L’amore e la ragion son due viandanti ma lei cammina dietro e lui davanti
Vincenzo (Vicente nella lingua madre) Ferrer nacque a Valencia il 23 gennaio 1350. Di nobile famiglia, studiò filosofia e a 17 anni entrò tra i domenicani. Il 5 febbraio 1367 riceve l’abito dei frati predicatori nel Convento eretto da re Giacomo a poca distanza dalla casa dei Ferrer. Proseguì gli studi presso la casa di formazione del suo ordine a Barcellona, poi a Lerida. Studia e insegna logica; più tardi, nel 1373, mentre studia le Sacre Scritture e l’ebraico, insegna scienze naturali. Completa i suoi studi a Tolosa e ordinato sacerdote nel 1378. Due mesi dopo il suo ritorno definitivo da Avignone a Roma, Pp Gregorio XI (Pierre Roger de Beaufort, 1370-1378) muore nel marzo 1378. E nell’Urbe tumultuante che gridava: “Vogliamo un papa romano, o almeno italiano”, i cardinali, in maggioranza francesi, eleggono il napoletano Bartolomeo Prignano alias Urbano VI (1378-1389). Ma questi si scontra subito con i suoi elettori, e la crisi porta a un contro-conclave nel quale, gli stessi cardinali, fanno Papa un altro: Roberto di Ginevra, ossia Clemente VII, che tornerà ad Avignone. Così comincia lo scisma d’Occidente, che durerà 39 anni. La Chiesa è spaccata e i regni d’Europa stanno chi con Urbano VI e chi con Clemente VII. Vincenzo, nel 1379, conobbe il legato pontificio presso la corte di Pietro IV d’Aragona, il cardinale Pedro de Luna che lo spinse a sostenere il Pp avignonese, Clemente VII. Pedro de Luna, eletto Papa nel 1394 dai cardinali avignonesi col nome di Benedetto XIII, scelse Vincenzo Ferrer come suo confessore personale e consigliere e lo nominò Penitenziere apostolico. Vincenzo accettò l’incarico ma, per umiltà, rifiutò la nomina a cardinale offertagli dal papa. Nel settembre del 1398, durante l’assedio di Carlo VI di Francia (che non aveva riconosciuto l’elezione di Benedetto XIII) ad Avignone, Vincenzo Ferrer cadde malato; secondo una leggenda appartenente alla tradizione devozionale, sarebbe stato guarito miracolosamente da Gesù e dai SS. Francesco e Domenico che lo inviarono nel mondo a predicare, invitando i peccatori a convertirsi. Ottenuto il permesso di lasciare la corte pontificia e ricevuto il titolo di legato a latere, trascorse i successivi vent’anni della sua vita come predicatore in giro per l’Europa occidentale, ma soprattutto in Spagna, ottenendo, grazie alla sua abilità oratoria, al tono apocalittico dei suoi sermoni e alla fama di taumaturgo, numerose conversioni soprattutto di musulmani e ebrei. Si impegnò soprattutto per comporre lo scisma d’occidente, dapprima tentando una mediazione tra Gregorio XII (Angelo Correr, 1406-1415) e Benedetto XIII, poi cercando di convincere Benedetto a rinunciare alla tiara e, di fronte al suo rifiuto, cercando di sottrargli l’obbedienza della Spagna. L’occasione gli si presentò nel 1412 quando, morto senza eredi Martino I d’Aragona, fu tra i giudici incaricati di stabilire la successione al trono; il trono, infatti, venne assegnato al candidato sostenuto da Vincenzo: Ferdinando I di Aragona (detto il “Giusto”). Questi, nel Concilio di Costanza, si batté per la fine dello scisma e riconobbe l’elezione al soglio pontificio di Martino V (Oddone Colonna, 1417-1431), mettendo fine ad ogni pretesa di Benedetto XIII. Il 5 aprile 1419, durante uno dei suoi viaggi, Vincenzo si spense a Vannes (F). Il suo corpo oggi riposa nella cattedrale di Vannes, nella cappella del SS. Sacramento. Nel suo processo di canonizzazione furono autenticati 873 miracoli. Uno, tra i più popolari prodigi a lui attribuiti, è salvezza di un muratore che stava cadendo da un andito. Questo prodigio fu reso ancora più strepitoso in quanto Vincenzo, in attesa del permesso del suo Superiore per eseguire il miracolo, mantenne il giovane sospeso a mezz’aria. Vincenzo Ferrer fu canonizzato da Pp Callisto III (Alonso de Borgia, 1455-1458) il 29 giugno 1455 nella chiesa domenicana di Santa Maria sopra Minerva a Roma; il suo culto fu confermato da Pp Pio II (Enea Silvio Piccolomini, 1458-1464) che, con la bolla del 1458, fissò per la sua festa la data del 5 aprile. S. Vincenzo Ferrer ha lasciato diversi scritti e opere di cui:
“De moderno schismate” : trattato teologico-canonico, che mira a dimostrare la legittimità di Clemente VII;
“De vita spirituali” : trattato di spiritualità, probabilmente il più diffuso al termine del Medioevo;
“Sermones” : discorsi suddivisi secondo i tempi liturgici e del calendario.
Significato del nome Vincenzo: “che vince, destinato a vincere” (latino).
Oggi si celebrano anche:
S. GIULIANA, Vergine dell’Ordine di S. Agostino
S. Irene, Vergine e martire in Macedonia († 304)
S. Ferbuta, Vedova e martire in Persia († 342)
SS. Martiri di Persia (111 uomini e donne) † 344
SS. Martiri di Aquae Regiae (Mauritania) – sec. V –
S. Gerardo Abate di Saint-Sauve, in Francia († 1095)
S. Alberto di Montecorvino (Puglia), Vescovo († 1127)
S. Caterina Thomas (1531-1574), Vergine
S. Maria Crescentia Hoss (1682-1744), Vergine
B. Mariano de la Mata Aparicio (1905-1983), Sacerdote agostiniano
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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!
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1908, Lois Blèriot inventa il flap. Il pioniere francese dell’aeronautica (1872-1936) realizza sul suo monoplano tipo VIII il flap, superficie mobile dell’ala che consente di controllare la portanza.
compleanni
1881 Alcide de Gasperi
1924 Marlon Brando
1958 Alec Baldwin
1961 Eddie Murphy
proverbio
Chi ha il capo di cera, non vada al sole
accadde oggi
1948 approvato il piano Marshall. Prevede 17 miliardi di dollari per ricostruire l’Europa dopo la guerra
1976 oltre 30.000 donne manifestano a Roma in favore dell’aborto libero e gratuito
1978 la Comunità Economica Europea firma un accordo commerciale di 5 anni con la Cina
frase celebre
“Bisogna dare un senso alla vita, appunto perché evidentemente non ne ha nessuno”
Henry Miller, The wisdom of the heart
consiglio
Piatti e bicchieri di plastica
Non usateli troppo spesso; preferite quelli di carta che sono maggiormente biodegradabili.
cosa vuol dire
Salire al settimo cielo
Essere felicissimo, provare contentezza, non stare in sé dalla gioia
Questo modo di dire nasce dalla concezione tolemaica dell’universo; Tolomeo divide la regione celeste in dieci cieli, retti ognuno da un pianeta. Di questi però solo sette erano accessibili all’uomo, gli altri (l’ottavo, il nono e il decimo) erano riservati ai beati e agli angeli e a Dio
consiglio per terrazzo orto e giardino
Concimare
L’urgenza di distribuire fertilizzanti a tutte le piante in ripresa dipende molto anche dalla piovosità del periodo precedente e dalla quantità di neve caduta, che possono aver trascinato con sè gran parte dei principi fertilizzanti solubili. Conviene somministrare ora dei concimi complessi, dotati anche di effetto rapido.