Tutta estasiata dal Leopardi di Martone, si vuole offrire ai lettori questa operetta
Spazzino: ramazzo e m’ammazzo, ma i danari son sempre un miraggio.
Sindaco: giovane non temere d’ora innanzi muterà ogni cosa.
Spazzino: mii! davvero?
Sindaco: si, signore e sarà il paese mio a dare l’esempio nonostante boicottaggi e defezioni.
Spazzino: e muterà in meglio o in peggio?
Sindaco: ca in meglio, santo figlio. Peggio di così anche a volere non si poteva fare!
Spazzino: oh illustrissimo, ma meglio pure per me?
Sindaco: per te bisogna vedere. Tu sei A.T.O., I.A.T.O. oppure e semplicemente schiffarato?
Spazzino: schiffarato io non sono mai stato, carissimo. Amico del direttore, cognato del presidente e compare del sottosegretario; il da fare a me non mi è mai mancato.
Sindaco: da domani non basterà più essere amico o parente. Da domani il merito, la capacità, i titoli varranno e garantiranno il bene comune e il progresso generale.
Spazzino: mii ma allora siete un eroe e tutti gli incapaci dove li mettete?
Sindaco: li lasciamo dove stanno.
Spazzino: ah appunto e allora il cambiamento per chi sarà?
Sindaco: per te sarà e per quelli come a te che si fanno domande e pretendono di avere risposte. Fidati caro di cambiare cambierà, qualcosa cambierà. Il nome, l’uniforme, la ragione sociale, qualcosa di certo muterà.
Spazzino: e cotesto si sa.
Passarono gli anni e un bel dì quello che fu sindaco reincontrò quello che fu e che ancora era spazzino
Ex sindaco: ancora qua stai?
Ancora spazzino: e dove dovrei stare! Qualcosa di mutare mutò; mutò il paese che invece di usare le buste di plastica sempre più care prese a svacantare la munnizza direttamente col secchio di casa. Caro signore temo che neppure lei ci credesse allora.
Ex sindaco: allora no.
Ancora spazzino: e ora?
Ex sindaco: manco!
Gabriella Grasso