele benedette. Sui quattro altari si trovano la statua di San Tommaso del 1606; la statua di Santa Maria di Loreto di Francesco Antonio Molinaro del sec. XVII; la statua di San Liberale Vescovo del 1607; la statua di San Guiovanni Battista di Andrea Calamech del 1568. All’interno si trovano dipinti raffiguranti la Madonna dell’Idria del XVII secolo; la Strage degli Innocenti di Frate Simpliciano da Palermo del XVI secolo, La Natività della Vergine Maria di Giuseppe Bonfiglio del 1611 e la Madonna delle Grazie tra S.Antonio e S.Diego dei primi del secolo XIX.

Chiesa di S. Carlo Borromeo

Castroreale8La Chiesa di S. Carlo Borromeo, patrono del paese, si trova nella frazione di Bafia.

Fu edificata nel 1906, grazie all’impegno del Reverendo Gaetano Russo e al lavoro di volontariato dei fedeli che collaborarono alla costruzione con grande devozione.

La Chiesa sostituì quella già esistente divenuta troppo piccola e incapace di contenere la cresciuta popolazione. Della vecchia chiesa rimangono un recinto e sotto il pavimento l’ossuario degli abitanti morti prima del 1860. La Chiesa è dedicata alla Madonna Immacolata, lo stile architettonico si presenta molto lineare e sobrio. All’interno presenta solo una navata che congiunge all’altare tramite tre scalini. Sui quattro altari laterali si trovano le statue di San Giuseppe con Gesù Bambino, Santa Lucia con il protettore S. Carlo Borromeo, Gesù in croce con Maria Addolorata e S. Rita con S. Antonio. Recentemente la Chiesa è stata arricchita e abbellita di opere di giovani autori che raffigurano i momenti più significativi della vita di Cristo. Sull’altare maggiore è posta la statua della Madonna del Carmelo.

Negli anni trenta con le offerte dei fedeli fu comprato in Germania un grande orologio di notevole valore affisso nella facciata dell’edificio sacro.

Chiesa del Carmine

Castroreale9La Chiesa del Carmine corrisponde all’antica chiesa di S. Maria Maddalena, sorta originariamente presso la riva sinistra del torrente Crizzina.

Il 10 luglio del 1439 Mons. Bartolomeo de Guttulis, arcivescovo di Messina, accogliendo una supplica dei giurati di Castroreale, concedeva loro l’edificazione “de novo” di una chiesa sotto il titolo di S. Maria Maddalena di Crizzina, a monte dell’antica. Nel 1545 l’Università cedette all’Ordine Carmelitano un terreno adiacente alla chiesa per fabbricarvi un convento che fu intitolato a S. Maria del Carmine, soppresso un secolo dopo.

La chiesa, sottoposta nel tempo a rifacimenti e manomissioni, fu devastata nel 1930 da un incendio che distrusse la maggior parte del suo arredo. La chiesa è stata ricostruita dagli abitanti del luogo che ancora oggi, ogni anno, portano in processione la statua della Madonna del Carmelo nel mese di luglio.

Chiesa di S. Domenica

Castroreale10La Chiesa di Santa Domenica in Protonotaro era originariamente ubicata nell’omonima contrada.

Nel 1614 la chiesa che aveva probabilmente riportato danni irreparabili nel terremoto dell’anno precedente, fu ricostruita nel sito attuale Nel 1731 l’arciprete Don Giovanni Cutrupia la descrisse nella sua Giuliana delle Chiese di Castroreale e sue Borgate qualificandola come chiesa sacramentale filiale dell’arcipretura di Castroreale.

La chiesa allora aveva cinque navate, l’altare maggiore, oltre al Tabernacolo del SS. Sacramento, conteneva il quadro della Madonna delle Grazie con le Sante Domenica e Caterina d’Alessandria.

La chiesa attuale ha subito diverse ristrutturazioni, oltre al quadro sopra citato, custodisce altri dipinti del tardo settecento, uno dei quali raffigura le Sante Domenica e Margherita di Antiochia di Pisidia (S. Marina), le statue titolari delle due chiese anticamente esistenti in Protonotaro.

Chiesa S. Filippo Neri

Castroreale11La Chiesa fu edificata alla fine del XVI sec. insieme all’Oratorio dei PP. Filippini.

Uno storico locale Padre Mario Burrascano narra che l’arciprete Don Paolo Ciccio conobbe personalmente S. Filippo Neri e subito dopo questo incontro i castrensi decisero di edificare prima l’Oratorio con la regola dei PP. Filippini e dopo la morte del Santo anche la chiesa che fu aperta al culto nel 1632.

La vita dell’Oratorio trascorse tra alterne vicende di splendore e di decadenza fino alla sua soppressione avvenuta per effetto della Legge di confisca 28 luglio 1866. I locali dell’Oratorio pervenuti al Demanio Comunale hanno ospitato il regio Ginnasio, le scuole elementari, due comunità religiose e un convitto femminile. Oggi in questi locali vi è la sede del Museo Civico.

Anche la chiesa ha subito molte trasformazioni nel corso dei secoli. Ha uno stile semplice ed è a tre navate. Sull’altare centrale si trova esposto alla venerazione dei fedeli un quadro del XVII sec., recentemente restaurato, che rappresenta S. Filippo Neri di fronte alla Vergine. La tradizione vuole che sia stato portato da Roma da padre Damiano Fava, uno dei fondatori dell’Ordine Filippino Castrense, su copia di un dipinto di Guido Reni. Tra le opere importanti un Crocifisso a grandezza naturale del XV sec. della bottega messinese dei Matinati. Una bella statua barocca della Madonna del Rosario in legno intagliato e d indorato della fine del XVII sec. una statua in marmo del 1630 raffigurante S. Antonio di tarda scuola gaginiana.

Chiesa di Gesù e Maria

Castroreale12La Chiesa ha origini trecentesche così come dicono gli storici locali, i quali affermano che questa chiesa è la ”prima Madre Chiesa” eretta dagli abitanti di Crizzina entro le mura della città col titolo di San Nicolò. Nel 1614 viene affidata alla Confraternita di Gesù e Maria, fondata dal Sac. Antonio Lo Fermo e quindi cambia il titolo in Gesù e Maria. La Confraternita contava all’inizio circa ottocento iscritti, per la maggior parte contadini ed artigiani. Il compito della Confraternita era quello di solennizzare la festa di Gesù e Maria la prima domenica dopo Pasqua, partecipare con frequenza ai Sacramenti, aiutare il parroco, dare testimonianza e compiere opere di carità soprattutto nei confronti dei confratelli bisognosi. Nella sacrestia della chiesa si trova ancora una cassa da morto dove venivano posti i corpi privi di vita dei confratelli durante la funzione funebre (non avendo, la maggior parte di essi, possibilità finanziaria). Trasportati al cimitero i corpi venivano messi in casse di zinco mentre la bara di legno veniva nuovamente depositata in Sacrestia.

Oggi i confratelli sono circa venti.

La chiesa è ad un’unica navata e contiene al suo interno un altare con il Tabernacolo scolpiti in legno con eleganti motivi floreali di gusto barocco indorati del sec.XVIII, un paliotto in legno dello stesso periodo, le statue professionali di Gesù e Maria in cartapesta del 1800 e un bellissimo pavimento in maiolica del 1600.

Chiesa dell’Immacolata

Castroreale13La Chiesa dell’Immacolata ha l’abside a sezione quadrata sormontata da tamburo cilindrico con cupoletta emisferica e lanternino cieco. La cupoletta è coperta da un manto di tegole murate e i quattro altari dell’unica navata, simmetricamente disposti, sono inseriti in altrettante arcate con mostre in pietra.

La chiesa esisteva già nel sec.XV sotto il titolo di S. Maria dell’Accomandata, come risulta anche da un atto del 31 ottobre 1498, con il quale il pittore Antonio Campulo si impegnava a dipingere per l’omonima Confraternita un gonfalone recante su una delle due facce la raffigurazione della Vergine Accomandata. Il 23 febbraio 1643 il vicerè Giovanni Alfonso Henriquez de Caprera proclamò l’Immacolata Patrona della Sicilia e nel 1646, come attesta l’iscrizione esistente sul portale della chiesa, anche Castroreale eleggeva la Vergine Immacolata sua speciale Patrona, cambiando il titolo della chiesa. Il soffitto a cassettoni eseguito verso il 1690 dal carpentiere locale Antonino Fraudà, è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1978 e subito puntellato. Da allora la chiesa non è stata più aperta al pubblico. La statua di S. Maria Accomandata di Antonello Freri del 1510 si trova oggi esposta nel Museo Parrocchiale.

Duomo

Castroreale14Il Duomo che si trova nel centro storico della cittadina, è sicuramente una delle costruzioni architettoniche più belle della provincia messinese. Incerto è l’anno in cui ebbe inizio la sua costruzione, certamente prima del sec. XV. Infatti sulla controfacciata è ancora possibile riconoscere l’arcata absidale a sesto acuto del Duomo quattrocentesco che evidentemente era orientato in senso inverso rispetto alla costruzione secentesca. Dedicato a S. Maria Assunta fu ricostruito tra la fine del XVII sec. e l’inizio XVIII sec. su modello di quello messinese. La pianta basilicale è a croce latina divisa in tre navate da sedici colonne monolitiche in pietra coronate da capitelli compositi. In seguito al terremoto del 1908, il corpo absidale e il transetto vennero quasi completamente ricostruiti.

Notevole all’occhio del visitatore è il grandioso portale marmoreo di impronta manieristica, con sovrapposizioni di gusto barocco. Sopra due colonne scanalate con basi e capitelli siedono due angeli, con lo sguardo rivolto verso la statua della Madonna Assunta posta più in alto in una nicchia fregiata. A destra è ubicata una delle due torri campanarie cinquecentesche a sezione quadrata, riportante sui lati di mezzogiorno e di oriente le mostre di un grande orologio costruito all’inizio del sec. XV, presenta sulle facciate un comparto paramento murario in conci di pietra gialla regolarmente squadrata.

All’interno del Duomo si trovano conservate opere di pregevole fattura, la cui importanza dimostra che esisteva una committenza locale di notevole livello: sculture marmoree di Antonello Gagini “S. Maria di Gesù” 1501 e “ S. Caterina d’Alessandria” 1534; di Andrea Calamech “S. Giacomo Maggiore” 1567; di Rinaldo Bonanno “S. Pietro” 1586 .

Sculture in legno del XVII sec. quali la Cantoria o Tribuna intagliata e il prospetto dell’antico organo e il coro in legno di noce a doppio ordine di stalli.

Tre dipinti “Tutti i Santi” del XVI sec. di scuola Polidoresca; “La Dormitio Virginis” dell’inizio del XVI sec.; il Polittico di Giovanni Filippo Criscuolo 1550 : Natività di Gesù tra i Santi Giovanni Battista e Francesco D’Assisi; dipinti di Filippo Jannelli.

A destra dell’ingresso principale vi è il fonte battesimale formato da un solo blocco di marmo bianco e a intarsi di vari colori. Al centro della chiesa vi è il pulpito di marmo bianco uguale a quello del Duomo di Messina. Ha la forma di un calice ed è adorno di basso rilievi. Sul pavimento marmoreo seicentesco vi è tracciata una delle sette meridiane esistenti in Sicilia, l’unica funzionante della provincia di Messina eseguita nel 1854 dal Prof. Nicola Perroni Basquez.

L’Arte

Castroreale15La nostra visita del centro storico inizia da piazza delle Aquile. Quì sorge la Chiesa Madre , consacrata a Maria Assunta e costruita nel primo trentennio del ‘600. All’interno, sul pavimento marmoreo seicentesco vi è tracciata una delle sette meridiane esistenti in Sicilia, l’unica funzionante della provincia di Messina eseguita nel 1854 dal Prof. Nicola Perroni Basquez.

La facciata principale chiusa a destra dalla torre campanaria cinquecentesca, si trova sulla piazza da cui si diparte corso Umberto I.

Dal piazzale laterale alla chiesa, in cui sorge un portale marmoreo del secolo XVII sormontato da tre aquile, si ammira un panorama incantevole sulla vallata del Longano e l’arcipelago delle isole Eolie.

Da quì una gradinata conduce in via Trieste.

I numerosi portali bugnati del ‘500 e del ‘600 e le grate in ferro battuto sono testimonianza dell’antico splendore della strada, un tempo arteria importante della città, come dimostrano i continui sottopassaggi che immettevano nelle strade parallele, al di fuori della cinta muraria.

Risalendo la via Trieste e tornando a piazza delle Aquile, ci si può immettere in una stradina che tra portali e contrafforti conduce alla via Guglielmo Siracusa, l’antica via Moschita, un tempo piena di conventi e chiese, oggi custode di quel poco ma pur prezioso patrimonio rimasto, nonostante le devastazioni dei terremoti, le demolizioni e le insane sovrastrutture.

Si comincia da Piazza Pertini, in cui si trova il palazzo Peculio sede del Municipio (costruito nel 1924 sull’area dell’antico Peculio Frumentario); il seicentesco Monte di Pietà; la fiancata laterale del S.S.Salvatore e la sua torre campanaria del 1560.

Sullo sfondo verso la montagna, l’arco della sinagoga ebraica, scoperto circa un decennio fa all’interno di un magazzino.

Castroreale16Si può iniziare a percorrere verso sud la via G.Siracusa lungo la quale si incontra il Museo Parrocchiale nella chiesa di S. Maria degli Angeli. Continuando sulla via G.Siracusa, in direzione sud, si scorgono gli archi degli antichi conventi di S.Nicolò (oggi accesso alla scuola media) e del Monastero femminile delle benedettine.

Proseguendo verso sud si incontra la chiesa di S. Filippo Neri del 1600 con l’annesso Oratorio oggi sede del Museo Civico.

In fondo alla via l’interessante complesso architettonico di S.Agata e S.Marina . Quest’ultima mostra un’importante struttura di elementi normanni e fortificazione aragonese misti ad un impianto cinquecentesco.

All’interno della chiesa di S.Agata, inserita tra le mete dell’itinerario Giubilare 2000 per l’acquisizione delle indulgenze, si trova la celebre statua del Cristo Lungo portato in processione il 23 e il 25 agosto e nel corso della settimana santa.

Degna di nota anche Porta Raineri ricostruita nei primi del XIX secolo, che un tempo immetteva da Nord dentro la cinta muraria.

Tornando sull’antica via Artemisia, oggi Corso Umberto I troviamo la chiesa della Candelora (‘400) con particolare cupola di tipologia araba.

Percorrendo la salita Federico II si giunge all’omonima Torre unica traccia superstite del castello voluto da Federico II nel 1324.

Il Territorio

Castroreale17Il Comune di Castroreale si estende per una superficie di 61,72 Kmq, passando da una quota sopra il livello del mare di m. 50 circa, a confine comunale nella frazione Protonotaro, fino alla quota di m. 1287 circa di Pizzo Polo.

I confini amministrativi sono con i Comuni di Barcellona P.G., Terme Vigliatore, Rodì Milici, Antillo, Casalvecchio e Santa Lucia del Mela.

All’interno di questa forte escursione altimetrica, caratterizzata da una notevole acclività del territorio, interrotta dall’ alternanza di spartiacque, creste e rientranze, si collocano sistemi boschivi endemici e versanti cespugliati.

Rispetto alla natura agricola dell’intero territorio comunale, l’antropizzazione è sostanzialmente caratterizzata da pochi agglomerati urbani di maggiore entità come Castroreale, Bafia e Protonotaro, che da soli ospitano quasi la totalità della popolazione residente, nonché da alcune piccole entità, come Porticato, Simiglianò, Serro Murga, Case Nuove e Catalimita che, pur essendo collocate nel territorio rurale ospitano una piccola percentuale di residenti.

Il capoluogo si sviluppa su un pendio fortemente scosceso e la struttura della sua edificazione è condizionata dai dislivelli che rendono piuttosto difficoltoso il collegamento con le principali vie di entrata e di uscita dall’ abitato.

Le vie di comunicazione che attraversano il territorio di Castroreale possono essere considerate, per tipologia e per qualità del tracciato come linee di alimentazione del territorio agricolo, a connessione dei nuclei sparsi col centro capoluogo. Quest’ ultimo è attraversato da una viabilità che, avvalendosi delle strade provinciali per Barcellona P.G. e per Terme Vigliatore, collega le altre frazioni.

La conformazione del territorio ha di certo, nel tempo, creato notevoli difficoltà alla mobilità da e per Castroreale e da e per le sue frazioni, non consentendo collegamenti agevoli tra i centri abitati del Comune e le linee di comunicazione veloce poste nella zona costiera.

Il collegamento di Castroreale con l’ autostrada Messina-Palermo, allo svincolo di Barcellona P.G. avviene attraverso le strade provinciali Castroreale – Barcellona P.G.

Fonte:  www.comune.castroreale.me.it

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