Chi è causa del suo mal – pianga se stesso
Isidoro nasce a Madrid intorno al 1070 da una poverissima famiglia di contadini. Orfano del padre fin da piccolo, va a lavorare la terra sotto padrone, nelle campagne intorno a Madrid. A causa della guerra, cerca rifugio e lavoro più verso nord, a Torrelaguna. E vi trova anche moglie: Maria Toribia, contadina come lui. Isidoro è un credente schietto, non sa né leggere né scrivere, ma sa parlare con Dio. Si alza ogni mattina al canto del gallo per partecipare alla Messa mattutina e durante la giornata lo si vede spesso appartato in preghiera. Questo gli tira addosso le accuse di altri salariati: ha poca voglia di lavorare, perde tempo, sfrutta le nostre fatiche. È già accaduto agli inizi, nelle campagne di Madrid; poi continua a Torrelaguna, e più tardi a Madrid ancora, quando lui vi ritorna. A queste accuse Isidoro non si ribella, ma neppure si piega. Il padrone è preoccupato, non si fida di lui? E allora sorvegli, controlli, verifichi i risultati del suo lavoro. E questo fa appunto il padrone, scoprendo che Isidoro ha sì perso tempo inginocchiandosi ogni tanto a pregare, ma che alla sera aveva mietuto la stessa quantità di grano degli altri. È così al tempo dell’aratura: tanta orazione pure lì, ma a fine giornata tutta la sua parte di terra era dissodata. Juan de Vargas si chiama questo proprietario, che dapprima tiene d’occhio Isidoro con diffidenza; ma alla fine, toccata con mano la sua onestà, arriva a dire che quei risultati non si spiegano solo con la capacità di lavoro; ci sono anche degli interventi soprannaturali: avvengono miracoli, insomma, sulle sue terre.
E altri diffondono via via la voce: in tempo di mietitura, il grano raccolto da Isidoro veniva prodigiosamente moltiplicato. Durante l’aratura, mentre lui pregava in ginocchio, gli angeli lavoravano al posto suo con l’aratro e con i buoi. Così il bracciante malvisto diventa l’uomo di fiducia del padrone, porta a casa più soldi e li divide tra i poveri. Né lui né sua moglie cambiano vita: è intorno a loro e grazie a loro che la povera gente incomincia a vivere un po’ meglio. Nel tempo delle epiche gesta di tanti conquistatori, le imprese di Isidoro sono queste, fino alla morte. A volte certi suoi atti fanno pensare a S. Francesco d’Assisi. Per esempio, quando d’inverno si preoccupa per gli uccelli affamati: e per loro, andando al mulino con un sacco di grano, ne sparge i chicchi a grandi manciate sulla neve; ma quando arriva al mulino, il sacco è di nuovo prodigiosamente pieno. Isidoro e la moglie Maria Toribia (proclamata beata da Pp Innocenzo XII, al secolo Antonio Pignatelli, nel 1697) avanzano entrambi sulla strada della perfezione, sostenendosi a vicenda e aiutandosi anche a sopportare i dolori della vita, come quello cocente della morte in tenerissima età del loro unico figlio. Lavorare, pregare, donare: le gesta d’Isidoro sono tutte qui e, dopo la sua morte avvenuta nel 1130, lo rendono famoso come Alfonso il Bravo e come El Cid Campeador. Lo seppelliscono senza particolari onori nel cimitero di Sant’Andrea, ma anche da quel campo egli continua a “fare la carità”, dispensando grazie e favori a chi lo invoca, al punto che quarant’anni dopo devono, a furor di popolo, esumare il suo corpo incorrotto e portarlo in chiesa. A canonizzarlo, però, nessuno ci pensa. Ci vuole un grosso miracolo, cinque secoli dopo, in favore del re Filippo II a sbloccare la situazione. Il 25 maggio 1622 Pp Gregorio XV (Alessandro Ludovisi, 1621-1623)gli concede la gloria degli altari insieme a quattro “grossi” santi (Filippo Neri, Teresa d’Avila, Ignazio di Loyola e Francesco Saverio) in mezzo ai quali, qui in terra, l’illetterato contadino si sarebbe sentito un po’ a disagio. Le reliquie sono conservate nella Cattedrale di Madrid di cui è il compatrono. Sant’Isidoro è Patrono, fra l’altro, degli agricoltori e dei contadini; protettore dei campi e dei raccolti.
Significato del nome Isidoro : “dono di Iside” (greco).
Oggi si celebrano anche :
SS. Pietro, Andrea, Paolo e Dionisia, Martiri (sec. III)
SS. Cassio e Vittorino (sec.III), Martiri
S. Simplicio di Fausania (odierna Olbia), Vescovo e martire (243-313)
S. Achílleo il Taumaturgo (III/IV sec.), Vescovo di Larissa (Grecia)
S. Caleb o Elésbaan, Re d’Etiopia († Gerusalemme 555 cc)
S. Severino di Settémpeda (Marche), Vescovo (V-VI sec.)
S. Witesindo di Córdova, Martire († 855)
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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!
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1979, Prodotta la più elevata tensione elettrica. La National Electrostatics Corp. americana produce la più elevata tensione elettrica mai ottenuta: 321,5 milioni di volt. Non serve a nulla in particolare, ma resta un record.
1567 Claudio Giovanni Antonio Monteverdi
1937 Madelein Albright
1953 Mike Oldfield
Bisogna guardare a quel che si fa, non a quel che si dice
accadde oggi
1886 negli Stati Uniti muore la poetessa Emily Dickinson. Aveva 55 anni
1928 debutta Mickey Mouse, nato dalla matita di Walt Disney
1958 il generale Charles De Gaulle assume la carica di capo del governo francese
frase celebre
“Per il cameriere non esiste un grand’uomo perché il cameriere ha un’idea sua della grandezza”
Tolstoj, Guerra e pace
consiglio
Per pulire i tappetini del bagno
Non lavateli spesso con i comuni detersivi perchè diventano opachi; lasciateli invece a bagno in acqua e bicarbonato: diventeranno nuovi
cosa vuol dire
Con la testa nel sacco
Alla cieca, senza rendersi conto
Questo modo di dire è preso da certi giochi popolari di origine contadina in cui uno doveva inseguire qualcuno o cercare qualcosa con la testa dentro un sacco. In molti giochi il sacco è stato sostituito dalla benda come nei giochi di mosca cieca
consiglio per terrazzo orto e giardino
Irrigazione fertilizzante
Si attua installando, all’inizio della conduttura, appositi apparecchi che provvedono a immettere e miscelare nelle giuste dosi i fertilizzanti nell’acqua, man mano che scorre.