Oggi al centro anziani di Pergusa, una rinata Signora Ceccarelli, dopo esser rimasta silente per tutti i cinque anni di amministrazione Garofalo, chiama a raccolta i pergusini, anzi “i lacara”, che è questo il nome etnico dato ai residenti veri della frazione.
Li chiama a raccolta per la adesione ad un Comitato Pergusino che non nasce spontaneo ma, teoria della politica applicata, nasce già con uno Statuto ed un atto costitutivo scritti, con organi eletti, forse dovremmo dire nominatisi, con precise e compiute scelte di campo.
Che bello!, la politica, quella spicciola, di quartiere, si risveglia, ci si attrezza, ognuno conta i voti superstiti, ognuno spara la sua zufolata sui destini della città in attesa che giunga un cavaliere, uno dei votabili, che pronto ad insaccare il tesoretto di voti, blatererà a matula le stesse trite e vuote parole di questo o quel comitato.
La città si infervora, tra l’altro stavolta si vota con la quota rosa, ci vogliono le donne, il consiglio dovrà, volente o nolente, cedere una buona parte degli scranni a donne d’ogni tipo, remissive piddiine scelte dai book di partito, eleganti forziste in tacco 12 o virago e pasionarie.
E lì la lacara toscana si infervora ancor di più e scrive nel Suo statuto che il Comitato “Promuove iniziative al fine di migliorare la qualità della vita nel quartiere, con particolare riguardo al potenziamento di servizi pubblici (culturali, sociali, di mobilità, sanitari, di sicurezza, ecc). Per il nostro famosissimo autodromo mal funzionante che attirava anni fa milioni di turisti, per valorizzare zone naturali di Pergusa dimenticate, prevenire e contrastare fenomeni di degrado urbanistico, segnalare agli organi competenti usi impropri del territorio e programmarne il corretto utilizzo.
Avanzare proposte ad enti ed istituzioni per una democratica e corretta gestione della cosa pubblica”.
Tante cose belle ma una in particolare… quell’Autodromo, quella benedetta e maledetta pista, quel nastro d’asfalto così ammaliante da far vedere ciò che mai vi fu.
“Milioni di turisti” scrivono gli estensori, milioni… cioè migliaia di migliaia, e quando? Forse negli anni sessanta? Per la formula 1 corsa senza punteggio da campionato quando i piloti erano tali perché coraggiosi eroi di uno sport umano? L’area che cinge la pista si dipana per cinque chilometri, ad una persona ogni mezzo metro avremmo 10.000 persone, ad una fila di 10 persone dietro ognuna delle prime avremmo 100.000 persone… tutte ferme lì. Tutte accalcate ma ben lontane persino da “un milione”. Ma si sa, in campagna elettorale le parole non devono rappresentare la verità, c’è chi ha governato l’Italia a colpi di giovinette, bunga bunga, igieniste dentali, P3, brandendo l’arma dei cinque milioni di posti di lavoro. Cosa volete siano i milioni di turisti contati dalla valente pasionaria lacara? Certo ci piacerebbe sapere come poi pensa di collegare la salubrità dei luoghi con il casino delle manifestazioni, come intende sopperire a scelte già compiute e maturate, a vincoli, a piani regionali. Ma anche qui, e che cavolo, si fa politica, lo ha già chiarito un consigliere con visus da Sindaco in pectore, se oggi parliamo di Pergusa tutto si può dire, persino che le poche, scalcagnate manifestazioni di questa povera estate motoristica, siano un grande risultato che tutti vorremmo si replicasse negli anni a venire!
Mi auguro che oggi tanta gente vada alla chiamata, aderisca al sodalizio, parli di Pergusa e metta in fila i problemi. Se la gente è quella che vive Pergusa anteporrà alle banalità dell’autodromo i problemi di vita quotidiana, le buche nelle strade, la velocità con la quale le auto sfrecciano sulla via principale, i collegamenti pubblici, le fogne, l’illuminazione, la raccolta dei rifiuti…
Antonino Testalonga
Riceviamo in data 8 novembre la seguente comunicazione:
Mi chiamo Maria Ceccarelli, sono nata a Lucca, quindi Toscana, ma da piu di 30 anni vivo a Pergusa, che ho imparato ad amare fin dal primo giorno del mio arrivo. Pergusa è una conca che, se tenuta secondo i normali principi di ordinaria manutenzione, sarebbe un piccolo gioiello; cosi com’era quando sono arrivata per la prima volta. Ogni volta che mi reco a Lucca e nei suoi dintorni che sono pieni di verde e di fiori, senza spazzatura in giro, con le strade senza fossi e con le panchine colorate, mi chiedo perchè anche Pergusa non possa essere cosi. Ci vorrebbe cosi poco, soltanto un pò di buona volontà da parte di tutti. Da qui l’idea di costituire un comitato che abbiamo come principale scopo quello di rendere vivibile la conca pergusina e quindi attrarre turismo. Certamente non è piacevole per un turista arrivare in una località piena di storia e di cultura e, vedersi accerchiato da cani randagi, da cartacce sparse per strada, da alberi mantenuti e da un verde abbandonato a se stesso. Pergusa è una frazione di Enna, prende il nome dal famoso lago e, per questo i residenti sono chiamati “lacari”, alcuni lo considerano dispregiativo, ma per noi è un onore. Abbiamo costituito questo comitato dopo aver ascoltato le lamentele di residenti e turisti e dopo aver visualizzato diversi statuti di altri comitati simili, nati in tutta Italia con le stesse motivazioni. Il direttivo, in fase costitutiva, è formato dai promotori di questa iniziativa che riteniamo valida,in considerazione della necessità di far sentire la voce dei pergusini e non rimanere silenziosi, attendendo fino all’infinito che qualcuno, non si sa chi, possa interessarsi del decoro di Pergusa. Lo statuto prevede anche il miglioramento della gestione dell’autodromo, ma certamente questo non è il nostro interesse principale, lasciamo farlo a chi di competenza, nella speranza che lo faccia nell’interesse della collettività. Questo Comitato è assolutamente apolitico, non abbiamo alcuna velleità amministrativa, ma esclusivamente l’interesse di rendere vivibile il luogo in cui viviamo.
La “lacara toscana” vice presidente del comitato
Maria Ceccarelli
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