“Che pena mi fanno questi miserabili che in nome mio sgozzano e scannano. Pare pure che si divertono alla televisione. Sti assassini” – “Bih non mi dire niente che io mi trovo casa, casa tanti pupi parati, che mi offendono divorandosi innocenti”.
Quale pasquinata questa settimana? Il pedofilo crocifisso? A monito dei tanti, che per decenni hanno stuprato impunemente i chirichetti? Bambini che da loro avrebbero dovuto imparare la distinzione fra bene e male, fra Dio e Diavolo, fra luce e ombra? Sguazzando nell’omertoso silenzio dei ricchi templi, infiorati per celebrare matrimoni rigorosamente eterosessuali e finalizzati solo alla procreazione o coreografici battesimi, necessari a levare dall’animo del nuovo nato il peccato immondo: ispirato dal serpente parlante alla donna tentatrice, generata dalla costola dell’uomo di creta. Fra le navate odorose di incenso benedetto, si è consumato il peggiore dei delitti: la violazione dell’innocenza. Certo anche l’ennesima decapitazione all’ora di pranzo, accompagnata dall’ira funesta del Magnifico, che duella coi sindacati, promette guerre democratiche, dimezza l’acquisto di inutili aerei e scorazza in America per dialogare con Marchionne degli operai italiani, facendo adirare quei comunisti di Della Valle e della C.E.I. male non è. Ci starebbe pure una bella pasquinata femminicida. Attuale e intramontabile come i maschi che accoltellano, sparano, strangolano e picchiano per un finito amore o per una incontrollabile, quanto ragionata, botta di gelosia. In attesa di risolvermi mi ascolto ancora un altro Tg, così posso aggiornare il numero delle morte di amore criminale, dei parrini pedofili e dei dissidenti PD…
Gabriella Grasso
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