Orgoglio e Dignità

Sono Stato io a fare di un ragazzo uno scheletro. Morto di fame e di sete, con la vescica che scoppiava di urina e gli occhi pesti. L’autopsia ha detto che è morto di disidratazione e ipoglicemia. Sarebbero bastate un po’ di zucchero e una flebo per idratarlo. Le radiografie hanno detto che aveva vertebre e coccige fratturati. Nella sentenza di primo grado gli agenti di polizia penitenziaria erano stati assolti e i medici condannati per omicidio colposo. Adesso sono stati assolti tutti per insufficienza di prove. “Allora ora torno a casa e lo ritrovo” ha detto la madre di Stefano Cucchi dopo la sentenza “se hanno assolto tutti, vuol dire che Stefano è ancora vivo”. Sono Stato io.
Niente magliette bagnate e niente gavettoni di ipocrisia stavolta, solo un grido di denuncia per l’ennesima ingiustizia legale. Il caso è noto e note sono pure le reazioni delle tante persone coinvolte: Giovanardi è contento e il segretario del Sap Tonelli anche di più. “Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze” dice Tonelli e mi pare pure giusto. Bevi o mangi più del dovuto? Non fai attività fisica quel tanto che basta? Devi morire! Di botte, di calci, di denutrizione o anche di idiozia si vedrà, per te sceglierà Tonelli oppure Monsignor Carrasco de Paula che a ventiquattr’ore dalla morte di Brittany Maynard ha detto: “la dignità è un’altra cosa che mettere fine alla propria vita”. La dignità per Monsignor Carrasco de Paula è una spada che calata dall’alto, senza misericordia né pietà, ammazza il rispetto e la compassione! Caro Francesco spiegalo meglio ai tuoi uomini il verbo dell’amore. “Chi sono io per giudicare” prima di te lo disse quel nazareno tanto frainteso oggi, Lui la cultura dello scarto la denunciava nella violazione dei diritti fondamentali delle persone. “E’ stata una morte indegna” pensavo si riferisse a Cucchi e invece…