Comincia il mio personale iter riguardante il processo per omicidio colposo a carico dei sei medici coinvolti nella morte di Gabriella Gallo. L’udienza del 14/10/ 2014 ha fatto emergere un dato scandaloso: dai tabulati telefonici, indagati il giorno appreso la morte di Gabriella, non emerge nessuna chiamata al 118. Dal centralino dell’ospedale Ferro/Branciforti/Capra non partì nessuna telefonata al S.U.E.S 118 e per ciò l’elisoccorso non intervenne, non intervenne perché non chiamato! Chiamati dal centralino dell’ospedale furono invece alcuni nosocomi muniti di rianimazione, fra questi però non compare Enna, perché? Enna ha e aveva la rianimazione e dista da Leonforte appena 20 kilometri. Due domande dunque sorgono: perché non si seguì il protocollo chiamando il 118 e perché si consultarono centri distanti da Leonforte, ignorando Enna?
Riassunto: Una donna di 34 anni muore in seguito alle complicanze di un taglio cesareo. Sei medici vengono indagati e a oggi solo per uno di loro è stata chiesta l’assoluzione. Le carenze strutturali e le superficialità operative, a oggi sembrerebbero le cause del decesso. Le domande che lo riguardano sono però tante, e lasciate anche al normale cittadino di poterle fare: perché si scelse di operare in una struttura carente di reparto di neonatologia e di rianimazione? Perché si condusse un terzo cesareo senza le adeguate attrezzature e i preventivi accertamenti? Perché non si tenne in considerazione il fatto che un terzo cesareo è ritenuto a rischio e si sottovalutarono i segnali d’allarme? Perché in seguito alle complicanze derivanti dal taglio non si seguì il protocollo, ma si preferì una condotta atipica e personalissima? Perché a rispondere di tante mancanze non vengono chiamati, affianco ai diretti interessati, anche i vertici sanitari preposti alla sicurezza sanitaria dei cittadini? Perchè i cittadini leonfortesi, assorini, nissorini, agirini e regalbutesi, invece di manifestare per il mantenimento di una struttura carente e inefficiente non pretendono seri provvedimenti atti a tutelare loro e i loro figli? Perché?
Gabriella Grasso
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