Le origini del paese si perdono nel tempo. Nelle località di “Pallisa” e “Strummo” non è difficile imbattersi in piccoli frammenti di Ficarra terracotta del periodo Greco affioranti dal terreno. L’attuale localizzazione ebbe origine, quasi certamente, in epoca Bizantina e a testimonianza della cultura arabo-normanna rimangono gli archi a sesto acuto della cripta della chiesa Madre.
In epoca normanna Ficarra fu possedimento del regio demanio e governata da Alchiero di Ficarra in qualità di stratigoto e sotto gli Angioini fu possedimento di Macalda Scaletta, moglie di Alaimo da Lentini.
La prima notizia della esistenza di questo agglomerato urbano di chiara origine medievale, e dell’odierno nome, risalgono a un diploma del Conte Ruggero Normanno del 1082.
Nel 1198 Ficarra viene citata nel registro della chiesa di Messina come un comune in cui sorge una fortezza costruita nel periodo Saraceno, dal che si può’ dedurre che in un periodo pre-normanno il nostro paese sia stato un piccolo borgo arabo.
Dalle numerose tracce che e’ possibile riscontrare di questo periodo arabo-saraceno, la più importante ci informa del nome stesso di Ficarra assimilabile, etimologicamente, all’arabo “Fakhàr” (glorioso).
Con la conquista normanna la Sicilia fu trasformata in un territorio di gigantesche baronie e contee e, secondo la descrizione dei quaderni di Re Ruggero, Ficarra divenne un feudo baronale .
Ai normanni subentrarono gli Svevi. Il primo barone di Ficarra del periodo svevo di cui si hanno notizie fu Guglielmo Amico. Gli succedette la baronessa Macalda Scaletta sotto il cui dominio Ficarra conobbe uno dei periodi piu’ “oscuri” della sua storia in quanto la baronessa esercito’ il suo potere attraverso la corruzione e la disonestà.
Sotto il regno di Pietro D’Aragona Macalda fu imprigionata e la baronia di Ficarra passo’ a Don Ruggero di Lauria conoscendo un lungo periodo d’oro.
Ai Lauria succedette l’illustre famiglia dei Lancia e da questo nuovo cambio di vertice Ficarra non ricavo’ modifiche sostanziali continuando ad essere una quieta dimora per i nuovi padroni così come lo era stata per i vecchi.
L’attivita’ economica principale era, come oggi, l’agricoltura ma assai diffuso fu anche l’allevamento del baco da seta.
La baronia di Ficarra fu venduta in un’asta pubblica nel 1738.
Le tante famiglie nobiliari nel tempo qui risiedute hanno lasciato in eredità a Ficarra signorili dimore che ancora oggi conservano l’antica dignita’.
La Cronologia
- 1082: Ficarra viene associata alla Diocesi di Messina per decreto del Conte Ruggero. La notizia sta in “Notizia seconda ecclesiae Messanensis” di Rocco Pirri.
- 1198: E’ citata come luogo in cui sorge una fortezza saracena (dai registri della diocesi di Messina), II metà del XIV sec. E’ sottomessa alla signoria di Corrado II Lancia.
- 1391: E’ sottomessa alla baronia di Bartolomeo d’Aragona, figlio di Vinciguerra e castellano di Nicosia.
- 1430: E’ sottomessa a Pietro Lancia con il titolo di Baronia.
- 1656: Ficarra diventa marchesato dietro concessione del Re Filippo IV Fabrizio, figlio di Francesco I Lancia Alliata. Rimarrà ai Lancia per diritto di successione fino al 1737.
- 1737: Girolamo III Lancia vende tutti i possedimenti conservando solo il titolo di duca di Brolo. Ficarra passa sotto il dominio di Pietro Napoli, Principe di Resuttana.
- 1738: Viene acquistata da Ignazio Vincenzo Abate, Marchese di Longarino.
- 1823: Ficarra diviene Comune e viene inclusa nel distretto di Patti e aggregata alla stessa Diocesi.
Santuario dell’Annunziata
Il Santuario dell’Annunziata è la chiesa madre, costruita nel XV secolo. Ospita la statua dell’Annunziata, probabilmente opera di Antonello Gagini. Più volte nella storia la chiesa ha indicato la statua come miracolosa, in quanto più volte è stata vista piangere sangue.
Fortezza carceraria
La fortezza carceraria è caratterizzata da una pianta quadrata con basi a scarpa, possenti mura in pietra arenaria con merli a coda di rondine e aperta solo dal portale d’ingresso. È un imponente e austero edificio, situato sul colle più a sud. Le stanze sono in successione attorno al cortile. Di fronte all’ingresso vi è la cappella privata. Al centro del cortile, il pozzo è collegato ad una cisterna in cui arriva l’acqua piovana.
Nacque probabilmente come torre di avvistamento e nel 1500 fu ampliata e dotata di celle per adibirla a carcere. Distrutta per l’incuria e dalle bombe del 1943, dei due piani originari oggi ne rimane solo uno, recentemente ristrutturato, mentre il secondo è ridotto ad una terrazza panoramica. Vi si organizzano moste d’arte.
Museo Ficarrese dell’Emigrazione dei Nebrodi
Il Museo Ficarrese dell’Emigrazione dei Nebrodi, in fase di allestimento, racconta attraverso materiale documentario recuperato e testimonianze raccolte, le vicende dell’esperienza migratoria che hanno interessato vaste fasce di popolazione. Sono già fruibili pannelli che si riferiscono all’emigrazione in Argentina, altri sono in fase di allestimento. Situato al primo piano del Palazzo Busacca, antica residenza del tardo Seicento, con prospetto principale sulla via Umberto I, dal caratteristico portale in pietra arenaria dalla forma trapezoidale. Appartenuto alla famiglia Busacca, per diverse generazioni, dopo anni di decadimento e vicissitudini, nel 2006 è stato acquisito dal Comune. Questo Palazzo, costituisce a Ficarra, l’unico esempio di residenza, fino ad oggi documentato, che ha mantenuto l’alcova fino alla prima metà del Novecento. Attualmente al piano terra vi sono le sedi della Biblioteca comunale “Lucio Piccolo” e dell’ufficio turistico, mentre gli ampi saloni del primo piano sono adibiti a sala conferenze, convegni, mostre.
Museo Palazzo Milio – La stanza della Seta
Il centro si fonda sui beni materiali e documenti appartenuti al poeta e di proprietà dell’erede Giuseppe Piccolo. Attraverso un’intesa raggiunta con il Comune di Ficarra, questo primo nucleo esposto, costituisce le fondamenta di un museo-laboratorio dedicato alla vita e all’opera di Lucio Piccolo, poeta del ‘900 italiano.
Non è solo un museo alla memoria – dove comunque è possibile ammirare il suo studio, l’ambiente di lavoro del letterato, il contesto in cui amava ricevere e farsi riprendere – ma un vero centro studi, dedicato interamente alla vita ed all’opera del poeta.
Il centro è ospitato nelle prestigiose stanze affrescate del piano “nobile” del palazzo Milio-Ficarra, al suo interno sono custoditi: i mobili dello studio privato, la biblioteca personale ricca di testi rari di lettura italiana e straniera in prima edizione, immagini ed una serie di oggetti personali e di famiglia, documenti e manoscritti.
Questo insieme, unito alle attività editoriali e di ricerca, costituisce uno spaccato importante della vita di Lucio Piccolo, una testimonianza storica offerta a memoria di un intellettuale di grande spessore.
Casa del Baco
L’importanza che l’antica arte dell’allevamento del baco da seta ha rivestito nel territorio messinese è oggi testimoniata dal Museo “Casa del baco”, custode di questa sapiente tradizione praticata dalla popolazione di Ficarra fino alla fine degli anni ’40. Il museo nasce, quindi, con l’intento di illustrare al visitatore le varie fasi di questa importante tradizione locale: dall’allevamento alla produzione della seta.
Museo della Pietra Arenaria
L’antica tradizione, quella degli scalpellini, presente in gran parte dei centri dei Nebrodi è testimoniata dal museo della pietra arenaria che ha sede nel territorio di Ficarra. Da sempre, caratteristico l’uso della pietra arenaria locale, intagliata per ottenere stemmi e decorazioni architettoniche tipiche delle abitazioni databili tra il Seicento e l’Ottocento. Tra gli obiettivi del museo primeggia il promuovere iniziative atte a divulgare, far conoscere e valorizzare l’antica arte della lavorazione della pietra arenaria.
Museo del Gioco e del Giocattolo Medievale
Con sede nella Fortezza Carceraria, è il primo in Italia interamente dedicato al mondo ludico del Medioevo, offre un panorama completo di quelli che erano i passatempi dell’epoca. Si tratta di un Museo “didattico” che ospita artistiche riproduzioni realizzate sulla base di fonti iconografiche e letterarie.
E’ articolato in cinque sezioni: giochi mimici, giochi su tavola, giochi educativi, giochi tra fantasia e povertà di mezzi e giochi di movimento, 70 tipi di giochi e giocattoli per un totale di circa 200 manufatti.
Fonte: www.ficarra.gov.it