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Comune di Ucria

Logo UcriaUcria1Ucria è un piccolo centro montano (tra i 710 e i 790 m s.l.m.) abbarbicato sui monti Nebrodi. Costituisce il primo punto d’incontro di tre importanti vie di transito: la statale N.116 (Capo d’Orlando – Randazzo), la provinciale N.136 (S.Piero Patti – Ucria) ed infine la Provinciale N.139. quest’ultima, passa da Sinagra ed è la strada più breve ed agevole per raggiungere, in 20 minuti, lo stupendo mare di Brolo e Capo d’Orlando. La Via P. Bernardino divide in due il paese e costituisce per il passante un piacevole balcone-belvedere sulle circostanti montagne e verso la vallata.

Cenni Storici

I rinvenimenti di utensili preistorici in prossimità della Rocca di San Marco e di un ripostiglio di monete romane in località Orelluso, sono prova della frequentazione dell’uomo in queste zone sin dall’antichità. L’origine del paese pare risalga ai tempi dei greci, mentre il nome deriverebbe dall’arabo “KERIA” che significa “il villaggio”. Le tracce di due torri saracene, una in periferia che doveva fungere da avvistamento e una nella zona nord del paese, sono indice di come il borgo già esistesse al tempo degli Arabi, ma soprattutto di come rappresentasse un luogo strategico per chi dal mare voleva spingersi verso l’interno. Dalle torri si sviluppavano una serie di cunicoli e gallerie che si diramavano per tutta la superficie del paese. intono all’anno 1000 Ucria era dominata da un Castello che passò da un proprietario all’altro secondo le assegnazioni delle varie denominazioni: Normanni, Sveve, Angioine e Aragonesi. In epoca Normanna, Ucria fu feudo di Abbo Barresi e nonostante il sistema feudatario sia stato ufficialmente abolito nel XX sec., nel paese si protrarrà fino al secondo conflitto mondiale.

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa Via P. Bernardino divide in due il paese e costituisce, per il passante, un piacevole balcone-belvedere sulle circostanti montagne e verso la vallata.

I rinvenimenti di utensili preistorici, in prossimita’ della Rocca di S. Marco e di un ripostiglio di monete romane in localita’ Arelluso, sono prova della frequentazione dell’uomo in queste zone sin dall’antichita’.

Dalla Piazza P. Bernardino (botanico ucriese vissuto nel 1700) si scende per la Via R. Baratta fino ad arrivare alla Chiesa Madre. Dedicata a S. Pietro Apostolo, fu costruita nel 1625 in stile rinascimentale.

Il territorio di Ucria, può anche definirsi, per certi versi, il territorio dei funghi. I luoghi, infatti, per la loro natura e conformazione, si prestano alla nascita di numerose qualita’ di funghi.

Nel paese opera dal 1995 l’importante Associazione Micologica Naturalistica “P. Bernardino” che svolge una costante funzione divulgativa e conoscitiva sul vastissimo mondo dei funghi. L’impegno dell’Associazione si rivolge ad uno studio sistematico, biochimico, tossicologico, igienico-sanitario e preventivo di tutte le specie di funghi. Allo stesso tempo sono state intraprese delle iniziative atte a promuovere e favorire la conoscenza della Micologia mediante conferenze, dibattiti, mostre, corsi di studio.

Ogni anno, l’ultimo sabato d’ottobre, viene organizzata la sagra dei funghi che richiama appassionati e turisti. Oltre a poter gustare l’ottimo risotto offerto dall’Associazione Micologica, possibile assistere all’annunale “Mostra Micologica Funghi dal vero”.

Inoltre all’interno della sede dell’Associazione perennemente allestita una Mostra Micologica Fotografica aperta a tutti.

Volendo trascorrere una giornata a contatto con la natura, basta recarsi nella rigogliosa Pineta che colora di una intenso verde la sommita’ del paese. La vostra attenzione sara’ dapprima attirata dai maestosi alberi di Pino domestico (Pinus pinea L.) e di Leccio (Quercus ilex L.); poi sara’ la volta del sottobosco, in cui il soffice strato di humus offre ospitalit agli abitanti pi indiscreti: i funghi.

All’interno della Pineta stato realizzato un parco suburbano (10 ettari di estenzione), attrezzato di:

– Barbecue all’aperto e/o riparati;

– Area ludica;

– Percorsi attrezzati per passeggiate a piedi o a cavallo;

– Il parco in ogni stagione dell’anno offre un sicuro ed ideale rifugio per gli adulti, ma soprattutto per i bambini.

Percorrendo un breve tratto della Pineta si pu raggiungere la cima del Monte Castello, a quota 998 m, da cui possibile ammirare:

in direzione Nord, la vista del Mar Tirreno e verso Sud, l’imponente cima dell’Etna e l’immensa vallata di noccioleti che circondano il paese di Ucria.

Lasciato il paese di Ucria, proseguendo lungo la statale N. 116 direzione Randazzo, dopo circa 8 Km si giunge in localita’ “Arelluso” (quota 1220 m.). In prossimita’ di una casa cantoniera, ai piedi del Monte Cuculo, sulla sinistra si nota una cava di pietra dove nel 1964 la Soprintendenza di Siracusa, scopri’ un ripostiglio monetario romano risalente al 215 a.C.

In questa zona il paesaggio caratterizzato dalla presenza di “Cubali”, edifici in pietra, fango e ginestra, di forma circolare, che in tempi antichi erano utilizzati dai pastori come riparo nei periodi invernali. Questi edifici sono ancora in ottime condizioni.

Sulla sinistra, poco distante da Arelluso, si vede emergere da un boschetto di roverelle e castagni il lastrone ricurvo delal Rocca di S. Marco. Raggiungibile attraverso un viottolo (lungo non pi di 200 m), che si diparte da un tornante della Statale N. 116.

La Rocca di S. Marco si presenta come un massa nuda, levigata e cristallina. E’ facile salire sul dorso del roccione raggiungerne la sommit dalla quale la vista spazia dalle montagne fino ad arrivare al mare e avvistare, a sorpresa, le Isole Eolie. La sua superficie liscia di tanto in tanto interrotta da alcune fosse naturali, risultato della incessante azione erosiva delle acque meteoriche che la fantasia popolare attribuisce all’opera di mitici giganti abitatori del luogo. La faciata inferiore della roccia si presenta, sempre in seguito all’erosione, a “nido d’ape”, come a formare un ricamo.

Presso la Rocca di S. Marco, la Soprintendenza alle antichita’ di Siracusa rinvenne numerose schegge di selce e quarzite risalenti al paleolitico superiore, poi trasferite al museo Eoliano di Lipari.

Alla fine del nostro percorso, un importante punto di riferimento escursionistico nel Parco dei Nebrodi si trova in localita’ PORTELLA MITTA (1244 m). Da qui facile raggiungere il lago Cartolari Piperni, luogo di svernamento di numerosi uccelli tipici della fauna del parco. Varie sono anche le specie rettili e anfibi presenti. Bello passeggiare ai bordi del lago e all’interno del bosco circostante.

Funghi, formaggi, ricotta infornata, “Pasta di casa” (i busi) con il ragu’ di carni varie, castrato e carne di maiale arrostita alla brace, secondo l’uso dei pastori. Salumi ed insaccati provenienti dal noto suino nero dei Nebrodi.

Pomodori succosi e grandissimi, verdure fresche e tenere per insalate e contorni di stagione. Da non dimenticare i sott’olio ed i sott’aceto.

Una grande quantita’ di sapori genuini serviti in trattorie (baracche) accoglienti in cui tutto pronto per accontentare chi vuole mangiare di gusto e bere un buon vino locale profumato alla fragola senza spendere moltissimo. Ad Ucria operano bravissimi pasticceri e fornai. I primi trasformano in paste dolci: mandorle, nocciole e pistacchi che sono i prodotti tipici della zona; i secondi riempiono l’aria dell’odore fragrante dei biscotti e del pane. Famose le nuvolette friabili e morbide ed il pane fatto ancora come quello in casa rotondo, con il segno della croce, prima di essere infornato nel forno a legna.

Ucria3Nel silenzio dei monti si sente risuonare il campanile della Chiesa Madre che scandisce il tempo religioso della comunita’: festa. E’ la festa del Signore della Pieta’. Il 3 Maggio e il 14 Settembre due processioni solenni si snodano per il paese, invocando l’aiuto del Signore: “E chiammamu che nn’ajuta: Viva u Signori a Pieta’”. La Santissima Annunziata lo precede e, nonostante i suoi 800 Kg di peso, viene devotamente portata a spalla dai fedeli.

Nella giornata dell’ultima domenica di Ottobre si festeggia la Madonna del Rosario che insieme alla statua di S. Domenico viene portata per le vie cittadine. E’ una bellissima ricorrenza che coincide con la fiera dell’artigianato e con la Sagra dei Funghi.

I festeggiamenti della S. Pasqua sono molto sentiti. Il Venerdi’ Santo si allestiscono i Sepolcri con i “lavureddi”: chicchi di grano o di legumi fatti germogliare al buoi, per i 40 giorni della quaresima. All’imbrunire si recita la passione e morte di Ges Cristo. Al cimitero si rivive la struggente crocifissione. La notte di Pasqua si assiste, con il fiato sospeso, alla caduta della “Tenda” convinzione che la caduta diritta della tela coincida con una ricca annata agraria.

Fonti: www.comune.ucria.me.it –  www.prolocoucria.it

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