La Mostra Collettiva di artisti contemporanei, (3-18 maggio), ideata e organizzata dall’UCAI e inaugurata a Palermo, nella Chiesa di San Giorgio dei Genovesi in Piazza Tredici Vittime, dalla Presidente Fulvia Reyes e dall’Assistente Ecclesiastico Padre Giuseppe Bucaro è da considerarsi un riferimento ideale al grande evento romano della canonizzazione dei due grandi Papi della cristianità universale.
E l’UCAI (Unione cattolica di artisti italiani) (1), che a Palermo ha sede nella storica Cripta di San Giorgio dei Genovesi), ha lasciato, in tale occasione, per concessione dell’Assistente padre Bucaro, la sede storica “Catacombale” del quartiere cittadino degli Oratori di Gagini e di Serpotta, per confrontarsi sui temi delle diverse arti e sui beni culturali della Sicilia, esponendo le opere dei partecipanti nella adiacente splendida Chiesa di San Giorgio, tra grandi artisti del passato, che sembrano compiacersi con i talenti degli artisti siciliani contemporanei.
La Collettiva ha voluto così uscire dalla sede associativa, per trasmettere un messaggio dell’arte sacra contemporanea, dal 3 maggio al 18, ospitando le opere della “Collettiva” direttamente nella adiacente Chiesa, che ha portato a Palermo nel 2010 la Mostra Nazionale dell’UCAI (2), quasi omaggio agli artisti di Palermo, che con notevole dedizione hanno costituito un importante riferimento del laicato nel mondo cattolico, da alcuni decenni, e che hanno sviluppato l’associazionismo culturale tra gli artisti presenti nella città, con i quali l’UCAI intrattiene momenti di fattiva collaborazione, dalla rivista CNTN, all’Ottagono Letterario, all’Archeo Club Palermo, all’Arte e Cultura Televisione, all’Emiro Arte, alla Galleria 71, ai Musei Diocesani della Sicilia.
Le numerose opere presentate dai soci dell’UCAI e dagli artisti esterni, che la presidente Reyes ringrazia per la partecipazione, scusandosi con coloro che avrebbero desiderato prenderne parte e solo per motivi organizzativi non sono presenti.
L’evento costituisce e realizza una prima propedeutica collezione di santi e beati, rivisti dalla creatività artistica contemporanea della Sicilia, ispirata a valori trascendentali ed in quanto tali “umani”, testimoniati dai Santi, che non hanno disdegnato di vivere da “credenti religiosi e laici“ con gli erranti, i non credenti, i demoni della violenza e dell’illegalità, da convertire come ha insegnato Cristo nella Pasqua vissuta e tramandata dalla Chiesa.
“A molti di noi, ai quali è toccato di vivere nel ventesimo secolo e nei primi decenni del terzo millennio”, scrive Ferdinando Russo nel messaggio indirizzato alla Presidente, “nel Sud d’Italia, in una Regione, non avara di testimoni della fede e della operatività cristiana, da “santi”,ai quali si sono ispirati gli artisti che partecipano alla Collettiva, l’iniziativa sembra volere accompagnare, con la rivisitazione dei Santi e dei Beati siciliani, la gratitudine del popolo di Sicilia a Papa Francesco ed al suo predecessore Benedetto XVI per la recente canonizzazione dei due santi papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che hanno guidato il cammino laicale di fede dal Concilio vaticano II ai nostri giorni ed incoraggiato in tante occasioni l’UCAI, nel suo procedere, con felici attività promozionali, nel mondo artistico”.
Tra le opere presenti, riprese dai volontari di Arte e Cultura per i siti informatici, la memoria viva del beato Don Pino Puglisi (3), che ha ispirato l’artista Enza Orestano ed in cui Palermo mostra una chiesa coraggiosa e popolare, che non si arrende alla violenza ed alla emarginazione culturale e poi un’altra beata del Sud, la regina delle Due Sicilie, Maria Cristina di Savoia (opera di Anna Santoro (4), quasi ad unire nella santità le figure del “buon Governo del Sud”con quello della missione sacerdotale missionaria del beato Puglisi, e quelle legate alla devozione del popolo palermitano.
La Presidenza dell’UCAI ha in questa occasione forzato l’attenzione degli artisti sui Beati e sui Santi locali, non per un rigore geografico di orgoglio siculo, né certamente per sfuggire alla universalità che la Chiesa decreta per i Grandi Testimoni della Fede e della Santità, come i Due Papi Santi, per procedere nel nostro cammino terreno in una società disamorata e disattenta alla dignità della persona umana, della famiglia, del lavoro, dell’etica civile e delle aree dell’emarginazione, della povertà, della solitudine, della disperazione degli immigrati.
E per questi nuovi due nuovi Santi, che hanno già compiuto il miracolo delle tante vocazioni sociali, civili,politiche, religiose, culturali, artistiche del nostro tempo, pur muovendo da differenti contesti culturali e religiosi, l’UCAI di Palermo non tarderà, sulla esperienza della Collettiva, ad invitare gli artisti presenti e coloro che avrebbero desiderato esserlo, a partecipare, ad una gara per onorare i Papi Santi con creazioni ispirate alla loro opera di guida per la Pace, la giustizia, la solidarietà, i valori naturali della convivenza umana e civile.
E troveremo non più un” Santo per amico”, tanto caro al grafico della Collettiva, all’artista Sebastiano Caracozzo, ai coordinatori organizzativi, ed alle significative presenze di Giambrone, in rappresentanza del sindaco Orlando, del prof.Carta, pro-rettore dell’Università di Palermo, della poetessa Saviano, intervistati dal giornalista Fabio Sortino di CNTN (5) ma i due nuovi Papi ed i Santi onorati nelle diocesi e nelle regioni, nelle Litanie della devozione popolare, per vivere la nostra fede alla luce della testimonianza evangelica di tutti i Santi ed i Beati della Chiesa.
Se una tale idea, sottoposta alla presidente Reyes troverà il consenso dei dirigenti dell’UCAI e Gestori dei Musei Diocesani, le opere sui due Papi Santi, rivisitati dagli artisti del Sud (e della Sicilia in particolare) potranno rappresentare lo sviluppo di questa iniziativa del maggio palermitano sui Santi e Beati isolani (che alcuni artisti vorranno donare ai Musei, per un ricordo della canonizzazione dei due Papi) e per segnare riferimenti di svolta e di fraternità più diffusi di conversione umana.
E ci piace, al riguardo, ricordare il pensiero del filosofo prof.Giuseppe Savagnone (6)che ha scritto su “Pur Tuttavia: “Lutero ha escluso che ci possano essere dei santi da venerare perché riteneva che nessun uomo possa essere del tutto mondato dalle sue piaghe peccaminose…. “Preferisco pensare che le canonizzazioni di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II non sanciscano la loro pretesa perfezione, che mi sembra discutibile, ma la capacità del loro amore di trasfigurare anche i loro limiti e i loro errori in segni, in cui è possibile riconoscere che in loro è presente il Cristo risorto, che viene sempre di nuovo, come allora nel cenacolo, a stare in mezzo ai suoi con le sue ferite.
Vengano i santi ad ispirare una nuova umanizzazione e gli artisti sapranno ancora come nella storia dei millenni cantare la bellezza del creato ed aiutare con la loro potenzialità artistica ad indicare maestri e testimoni per un cammino verso la fraternità universale.
Ferdinando Russo
onnandorusso@libero.it
Riferimenti
1) L’UCAI in www.ucai.it, ucai.roma@libero.it
2) AA.VV, Catalogo Mostra Nazionale Artisti Palermo 2010 Chiesa San Giorgio dei Genovesi
3) F.Russo Pino Puglisi in CNTN,settimanale di ispirazione cristiana, Palermo in www.cntn.it
4) F.Russo La nuova Beata del Sud Maria Cristina di Savoia Regina delle Due Sicilie in www.yuo tube.it in Arte e cultura
5) F.Sortino, in Santi e Beati in www.google.it
6) G.Savagnone in Le ferite dei Santi, in Pur Tuttavia, Pastorale della cultura e dell’educazione 2014