Meglio si insegna col fare che col dire
La data di culto per la Chiesa universale è l’11 aprile, mentre la Famiglia Passionista e la diocesi di Lucca la celebrano il 16 maggio. Dietro ad apparenze normali si nasconde una Santa straordinaria. Una mistica in continuo e affettuoso dialogo con Gesù. Una contemplativa che prega con la semplicità di un fanciullo e la profondità di un teologo. Supera le più terribili difficoltà lasciandosi guidare dal suo Angelo Custode. Sin da fanciulla mantiene l’anima candida e fa il proposito di una vita immacolata. Gemma nasce a Borgonuovo di Camigliano (Lucca), il 12 Marzo del 1878, da Enrico Galgani, farmacista, e Aurelia Landi; è battezzata il giorno dopo la nascita. Era la quintogenita di otto fratelli (cinque maschi e tre femmine, delle quali Gemma era la prima in ordine di nascita). Il 26 maggio 1885, riceve la Cresima. La mamma muore nel settembre del 1886; un altro grande dolore per Gemma fu la morte del fratello Gino, seminarista, avvenuta nel 1894. L’11 novembre 1897 muore anche il padre e Gemma rimane orfana, quasi abbandonata, nella più squallida miseria. Ormai ventenne, Gemma rifiuta una proposta di matrimonio, per essere “tutta di Gesù”. Durante questo anno guarisce miracolosamente da tabe spinale ed iniziano le esperienze mistiche; la chiamano, nella città “la ragazzina della grazia”. Parla col suo Angelo Custode e gli da anche incarichi delicati, come quello di recapitare a Roma la corrispondenza con il suo direttore spirituale. « La lettera, appena terminata, la do all’Angelo, ella scrive. È qui accanto a me che aspetta ». E le lettere, misteriosamente, giungevano a destinazione senza passare attraverso le Poste del Regno. Nel giugno del 1899 Cristo le fa il dono delle stigmate. Ecco come lei stessa ha narrato l’avvenimento: «Eravamo alla sera dell’8 giugno 1899, quando tutto a un tratto mi sento un interno dolore dei miei peccati…Comparve Gesù, che aveva tutte le ferite aperte; ma da quelle ferite non usciva più sangue, uscivano come fiamme di fuoco, che vennero a toccare le mie mani, i miei piedi, il mio cuore. Mi sentii morire…». Nello stesso anno Gemma conosce i padri Passionisti che la introducono in casa Giannini. Accolta come una figlia in questa casa devota e agiata, vi conduce una vita ritirata tra casa e Chiesa. Ma le strepitose manifestazioni della sua santità superano le mura della casa borghese. Opera conversioni, predice avvenimenti futuri, cade in estasi. In preghiera, suda sangue; sul suo corpo, oltre ai segni dei chiodi, appaiono le piaghe della flagellazione. Qui conosce don Germano che diventerà il suo padre spirituale. Presto si viene a sapere che i suoi guanti neri e il suo abito scuro e accollato nascondono i sigilli della Passione. Queste stimmate si aprono, dolorose e sanguinanti, ogni settimana, la vigilia del venerdì. Davanti a lei gli scienziati non riescono a nascondere il loro imbarazzo e non sanno come giudicare la straordinaria fanciulla: la sospettano di mistificazione, parlano d’isterismo o di suggestione, chiedono prove. Soltanto lei, Gemma Galgani, in mezzo ai dolori fisici e alle prove morali, non dice nulla, o meglio, dice sempre sì. Non chiede nulla, o meglio, chiede a Gesù, per sé, più dolore e per gli altri chiede la conversione e la salvezza. Nell’anno 1901, all’età di 23 anni, Gemma scrive, per ordine di Padre Germano, l’Autobiografia, “Il quaderno dei miei peccati”. Nell’anno successivo si offre vittima al Signore per la salvezza dei peccatori. Gesù le chiede di fondare un monastero di claustrali Passioniste in Lucca: Gemma risponde con entusiasmo. Nel mese di settembre dello stesso anno si ammala gravemente; la sua vita è segnata profondamente dal dolore. L’11 aprile 1903, Sabato Santo, alle 13.45, Gemma Galgani muore, a 25 anni, divorata dal male, ma chiedendo sino all’ultimo ancora dolore. S. Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, 1903-1914) firma, poco dopo la morte di Gemma, il Decreto di fondazione del Monastero Passionista in Lucca. Nel 1905 le claustrali Passioniste iniziano la loro presenza a Lucca, realizzando l’antico desiderio che Gesù aveva espresso a Gemma. Padre Germano, direttore spirituale di Gemma, scrive nel 1907 la prima biografia. Il 14 maggio 1933 Pp Pio XI (Ambrogio Damiano Achille Ratti, 1922-1939) annovera Gemma Galgani fra i Beati della Chiesa. Il 2 maggio 1940 il Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958), riconoscendo la pratica eroica delle sue virtù cristiane, la innalza alla gloria dei Santi.
Oggi si celebrano anche:
SS. Felice e Gennadio, Martiri in Africa (sec. inc.)
SS. Fiorenzo e Diocleziano, Martiri nelle Marche (sec. inc.)
SS. Abda e Ebediéso, Vescovi e martiri in Persia († 375/6)
S. Pellegrino d’Auxerre (F), Vescovo e martire (sec. IV/V)
S. Possidio († dopo il 437), Vescovo in Numidia (odierna Algeria)
S. Fidólo di Troyes (F), Sacerdote († 540 cc)
S. Brendano (489 ?-583 ?), Abate di Clonfert (IRL)
S. Onorato di Amiens (F), Vescovo († 600 cc)
SS. Quarantaquattro monaci, Martiri († 614) di Mar Saba (Palestina)
S. Adamo (sec. XII) di Fermo (Marche), Abate
S. Andrea Bobola (1591-1657), Sacerdote S.J. e martire
B. Michele Wozniak (1875-1942), presbitero e martire del nazismo
B. Vitalij Volodymyr Bajrak (1907-1946), Sacerdote
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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!
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1983, Joel Cooper esegue il primo trapianto di polmone con lunga sopravvivenza. Vent’anni dopo il tentativo di Hardy (v.), il chirurgo canadese esegue al General Hospital di Toronto il primo trapianto di polmone coronato da una lunga sopravvivenza. Il paziente, un uomo di 58 anni, sopravviverà per 6 anni e mezzo.
1905 Henry Fonda
1953 Pierce Brosnan
1966 Janet Jackson
1970 Gabriela Sabatini
Uomo che giura, cavallo che suda e a donna piangente non gli creder niente
accadde oggi
1770 Maria Antonietta, 14 anni, sposa il futuro re di Francia Luigi XVI, 15 anni
1975 È giapponese la prima donna sulla vetta del monte Everest. Si chiama Junko Tabei
1994 Jacqueline Kennedy-Onassis viene ricoverata per sottoporsi ad un trattamento anti-cancro
frase celebre
“È più di un delitto, è un errore”
Antoine Boulay de la Meurthe
consiglio
Smacchiatore fai da te
Mescolate due cucchiai di amido di mais, quello per i dolci, con 100gr. di borotalco delicato. Versate in un vasetto e mescolate a lungo
cosa vuol dire
Deo gratias
Formula liturgica di ringraziamento al termine di alcune parti della Messa
Nell’uso comune è un’esclamazione di sollievo, di soddisfazione, di gioia per un pericolo scampato o per la felice conclusione di una vicenda, di un affare
consiglio per terrazzo orto e giardino
Vangatura
Si attua come lavoro di preparazione tra una coltura e l’altra, e quindi su terreno sgombro. Interessa lo strato attivo del terreno, per una profondità di circa 30 cm, e ha lo scopo di rivoltare le zolle, frantumandole ed esponendole all’azione dell’aria e dell’umidità. Con la vangature si portano inoltre alla luce le larve degli insetti e si sradicano le erbe infestanti.