Enna. Quarant’anni fa l’apertura delle prime discoteche

discoteca 21Negli anni Cinquanta e Sessanta la voglia di divertirsi ad Enna, a Carnevale, era irresistibile. Oltre alle sfarzose “Veglie danzanti” al Teatro Garibaldi, ovunque si organizzavano serate da ballo. Tanti locali pubblici (il salone del GriVi, il Piccadilly, il Giglio d’Oro, il salone dei Combattenti e Reduci, il Dopolavoro delle Poste sito nel piano elevato del Cinema San Marco, e perfino le sale parrocchiali), in quegli anni facevano a gara tra loro per festeggiare il “Re burlone”. Per dimenticare i tristi anni del dopo guerra e per dare una spallata alla rutine giornaliera fatta di difficoltà economiche e privazioni d’ogni genere, tutti andavano alla ricerca di svago. Così, fino all’inizio della Quaresima, ci si dava alla pazza gioia: dal Giovedì Grasso al martedì successivo, ultimo giorno di Carnevale, gruppi di giovani in maschera percorrevano la Via Roma. Discoteca DISCO ROSSO -( interno)Il cartellone del “Carnevale ennese”, predisposto dal Comune, conteneva il programma della manifestazione che iniziava almeno due domeniche prima delle Ceneri. La sfilata dei carri allegorici del Martedì Grasso, vedeva la partecipazione di gruppi ai quali andavano ricchi premi in denaro. Nel pomeriggio dell’ultima domenica di carnevale si poteva assistere alla cosiddetta “Cavalcata”, abolita da oltre trent’anni dalle autorità municipali e di pubblica sicurezza per evitare pericoli alle persone che si accalcavano sui marciapiedi e ai margini delle strade. In Piazza Municipio, nell’ultimo giorno di Carnevale, al suono di musiche di band locali o con le marcette del Complesso Bandistico Municipale, i gruppi mascherati ballavano fino all’alba! All’indomani, mercoledì delle Ceneri, i netturbini spazzavano – dalla Balata a Piazza Coppola – il “tappeto” di coriandoli e stelle filanti formatosi sul basolato. I cosiddetti “Festini” erano tenuti nelle case private con musica diffusa dai grammofoni, funzionanti con dischi vinilici a 78 giri, ai quali spesso si doveva cambiare la ‘puntina’. Il boom di queste serate, cosiddette “a parte di casa”, coincise con l’uscita dei 44 e 33 giri degli anni ’70. Nel frattempo in città videro la luce le prime discoteche. Discoteca_21La prima ad essere inaugurata fu la “Discoteca 21” dei fratelli Conte, di Via Lombardia civ. 21 (da qui la denominazione ‘Discoteca 21’), in attività fino agli anni ’80. Si trovava negli stessi locali dove adesso vi è un supermercato alimentare. disco_rosso_foto[1] (2)In quel periodo un’altra discoteca aprì i battenti, il “Disco Rosso” (l’interno del locale, nella foto), di proprietà del commendatore Giovanni Rosso titolare dell’omonimo Caffè fondato dal nonno nel 1861. Queste discoteche ebbero i loro anni di gloria dopo la chiusura per ristrutturazione del Teatro Garibaldi, avvenuta a seguito dell’alluvione del 1971/72, dove si tenevano i rinomati Veglioni. Cessate le attività del “Disco Rosso”e della “21”, fu inaugurata una nuova discoteca, la “Premiere”, nei pressi del Lago di Pergusa, in contrada Staglio, costruita con criteri moderni, il cui proprietario, Lorenzo Barbera, originario di Aidone, ha gestito fino a qualche tempo fa il “Bar dello Sport” di Via IV Novembre. Anche la “Premiere” chiuse per diversi anni per adeguamenti normativi sulla sicurezza. Da quel momento i giovani ennesi amanti della musica e del ballo furono costretti ad un lungo peregrinare. Le loro mete erano le discoteche dei vicini centri di Piazza Armerina e Caltanissetta, ma anche quelle di Catania erano privilegiate. Da qualche anno la “Premiere” è stata riaperta con una nuova gestione, ora frequentata da numerosi studenti universitari e da tanti giovani provenienti anche dai paesi vicini.

Salvatore Presti

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