I sistemi politici della periferia meridionale (dell’Europa), sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da qull’esperiena. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo. Questi sistemi politici e costituzionali del Sud presentano tipicamente le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei Parlamenti; Governi centrali deboli nei confronti delle regioni; tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori; licenza di protestare se vengono proposte sgradite modifiche dello status quo: La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I Paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle Costituzione (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)
Cos’è questo? il programma del governo Renzi
No. L’analisi della Banca d’affari JP Morgan riportato in un documento (pardon, Report) del 28 maggio 2013.
Eppure sembra di udire ila voce dei giovani megafoni del pensiero leninistarenziano, gan frequentatori dei salotti televisivi; come si può spiegare?
Credo che ci potrà aiutare il Festival di Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, che si tiene in questi giorni (12-14) che avrà per tema “La Gloria”.
Scusi, ma che c’entra?
C’entra perchè i più autorevoli esponenti del pensiero auttale, italiani e stranieri, si interrogheranno sul tema. Anche Alessandro Manzoni si era chiesto, nella celeberrima ode del Cinque maggio, se quella di Napoleone fu vera gloria, rinviando ai posteri l’ardua sentenza.
Continuo a non collegare
Bene, si tratta di capire come è possibile che un ragazzino dall’aria viziata e prepotente, in pochi mesi abbia coronato il più breve e fulminante sogno di potere, con tutti, i mezzi di comunicazione, proni, ai suoi piedi. Difatti, oggi è la visibilità che crea consenso e potere, attarverso l’imposizione della immagine. Si trattta di capire come personaggi muti di pensiero e di dubbia moralità come Berlusconi, assumano un ruolo glorioso di grande imponenza, anche se pregiudicati per reati infamanti: avere derubato i propri cittadini che lo avevano eletto loro governante.
Sono fenomeni inquietanti, ma Renzi sul piano della moralità…
Già, perchè nessuno, dei facitori di opinioni, gli ricorda che, due gioni prima dell’insediamento a Presidente della Provincia di Firenze, si fece assumere, con la qualifica dirigenziale, presso l’azienda di famiglia.
E che c’è di strano
Che i contributi previdenziali vengono versati dallo Stato, cioè dai contribuenti; percepirà una pensione senza aver pagato una lira di contributi, salvo, tuonare, come fanno più volte in un giorno, i suoi giannizzeri in TV, contro pensioni e pensionati. Ma questo, anche sen mai, a mia memoria, è stato smentito, è secondario, rispetto al fatto che la piazza mediatica si è messa a sua completa disposizione. Ciò che bisogna capire, è come e con quali criteri il potere finanziario, titolare dei mezzzi di comunicazione di massa, lo ha selezionato e per quali contropartite.
Purtroppo, troppi studiosi convergono nel sostenere che gli spazi di democrazia sostanziale sono incompatibili con il potere oligarchico sovranazionale, e le conclusioni, in pemessa della JP Morgan, ne sono evidente conferma. In fondo, nel tempo presente, globalizzazione economica, democrazia sostanziale e sovranità nazionale, sono incompatibili. Il potere finanziario, che un tempo si chiamava plutocratico, non può sopportare i tempi, i riti. le procedure di una normale dialettica democratica; le sta stretta anche la democrazia formale.. E allora crea, coi suoi grandi mezzi, la Gloria, quella effimera, per imporre personaggi come Berlusconi, prima e Renzi, ora, per difendere i suoi interessi e privilegi.
Allora, Governo, comitato d’affari delle borghesia, secondo la celeberrima definizione di leniniana memoria
No, della Finanza. Perchè almeno la borghesia, quando era classe egemone, produceva ricchezza; la finanza produce denaro a mezzo di denaro, per pochi, a danno dei molti, anzi dei moltissimi.
Torniamo all’interrogativo manzoniano: fu vera gloria?
Questo lo dirà la Storia. Non credo che questi personaggi mediocri, demagoghi, tribune delle plebe, al servizio del capitale finanziario, lasceranno tracce significative. Quando non servirannopiù, saranno rimossi, con lo stesso sistema e nessuno si ricorderà di loro. Ricordi Di Pietro: chi era costui?
Il Festival ci fornirà queste risposte?
Se saranno pubblicati gli atti delle 50 lezioni magistrali, saremo aiutati nello sforzo di capire. Per ora, sulla base delle mie letture ed interpetrazioni, mi sembra praticato, anche se non professato, il pensiero del filiofo inglese Hobbes, di cui si discuterà al Festival. In fondo cos’era, nella concezione hobbesiana, il “Levatiano”, questo mostro biblico, il dio mortale, metafora del portere: l’individualismo autoritario, ovvero un uomo solo al comando, che sembra la vocazione naturale, oltre che l’aspirazione ulteriore di Renzi. Sarà vera gloria? Manzoniamente: ai posteri l’ardua sentenza.
on. Tanino Virlinzi
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