Si avvicinano le elezioni comunali, ed i sindaci che verranno sottoposti al pubblico giudizio, si attrezzano alla bisogna, c’è chi lo fa elencando le cose fatte, magari non l’ordinaria amministrazione e chi, invece, sfrutta questi ultimi mesi, per fare proclami sul radioso futuro che la sana ed efficace azione amministrativa ci porterà.
A questo secondo tipo pare appartenere quel signore vestito di nero, che, seppure part time, fa il Sindaco di una città che mi piace chiamare Roccadisopra…
Roccadisopra è una città strana, antica, gloriosa, piena di vestigia del passato, un tempo persino sede dei reali, con castelli, torri, angoli da capogiro, panorami mozzafiato, ma, tragico destino, abitata da una popolazione che queste cose proprio non le vede. Addirittura nel tempo i roccasopranesi si sono divertiti a buttar giù gran parte delle antiche cose che testimoniavano il passato cittadino per far somigliare la città ad una pessima e squallida periferia e per evitare che qualche malnato visitatore potesse mai pensare di salire sin lassù e godere delle cose che in fondo erano dei roccasopranesi stessi.
Oggi, si sa, le cose cambiano, e, complice lo strumento multimediale, molti abitanti, si stanno trasformando in cittadini, chiedono al Sindaco che, magari durante gli orari di sindacatura, ci si possa occupare della città, dei suoi beni superstiti, del decoro. Allora il Sindaco che fa, si arma del bel vestitino e… nonostante la mancanza di tempo, si mette alla presidenza di un Distretto turistico, ci scrive, anzi ci fa scrivere dall’esperto di turno, ovviamente non roccasopranese, giammai!, che per aver visitatori paganti dobbiamo intanto viver bene noi e presenta alla regione Siciliana, una serie di progetti volti alla valorizzazione delle potenzialità turistiche del territorio roccasopranese ma anche dei centri che con Roccadisopra si sono cimentati in questa avventura.
Di oggi il comunicato dell’avvenuto finanziamento del Distretto, che per ulteriore finezza viene dato dall’ufficio stampa della fu Provincia regionale di Roccadisopra, così per chi non lo avesse capito adesso è chiaro che lì comanda il Sindaco (sempre part time).
Fiato alle trombe, Turchetti! Avrebbe esclamato il buon Mike… adesso si svolta! Con questi danari.
Ma vediamo nel dettaglio che cosa si prevede, intanto, se, cari amici, piuttosto che leggere il comunicato, leggeste le carte regionali, scoprireste che viene depennata la costruzione del “marchio d’area” che si trasforma in un “brand” locale, ma questo, oltre che insinuare un dubbio circa la validità della progettazione non varia gli importi. E questi fantastici importi, poco più che 700.000 Euro, da cofinanziarsi quindi da mettere accanto a danaro locale, che cosa dovrebbero costruire? In ordine: un portale, un altro, ancora, dove mettere belle foto, notizie (si spera veritiere) poesiole, calendari (magari aggiornati), il tutto da tradurre in inglese, tedesco e russo… e poi? E poi i magnifici educational, dei tour dedicati a chi lancia e a chi compra il turismo, quindi a giornalisti di settore, a tour operators, a gente del bel mondo, inglesi tedeschi e russi, da convincere a venire qui a Roccadisopra… o, in seconda scelta a Morgantia, Plutia, Rocca delle grotte, Centorocche, e Branchieforti, i paesi che fanno rete in questo distretto.
E che vedranno i magnifici? Vedranno gli alberghi, i B&B (forse, ma quelli sono della gente…) vedranno le aree archeologiche (quindi due delle oltre cento, visto che tutte le altre sono invisitabili), le chiese, nella speranza che vengano aperte, i musei (potrei qui mettere una brutta parola ma nonostante sia un brigante sono anche un gentiluomo e non posso), i … castelli! (faccio un rapido elenco: Roccadisopra due castelli ambedue in condizioni penose); Pluzia un castello privato e cadente; Morgantia, due castelli uno privato ed irraggiungibile oltre che cadente, l’altro pubblico ma devastato dal sisma del 1693; Branchieforti due castelli ambedue privati ed invisitabili, Centorocche, non ha castelli ma almeno qui vi sono un museo degno di nome e diversi monumenti imperiali romani. Allora portiamo gli splendidi a visitare… i centri storici, tour dell’arte della munnizza, provate, così per credere, ad andare alla magnifica fontana di Branchieforti… rimarrete estasiati dall’intervento di arte collettiva dal titolo butta tu che butto anch’io.
I Gli ospiti saranno estasiati, rimarranno colpiti dalla sfacciataggine con a quale gli amministratori colpevoli di Tali degradi, in genere del tutto inconsapevoli di quel che amministrano, li porteranno in giro.
Educational, li hanno chiamati, io, Testalonga, metterei in un furgoncino tutta questa ciurma di valenti teorici, e gli farei fare veramente un educational tour, anche solo per comprendere quanto con la pessima azione amministrativa, con la difesa ad oltranza di un ATO rifiuti che rappresenta il sublimato del potere politico, con la totale disattenzione al verde pubblico, con la splendida iniziativa di riempire di inutili e costosissime reti tutte le porzioni rocciose della città di Roccadisopra, la stessa si sia trasformata in un posto nel quale, caro Sindaco/presidente (part time) oggi neanche tu vuoi vivere.
Una farsa, tutta una farsa, un’altra ulteriore spesa inutile, un’altra dimostrazione di come non si riesca a fare un percorso serio e foriero di risultati… Cari lettori, fate il conto, mettete in aritmetica somma i danari che messi al bando sono finiti nel calderone delle banalità (progetti GAL) e sommateli a questi del Distretto… il risultato? Consentire al presidente e alla vice di passiare gongolanti per qualche altro giorno e dare spazio all’esperto straniero di continuare la sua teorica opera di cincischiamento ad matulam.
Povera Roccadisopra!
Beh, mi fermo, ma non restate disattenti, tra poco parleremo di come lo stesso Sindaco intende riqualificare il quartiere di San Pietro… di dove? Ma di Roccadisopra, s’intende.
Antonino Testalonga
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