Non ho capito bene se sono io lo stupido o, come dice Forrest Gump, stupido è chi lo stupido fa.
Leggo su questo giornale on-line ViviEnna:
– Assemblea ATO. Decise azioni per danno contro Srr di Gela per le mancate assunzioni. (Per il passaggio del personale di Piazza Armerina, l’assemblea ha deliberato di avviare la causa alla Srr di Gela che non vuole accettare i dipendenti del cantiere di Piazza Armerina e alla ditta che ha assunto l’appalto, per far riconoscere il diritto dei lavoratori a transitare alla Srr di Gela);
– ATO idrico scaduto il comando per i 13 lavoratori. Riunione all’assessorato regionale all’Energia (Una cosa su tutte,bisogna tutelare i lavoratori che sono in comando ad AcquaEnna, ma secondo una sentenza di primo grado dovrebbero essere assunti dall’Ato idrico).
Potrei continuare, andando a ritroso nel tempo, ma sarebbe un’inchiesta e nessuno mi paga per questo. Quello che ricordo a memoria è che il 65% dei sindaci dell’ATO rifiuti, con l’astensione dei rimanenti (n.d.r.: dicono essere quelli di area PD!), si è costituita contro i passati liquidatori che hanno assunto i dipendenti di SiciliAmbiente all’ATO.
Ben fatto! e bene hanno fatto gli attuali liquidatori a denunciare questo fatto gravissimo, che (pare) ha provocato un danno di quindicimilioni di euro! Posso sbagliarmi, ma a occhio e croce ritengo che questo sia, euro più euro meno, il costo del personale transitato.
Ammesso che questo passaggio sia illegittimo e visto che non faccio parte di associazioni e bande rumorose (che si accontentano di vedere il sangue scorrere per essere felici), una prima domanda è:
Se parliamo solo di personale, 15 milioni sono ad occhio e croce proprio il loro costo. Ma il servizio qualcuno doveva farlo o no? E questo servizio qualche cosa doveva costare o no? diciamo 14 milioni e mezzo per comodità?
E allora il danno non può essere di 15 milioni, ma sarebbe solo (si fa per dire) di mezzo milione o quello che è. Come si arriva a 15 milioni?
Può darsi pure che sia io vecchio e rimbecillito e diamo la cosa per scontata ma, sempre per logica, se queste assunzioni erano illegittime e hanno provocato questo danno, perché i sindaci, scusate volevo dire i liquidatori, non licenziano tutto questo personale? Sto dicendo una sciocchezza o sono solo le arterie?
Se poi mi torna la memoria (sempre grazie agli articoli di ViviEnna), mi sembra di capire che i sindaci nel dicembre 2010 hanno votato dicendo a EnnaEuno di proseguire direttamente il servizio che prima era effettuato da SiciliAmbiente, prendendo a comando il personale e lo hanno confermato fino a giugno 2011.
Poi nel luglio del 2011 gli stessi sindaci hanno votato perché il personale venisse assunto dall’ATO EnnaEuno, impegnando i liquidatori di allora a farlo.
Questo passaggio è poi avvenuto effettivamente il 1° gennaio 2013, dopo un anno e mezzo dalla decisione! La sensazione è che solo dopo aver cambiato un pò di liquidatori, finalmente i sindaci (e la politica) abbiano trovato quelli giusti, ma anche loro ci hanno messo un bel pò per convincersi!
Se non ho capito male e non ho saltato qualche passaggio, solo nel febbraio 2014 (oltre un anno dopo) i sindaci hanno chiesto al collegio di liquidazione conto e ragione del passaggio dei dipendenti da Sicilia Ambiente all’Ato Enna Euno; e di altre deliberazioni di minor conto.
Nel frattempo dove erano stati?
Qualche cosa non torna. Riassumiamo:
Se le assunzioni sono illegittime perché fare causa alla Srr di Gela che non vuole assumere i lavoratori di Piazza Armerina che prima erano di EnnaEuno e prima ancora di SiciliAmbiente?
Mi diranno: perché le Srr sono obbligate a garantire i posti di lavoro. E allora perché la Srr di Enna che verrà dopo l’attuale ATO non deve essere obbligata a fare lo stesso? E allora queste assunzioni sono legittime per gli altri e illegittime per noi?
E perché il pane di altri 13 lavoratori è giustamente importante e va tutelato e si va tutti a Palermo per difenderli (ricordiamoci che gli stessi sindaci sono soci dell’ATO idrico) e invece quello di 450 lavoratori non vale un solo voto contrario?
Se le assunzioni sono illegittime perché i sindaci, prima di costituirsi, non chiedono ai liquidatori di licenziare il personale per evitare nuovi danni patrimoniali?
E sempre se le assunzioni sono illegittime, perché i liquidatori non li licenziano spontaneamente anziché chiedere solo l’azione di danno?
E se li licenziano chi garantirà il servizio fino a quando la Srr non sarà operativa? Si procederà con le ordinanze sindacali chiamando le imprese di fiducia? Bella trasparenza!
E se li licenziano cosa faranno i Sindaci? Staranno a guardare o spiegheranno a 450 padri e madri di famiglia che abbiamo scherzato e che loro erano stati assunti e mantenuti in servizio da alcuni delinquenti, mentre loro li vogliono licenziati perché sono onesti?
Ovviamente nessuno dirà mai una cosa del genere. Già immagino le dichiarazioni: “affideremo all’esterno il servizio e chiederemo di assumere il personale (già dichiarato illegittimo n.d.r. – e facciamo notare che si vocifera – fanno sapere i beni informati – che un dipendente avrebbe firmato il contratto di assunzione un ultimo giorno dell’anno mentre era “ospite” delle patrie galere!) alla nuova società”; facendo il gioco delle tre carte, tenendo legati i lavoratori alla promessa o alla riconoscenza nella migliore tradizione dei bei tempi andati almeno fino alle elezioni.
Ma come faranno ad imporre alle nuove società di assumere personale dichiarato illegittimo?
E perché i Sindacati se ne stanno zitti e non dicono che il personale è stato assunto legittimamente rispetto alle norme in vigore all’epoca e che loro stessi hanno sempre chiesto di assumere tutto il personale da SiciliAmbiente all’ATO fin dal gennaio 2011?
Prima risposta possibile: Forse tutti pensano in cuor loro che 450 lavoratori non si licenziano così su due piedi (e infatti fortunatamente nessuno li sta licenziando) ma caricando la “frazzata” sulle spalle dei due malcapitati ex liquidatori si rifanno una verginità. E poi adesso ci sono le elezioni (oppure: tanto le elezioni sono lontane, che è lo stesso) e può essere utile caricarla pure sui sindaci e amministratori passati e in qualche caso “passati remoti”.
Seconda risposta possibile: Forse alcuni sindaci hanno la memoria corta e non ricordano di essere sindaci da diversi anni, o di esserlo stati in passato ed essere stati in qualche caso addirittura amministratori dell’ATO, e per questo fanno le dichiarazioni che fanno o si astengono semplicemente in un silenzio assordante (sempre a proposito di verginità).
Un suggerimento: perché i nuovi liquidatori duri e puri non contestano all’Assemblea (o per meglio dire ai sindaci presenti e passati) di non aver mai approvato i bilanci dell’ATO, non permettendo così di conoscere esattamente quali erano i debiti e gli eventuali danni? E non chiedono un’azione di responsabilità nei confronti degli stessi sindaci per questo o anche solo per non aver denunciato prima quello che sembrano sicuri di sapere oggi, o l’assemblea serve solo per fare dichiarazioni a favore della stampa?
E in questo caso i sindaci si esprimerebbero a favore o si asterrebbero?
P.S. A pensarci bene nel vecchio west succedeva qualcosa di simile: per risolvere i problemi si assoldavano dei bounty killer, meglio ancora se venuti da lontano! (*)
(*) A parte la battuta, negli USA essa è una professione regolamentata da una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti del 1873.
Q – G.L. Borghese
glborghese@gmail.com
Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.
Q è “plurale” anche in un senso più ampio.