L’Epifania passerà senza infamia e senza lode e anche per quest’anno le feste si risolveranno in un pallido ricordo. Lontana sembrerà l’ansia dei regali comprati all’ultimo minuto, con la contingenza della crisi che tormenta e che giustifica la tirchieria di chi vorrebbe ma non può: c’è la crisi! Passerà lo spauracchio da riciclo tanto riciclato da tornare all’emissario originale, con figura escrementizia del donatore e malcelato imbarazzo del ricevente. Passerà.
Tranquilli passerà.
Passerà pure l’insopportabile quesito: pandoro o panettone? Presepe o albero? Certi che nella risoluzione dell’enigma stia tutto lo scibile umano e altrettanto certi che nella scelta dell’una o dell’altra cosa insinuato si celi il bene a discapito del male o viceversa. Resterà sempre la speranza ultima nei cari nonni impediti e per ciò costretti al denaro corrente, così come resterà vivaddio la possibilità di cambiare l’orrida presina a tema natalizio: “bella, grazie. Altro proprio non desideravo” Idem per la graziosissima stella di natale e per l’ennesimo panettone al limoncello, evidentemente avanzato dal natale scorso. Passerà. Passeranno i cenoni con i suoi e i pranzi con i tuoi, indigesti quanto le battute del cognato simpatico e le considerazioni sulla gioventù ingrata della zia signorina. Passeranno le giocate a carte e soprattutto passerà la tombola per la quale si è costretti a simulare interesse spasmodico e seria tensione agonistica. Passerà l’obbligo di ridere all’ambo gridato all’uscita del primo numero e l’arrabbiatura per non aver fatto, in tutte le giocate, manco quello. Passerà. Passeranno le feste che non sono più quelle di una volta. Prima bastava niente per esser contenti, era festa quando si stava tutti insieme. Ora invece… Passerà. Passeranno gli auguri tanto originali quanto lunghi e le strette di mano con chiunque si incontri per strada anche con quello/a str… che proprio non si può reggere e passeranno le telefonate “con baci a te e famiglia e bacioni ai bimbi”.
Passerà. Passerà pure il bisogno di dire che Natale ha quel qualcosa che non si sa spiegare, ma che tutti capiscono e passerà anche cotanta inutile ipocrisia, almeno per quest’anno, poi tornerà, di certo tornerà.
Gabriella Grasso
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