Il Drago e Pulcinella

A Napoli, capitale della disoccupazione, si è tenuto il vertice Bce. Il summit sulle politiche di austerità, che sta immiserendo il popolo italiano, ha creato qualche tensione fra manifestanti e celerini. La polizia in assetto da guerra, dimentica dello sciopero minacciato qualche settimana fa per il blocco degli stipendi, ha caricato i dissidenti con il volto di Pulcinella, che cercavano di dare l’assalto alla Reggia di Capodimonte, con una scala di legno. La scala a pioli, in robusto legno di faggio, è stata sequestrata e mostrata ai poteri forti, che approfittando della momentanea assenza di Renzi l’anglofono, hanno incontrato le piccole e medie imprese europee, proprio indove il popolo patisce più che altrove le affamanti scelte draghi/merkeliane. Il pericoloso attivista che, al grido di “STOP AUSTERITY”, voleva vivere la quinta giornata di Napoli, subito bloccato è stato condotto in questura per i necessari accertamenti, col plauso dei burocrati in festa. Renzi sconcertato dal fatto ha preferito continuare a chiacchierare nella City, sorseggiando brandy con gli amici, dei poteri forti, per meglio rassicurarli sul totale disinteresse che la sue azioni avrebbero riservato ai lavoratori. Fatto lo scalpo al nefasto articolo 18 si procederà ora all’ufficializzazione del caporalato sul modello nero/pomodoro oppure rumeno/arance, scelgano pure loro, avrebbe detto Renzi. Noi intanto rassegnati al peggio, attendiamo che il compagno Mr Tod’s nomini il nuovo governo. Certi che anche lui ignori la morte del catanese, ammazzatosi per il sequestro dei fichidindia. I prelibati frutti venduti senza emissione di regolare fattura, rilasciata all’acquirente e prima ancora alla pala di fichidindia, avrebbero potuto attentare all’equilibrio dei mercati mondiali e minare la credibilità del Paese di Pulcinella e questo noi, concussi coi poteri forti, non possiamo permetterlo.