Enna. Riportiamo – con piacere – il resoconto dell’incontro di ieri con Massimo Greco dell’Associazione “Perchè no…qualcosa si muove” dal tema: “Quale Regione per quale Sicilia”.
Nonostante la giornata tipicamente invernale, oggi a Enna abbiamo trascorso un bel pomeriggio! Un pomeriggio nel corso del quale ci siamo confrontati con Massimo Greco, con i suoi graditissimi ospiti e con alcuni amici della nostra Associazione che hanno approfittato della trasferta ennese per incontrarci.
Una quindicina gli intervenuti che hanno animato il confronto che è avvenuto sui temi che ha esposto Massimo Greco e sulla sua idea di sviluppo del territorio. Importanti le testimonianze degli intervenuti che in parte mi hanno imbarazzato quando hanno inteso riconoscere alla nostra iniziativa un valore rivoluzionario. I dipendenti della Regione Siciliana che decidono di aprirsi al confronto e che vogliono essere partecipi di un processo di rinascimento della nostra regione intesa sia come istituzione (la Regione) sia come comunità (la Sicilia). Un primo sentito ringraziamento va a questi amici che non conoscevamo ma che hanno colto l’essenza di questa nostra iniziativa.
Ma andiamo alla “cronaca” dell’incontro.
Massimo Greco ci ha ospitati presso la sede della Associazione onlus CISI di Enna e dalle 16,30 a poco oltre le 19 ha animato un confronto interessante sul tema di “Quale Regione per quale Sicilia”.
Anche Massimo Greco ha voluto tributare lodi, immeritate pensiamo noi (abbiamo tanta strada da fare!), alla nostra attività e ci ha invitato a pensare ancora più in grande non limitando l’iniziativa all’organizzazione Regione Siciliana ma estendendola al resto degli enti pubblici, così come ci ha spinto a immaginare anche un ripensamento del ruolo della politica e in particolare al suo ruolo di indirizzo e non di gestione. Massimo Greco ha evidenziato che l’impegno civico del quale la nostra associazione si vuole rendere protagonista non comporta un generico cambiamento ma il cambiamento dei Siciliani che è quanto dire … sfida certamente titanica ma che merita di essere raccolta.
Massimo Greco ha sviluppato le sue riflessioni partendo da un dato del recente rapporto Svimez, quello relativo al gap infrastrutturale tra il Nord e il Sud del Paese, gap per colmare il quale, secondo l’andamento attuale, ci vorrebbe un orizzonte temporale di 400 anni. Gap talmente enorme che le politiche di sviluppo del Meridione d’Italia non sono state nemmeno inserite nella relazione del Presidente Renzi al Parlamento. Altro segnale grave della scarsa attenzione alla Sicilia è rappresentato dal blocco dei lavori del tavolo Stato-Regione in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione che non si riunisce da oltre 14 mesi e ai cui lavori resta appeso il riconoscimento di qualcosa come 80 miliardi di € che la Sicilia vanta nei confronti dello Stato. Risorse alle quali si potrebbero aggiungere le altre derivanti da un diverso ruolo della Regione nello sfruttamento dei propri giacimenti petroliferi. Ma di questi temi che potrebbero risollevare le sorti della Sicilia, ma non quelle dello Stato, nessuno ne parla … quantomeno nessuno di chi dovrebbe chiederne a gran voce la risoluzione. E invece sembra mancare la Governance di tutto ciò.
Governance della quale invece i cittadini sentono un gran bisogno ma che non viene concretizzata da quei movimenti che hanno raccolto un largo consenso ma che si sono rivelati incapaci di dare risposte per tener fede a un programma che chissà quando potrà essere attuato … se lo sarà mai!
Secondo Massimo Greco questo è il tempo del “chi può deve!”
Le nostre sorti sono affidate a una classe politica decisamente “scarsa” che ha toccato uno dei suoi punti più bassi con la recente legge di stabilità regionale ampiamente falcidiata dal Commissario dello Stato ma che rappresenta la naturale conseguenza di un processo di produzione legislativa che ci vede oramai da diversi anni non più anticipatori ma come meri “recepenti” le norme dello Stato e svendendo quel primato autonomistico che i nostri padri statutari avevano conquistato.
Secondo Massimo Greco allo scadimento della politica è collegato anche uno scadimento della burocrazia regionale che anche di fronte a questa classe politica “impreparata” non riesce ad affermare il proprio autorevole ruolo e viene risucchiata nel generale decadimento.
Per quella che è la sua esperienza professionale Massimo Greco ha individuato in un recupero del ruolo dell’Amministrazione regionale la chiave di volta per rilanciare lo sviluppo della Sicilia.
Per fare questo Massimo Greco propone un autentico “Piano Marshall” per l”Amministrazione regionale. Un Piano Marshall a costo zero.
I dipendenti della Regione non sono troppi, bisogna utilizzarli meglio!
I tempi dei procedimenti amministrativi sono troppo lunghi, bisogna ridurli!
La burocrazia regionale deve essere efficientata e deve passare dall’idea di ostacolo alla libera impresa a volano dello sviluppo fornendo quel valore aggiunto che serve alle imprese che operano in Sicilia.
Ma la semplificazione e l’accelerazione dei procedimenti amministrativi non sono tutto e la burocrazia regionale dovrà aiutare nel disboscamento legislativo e regolamentare che andrà proposto a una nuova classe politica autenticamente interessata a liberare cittadini e imprese da lacci e lacciuoli che una vecchia politica miope e un altrettanto miope vecchio legislatore hanno creato … per interessi indicibili e per lobbies ciniche ed egoiste.
Ma tutto questo non è immaginabile soltanto attraverso un ripensamento e un training dell’attuale burocrazia. E’ necessario assicurare il necessario ricambio generazionale all’interno dell’Amministrazione attraverso non soltanto la stabilizzazione del precariato oramai storico ma anche attraverso un turn over basato sulla strada maestra dell’accesso alla Pubblica Amministrazione … il pubblico concorso.
L’attuale governo regionale e parlamento non hanno però alcuna voglia di mettere mano a tali processi e basti vedere come le poche magre risorse per la formazione del personale vengono sempre più assottigliate.
L’Amministrazione prova a mettere in campo iniziative quali quelle dei formatori interni ( a costo zero) ma non si può immaginare che la formazione e l’aggiornamento possa essere affidato alla volontarietà e alla buona volontà dei dipendenti.
L’aggiornamento e la formazione sono le principali attività attraverso le quali una organizzazione avvia un processo di continuo ripensamento senza il quale non può seguire il processo di evoluzione della società e i bisogni dei cittadini.
Al termine della sue riflessioni ho provato a stimolare Massimo Greco su delle possibili idee di sviluppo del territorio e sul possibile ruolo dell’Ente Regione.
Massimo Greco privilegia un approccio “top-down” secondo il quale è necessaria una cabina di regia in grado di mettere attorno a un tavolo tutti gli attori del territorio per definire una strategia comune in grado di mettere a sistema tutti i punti di forza del territorio (il lago di Pergusa con il suo autodromo, la villa del casale, la Venere di Morgantina, l’università Kore …) per rilanciare il tessuto produttivo locale e riuscire a intercettare stabilmente flussi turistici e di investimenti. Cabina di regia che secondo Massimo Greco potrebbe essere rappresentata dall’unico soggetto “autorevole” del territorio … l’università Kore.
All’approccio top-down proposto da Massimo Greco ho suggerito l’approccio bottom-up che un po’ sul modello de “La Regione che vorrei” della nostra Associazione prova a proporre un programma che si crea dal basso e al quale tutti gli “stakeholder” del territorio sono invitati a partecipare e che una volta abbozzato potrebbe vedere la convergenza di chi avrà i mezzi e le competenze per realizzarlo … un modo nuovo di affrontare i problemi.
A seguire diversi sono stati gli interventi tra i quali ci piace ribadire il consenso con il quale è stata accolta la nostra associazione e della quale è stata apprezzato il tentativo di affrancare l’Amministrazione dall’abbraccio interessato e mortale della malapolitica.
Ma gli interventi hanno evidenziato la necessità che le risorse non vadano sprecate e che in tutti i settori si introducano i principi della meritocrazia … unica medicina che può cambiare le sorti della nostra terra … impresa certamente velleitaria perchè significa cambiare i siciliani. Ma se alcune decine di persone, al di fuori dei grandi circuiti di comunicazione, decidono di incontrarsi e di confrontarsi su questi temi si può sperare che alcuni semi ancora ci sono … speriamo che germoglino!
Ancora un grazie a Massimo Greco e alle amiche e agli amici di Enna e dintorni che ci hanno dedicato alcune ore del loro tempo … un regalo non da poco.
Mi scuso anticipatamente per eventuali errori e omissioni nella redazione del resoconto e resto a disposizione di Massimo Greco per eventuali integrazioni e correzioni.
A tutti un arrivederci al prossimo incontro che sarà lunedì 10 marzo presso la sede della cooperativa Scodaf a Palermo e che avrà come protagonista il dott. Riccardo Compagnino, commercialista, esperto di riferimento per governi regionali e per sindacati confederali con il quale parleremo anche delle difficoltà di fare impresa in Sicilia quando la Pubblica Amministrazione, non solo la Regione Siciliana, ti è nemica.