Sarà inaugurata sabato prossimo 31 gennaio 2015, alle ore 18,30 presso lo Studio Bazan Arti Visive, in via Massimo d’Azeglio 7, a Palermo, “Bianco”, “mostra-performance” del Laboratorio Saccardi, il duo di artisti palermitani Marco Barone e Vincenzo Profeta.
Per l’occasione gli artisti hanno tratto ispirazione dall’opera del suprematista russo Kasimir Maleviĉ “Quadrato bianco su fondo bianco”, interpretandola non come simbolo di distruzione ma come emblema di un nuovo inizio e di una ricerca continua di nuovi mezzi espressivi, realizzando una mostra che è anche una performance “artistica”.
Laboratorio Saccardi vuole, infatti, dare la possibilità al pubblico palermitano di entrare sia didatticamente sia dialetticamente nell’opera di Maleviĉ, di confrontarsi con lo stereotipato “Questo lo potevo fare anch’io” e di metterlo alla prova chiedendogli “Allora fallo pure tu!
In occasione dell’inaugurazione, i visitatori saranno invitati a dipingere un quadro bianco su fondo bianco, il più semplice e allo stesso tempo complesso degli esercizi!
A interrompere il biancore dell’esposizione, sulle pareti saranno collocate alcune citazioni di quello spirito moderno veramente autentico e che nulla ha a che fare col postmodernismo per dare un piccolo segnale di reale confronto critico tra artisti e pubblico.
La mostra sarà visitabile fino all’1 marzo 2015 dal martedì al sabato dalle 16,30 alle 19,30. Il 14 febbraio 2015, alle ore 18, è prevista una conversazione pubblica tra Laboratorio Saccardi, Francesco Gallo Mazzeo, curatore della mostra e la giornalista Giusy Diana.
Bianco
Mostra-performance del laboratorio Saccardi
Dal 31 gennaio al 1 marzo 2015 Orari visita: martedì-sabato 16,30-19,30.
“Bianco”
testo: Francesco Gallo Mazzeo
Bianco è il luogo della proposta, della possibilità, aperta a tutti, di esercitarsi con il segno e col colore, dando a immacolatezza la sua occasione di diventare un paradosso dell’ombra, seppur molteplice per tanti blu, rossi, arancioni e neri. Opacità luminose connesse con la psicologia del momento, con i diversi modi di vedere la vita, nelle sue molteplici sfumature, un campo di battaglia dove si aprirà, ancora una volta una pagina di Laboratorio Saccardi, una querelle che dura nel tempo e non accenna a risolversi, trasformandosi e trasformando, in senso induttivo, aperto, in senso introiettivo, chiuso, in senso stimolante e liberatorio ma anche monologo alienante, volgendo il senso positivo in negativo, frantumando tempo e spazio, attraversandolo in continue modificazioni, consonanti, di poetiche e di filosofie concrete, che appartengono alle moltitudini, quando si fanno solitudini. Tutto il resto è già pronto per l’uso di ogni sguardo tagliente oppure semplicemente accogliente della loro testualità che non consente un filo logico e forsenemmeno un filo e non serve una logica, tanto è la gestualità che si concentra su di esso che è sguardo rivolto in ogni dove, dalle vette della creatività, seppur citata, alle cadute nel crogiolo del “così è se vi pare”, nella terra della corda pazza.
QUADRATO BIANCO SU SFONDO BIANCO -KASIMIR MALEVIC-
progetto: Laboratorio Saccardi
“Questo mio quadro non è un quadrato vuoto, ma un’icona cancellata e incorniciata, un invito alla percezione del non oggettivo o l’oggettivo in status nascendi”
Kasimir Malevic a proposito del quadrato bianco su fondo bianco.
“l’uomo giusto è uno con Dio, Chi realmente vuole comunicare con Dio deve agire senza perchè, superare il desiderio di ricompensa. Svuotarsi di ogni cosa è riempirsi del divino. Lo spirito distaccato costringe Dio a discendere in lui.”.
M. Eckhart.
La forza si acquista mediante l’epurazione. La debolezza è forza, l’annullamento è potenza, un concetto quasi buddista ma anche profondamente cattolico ed occidentale se ci pensate, ma non è l’occidente capitalista questo, è l’occidente che si misura con le forze dello spirito sensibile, nel vero senso della parola. Il Quadrato bianco su fondo bianco di Kazimir Malevič è un simbolo della distruzione della pittura? Assolutamente no, è il simbolo di un nuovo inizio, una ricerca continua di nuovi mezzi espressivi, lo stesso autore dopo quel quadro tornò persino alla figurazione, la sfida con se stessi non ha limiti, come un potente mago il pittore può creare o azzerare tutto il suo universo, ma la sfida col pubblico è la più emozionante di tutte per un artista, il cercare di artisticizzarlo in ogni modo, in questi anni alle mostre, ci si ritrova spessissimo un pubblico di zombie che non riesce a reagire davanti un quadro o un oggetto d’arte, insensibile, anestetizzato, acritico, sensibilità annullate e drogate forse da una miriade di informazioni e da una rete virtuale che non fa altro che ingrossare personalità schizzoidi, un io ipertrofico ingigantito dalla possibilità che internet dà a tutti, di essere autori creativi, tutti artisti e nessun reale confronto critico. Laboratorio Saccardi in questa mostra-performance vuole dare la possibilità al pubblico palermitano, di entrare didatticamente e dialetticamente nell’opera di kasimir Malevic, di confrontarsi con il più classico “Questo lo potevo fare anch’io”, allora fallo! Diciamo noi. Un viaggio alle origini del modernismo. Invitandolo direttamente a dipingere un quadro bianco su fondo bianco il più semplice ed allo stesso tempo complesso degli esercizi. Sulle pareti alcune citazioni di quello spirito moderno veramente autentico, e che nulla ha a che fare col postmodernismo, il laboratorio Saccardi con questa mostra vuole dare un piccolo segnale di reale confronto critico tra artista e pubblico presente all’inaugurazione, la possibilità, usando le parole di Malevic, di andare aldilà dell’icona, per creare un icona dello spirito, passando per un icona dell’arte mondiale.