Il 19 marzo è la festa del papà, ma da quando i padri hanno difficoltà a sostenere la propria funzione educativa anche la festa ne ha parecchio risentito. I padri latitano, sono confusi, non sanno più se tacere e demandare tutto alle madri o provarci e rischiare di sbagliare. L’imago paterna del padre padrone, rocciosa e impenetrabile, si è sgretolata…per fortuna e personalmente non ho nessuna nostalgia ne per questa ne per quella del pater familias: il Dio padre, eroico salvatore del mondo, capo partito, leader autoritario e carismatico, illusoria proiezione di tempi perduti, è tutto finito. Facciamocene una ragione. Abbiamo scoperto che c’era il trucco e calata la maschera abbiamo trovato uomini fragili, vulnerabili, poeti, scrittori, lavoratori precari, migranti e infaticabili sognatori. Abbiamo trovato testimoni semplici della difficoltà del vivere, impegnati nel movimento di riconquista del proprio avvenire che è pure l’avvenire della loro prole. Il papà moderno non ha quasi mai l’ultima parola sul bene o sul male e spesso neppure sulla spesa casalinga, non è capace di dire qual è il senso ultimo della vita, ma certo è capace di testimoniare attraverso la propria vita che la vita ha un senso. Che belli i moderni papà che guardano i figli con orgoglio nonostante l’insopportabile “sbracataggine”, che buffi i moderni papà che cullano assonnati i loro piccoli frignoni, che cosa lascerete sovrani senza regno ai vostri principi? I nostri imperscrutabili padri il mondo lo hanno sfasciato, mentendoci continuamente e facendo di noi dei miserabili diseredati. I nostri padri ci hanno consegnato: assenza di futuro, distruzione dell’esperienza, schiavitù del godimento, disoccupazione, precarietà, economia impazzita, indebitamento illimitato, corruzione sistemica e tanta, tanta sfiducia e voi uomini nuovi contro tanto insano egoismo cosa opponete? Amore puro e incondizionato, affetto esasperato per quegli esserini che regalano, per la festa del papà, disegnini sgangherati e mal colorati, con su scritto “TI VIO BENE PAPA”? Basterà? fatevelo bastare, uomini nuovi, perché il tempo dell’attesa è finito e noi, generazione di sconfitti, solo provare a non tradire i nostri figli possiamo fare. Al migliore dei padri possibili, al padre dei miei figli.
Gabriella Grasso
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