“Piazza Pulita” dei Beni Culturali Siciliani

Il servizio trasmesso lunedì scorso su La 7, nel popolare Talk show “Piazza Pulita”, è stato un colpo allo stomaco per la Sicilia tutta, non solo per quella degli addetti ai lavori, dell’esercito di dirigenti e dei politici. E quel pugno sembra che lo abbiano avvertito forte e chiaro gli onorevoli di Forza Italia che hanno subito fatto un’interrogazione parlamentare rivolta al presidente della Regione Siciliana, agli assessori regionali ai Beni Culturali e al Turismo, “chiedendo alle istituzioni preposte di intervenire subito, eliminando criticità vergognose e ponendo rimedio ad una situazione non accettabile”. Se non fosse una cosa seria verrebbe da ridere nel sentire di questo tardivo risveglio: meglio tardi che mai? Sono anni e anni che la situazione dei BB CC, e non solo, in Sicilia è al limite della catastrofe, e non potrebbe essere altrimenti quando dall’assessorato regionale all’ultimo dei presìdi locali sono terreni di scontro dove si esercita la peggiore politica clientelare e dove la tutela e la valorizzazione dei siti e dei beni non sono per nulla la priorità!
Nel reportage “Very bello ma molto caro” il bravo inviato Gaetano Pecoraro mette a nudo le inefficienze, gli sprechi, l’insipienza che connota la gestione dei Beni Culturali in Sicilia. Sono stati presi in considerazione Selinunte, la casa e la biblioteca di Pirandello ad Agrigento e il Museo di Aidone-Morgantina. Viene enfatizzata la mala gestione di Selinunte, il più grande parco archeologico d’Europa in cui un custode non lo incontri manco a pagarlo, da dove puoi portarti dei reperti senza che nessuno se ne accorga, entri ed esci liberamente dalle recinzioni malmesse e non controllate, dove se non ti sei attrezzato per tempo, devi muoverti in un parco immenso senza guida e punti di riferimento, dove non si riesce a garantire l’apertura pomeridiana dei festivi nonostante il numero abnorme di custodi…. Non parliamo della casa museo di Pirandello e della biblioteca – quest’ultima non è fruibile nonostante l’affitto d’oro pagato annualmente ai privati – dove gli incassi di un anno non sono sufficienti neppure a pagare il solo stipendio del primo dirigente! Entrambi i servizi avevano come filo conduttore le scarse entrate, la mancata valorizzazione, lo spreco di risorse finanziarie spese esclusivamente per mantenere un elefantiaco corpo di custodi e dirigenti. Peccato che lo stesso criterio l’abbiano applicato al Museo di Aidone, dove non hanno coniugato nessuna cifra ma hanno lasciato trapelare che la situazione era la stessa degli altri due siti e che i custodi se ne stavano seduti in attesa dei pochi visitatori. Se avessero chiesto le cifre del personale di Aidone si sarebbero accorti che questo è ampiamente sottodimensionato dopo le fughe che per anni si sono succedute, per trasferimenti in altre provincie o per pensionamenti anticipati.
Quale sorte avrà questa interrogazione al Parlamento siciliano? Qualcuno si straccerà le vesti e si coprirà il capo di cenere, altri evocheranno il solito complotto dei giornalisti del Nord, altri prometteranno un’inversione di tendenza, altri…. Alla fine uscirà un verbale grondante retorica in cui tutto cambierà perché dall’indomani tutto resti sempre uguale, come prima e peggio di prima.

Franca Ciantia

 

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