Le promesse della vigilia non sono state disattese. L’odierno appuntamento di Open Sport è stato solo l’inizio di una serie di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo della politica sul tema dei tagli e della mancanza di fondi che ha messo in ginocchio le società sportive siciliane. La squadra al completo di Catania Al Vertice, capitanata dal presidente Nello Russo, è scesa in campo a difesa dello sport isolano. Il quadro generale tratteggiato da numerosi dirigenti e atleti intervenuti durante il consueto appuntamento settimanale di oggi (20 febbraio) è desolante.
A partire dai costi delle trasferte che si aggirano intorno a migliaia di euro per ogni singola gara: a conti fatti, una squadra di trenta atleti per affrontare tre partite fuori casa – due a Roma e una a Cagliari – spende in un mese e mezzo quasi quindicimila euro. È il caso della squadra di football americano Elephants Catania: si tratta di spese insostenibili senza un aiuto da parte della Regione e di convenzioni ad hoc con le compagnie aeree. Lo stesso vale per un’altra criticità evidenziata da più parti: le pessime condizioni in cui versano gli impianti sportivi. Il caso dello stadio comunale “Santa Maria Goretti” è indicativo: «A causa della pioggia, le infiltrazioni d’acqua hanno determinato la caduta di calcinacci dal tetto degli spogliatoi», raccontano i dirigenti delle squadre che su quel campo si allenano quotidianamente.
Così l’appuntamento con Open Sport al Borghetto Europa che ha riunito atleti, dirigenti, tifosi e giornalisti si è arricchito di spunti nuovi. Del resto, sostenere a parole la cultura dello sport non basta. «Oggi partono i Vespri Siciliani dello sport. Con questa provocazione vogliamo ribadire le condizioni sconfortanti in cui versa lo sport isolano e richiamare per l’ennesima volta la Regione alle proprie responsabilità», spiega il presidente del Consorzio Nello Russo. «Facciamo sul serio, non c’è tempo da perdere», aggiunge il numero uno di Catania al Vertice.